Emile Smith Rowe nasce il 28 luglio 2000 a Croydon, nella parte sud di Londra. Cresce esattamente come tanti bambini inglesi: pane, scuola, football.. e Premier League! Ma per il piccolo Emile, che sogna di vivere le emozioni del calcio dei grandi, la strada non è tutta in discesa.
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A 9 anni ha la possibilità di entrare nell’Accademy del Chelsea, ma il provino non va a buon fine e non riesce ad entrarci. E’ una bella botta ma da questa delusione ne trae linfa e, solo anno dopo, riesce a entrare nell’Accademy.. ma dell’Arsenal!
Si capisce presto di che pasta è fatto il piccolo Emile: quando raggiunge un obiettivo, non lo molla più anzi, si migliora!
Che fossero davanti a uno giocatore differente, dalle parti dell’Emirates Stadium, lo capirono presto. A poco più di 18 anni gli viene garantita la maglia numero 55 bianco-rossa per partecipare alla International Champions Cup.
Gli avversari sono blasonati:il Paris Saint Germain di Mbappe e Neymar e l’Atletico del Cholo Simeone. Smith Rowe si presenta con due prestazioni da stropicciarsi gli occhi e un gol all’Atletico che mettono in mostra un talento dal potenziale enorme.
Lo stile di gioco è quello del 10 moderno: tecnico, forte fisicamente e pronto al sacrificio. Le sue caratteristiche gli permettono di ricoprire più ruoli. In molti lo paragonano a De Bruyne per la possibilità di giocare con lo stesso rendimento come trequartista, esterno offensivo, o mezzala.
“Un talento simile lo riconosci subito. Quando si è allenato con la prima squadra ha mostrato fin da subito grande personalità, come se non sentisse la pressione. Mi ha davvero impressionato!”. Jack Wilshere
A rimanerne stregato, oltre ai compagni di squadra, è l’allenatore dell’Arsenal di quelle stagioni: Unai Emery. Nelle stagione 18/19 Smith Rowe entra pian piano nelle rotazioni del tecnico spagnolo e l’impatto è tremendo!
Esordisce in Europa Legue contro il Vorskla, diventando il primo “millennial” ad indossare la maglia dei Gunners in Europa. Otto giorni dopo, contro il Qarabag, segna la sua prima rete tra i professionistil laureandosi il primo classe 2000 a segnare con questo club in Europa.
Emile va veloce e dalle parti dell’Arsenal Training Ground capiscono sia necessario prendersi “cura” di questo talento. Tra il 2019 e il 2020 decidono di fargli dare esperienza in prestito. All’Arsenal la concorrenza è spietata e il giovane Emile ha bisogno di trovare continuità di prestazione.
L’esperienza tedesca al Red Bull Lipsia non è fortunata: colleziona solamente 3 presenze. Così decidono di girarlo in Championship all’Huddersfield Town. Qui cresce e si migliora, collezionando 19 presenze e 2 gol. Le prestazioni e la maturità crescono e, il nuovo manager Mikel Arteta decide di tenerselo stretto per la nuova stagione.
La stagione corrente dell’Arsenal non è delle migliori: i big deludono ma la speranza, ai malinconici tifosi “gunners”, la danno i giovani. Esplode il talento di Bukayo Saka e trova conferma quello appunto di Emile Smith Rowe. Lo spazio nelle rotazioni aumenta, fino a diventarne insostituibile.
E a dicembre si chiude un cerchio personale nella giovane carriera di Smith Rowe. Da Chelsea a Chelsea.. un viaggio lungo 11 anni! Dal “no” all’ingresso all’Accademy al 3-1 di Santo Stefano contro i Blues.
I media lo nominano migliore in campo e i tifosi dell’Arsenal, in questi anni difficili, sentono di aver trovato il giocatore sul quale puntare: “The Local Baby”! Ora il Nord di Londra è casa sua, all’Emirates si sente a casa e i tifosi impazziscono per lui.