Maggio non è famoso solo per le ultime scintille del campionato, ma anche per le fasi finali delle competizioni europee (nelle quali, quest’anno, figurano ben cinque squadre italiane) e la Coppa Italia. In questo calendario serrato, per le big diventa importante mantenere la concentrazione – come stanno facendo Inter e Juventus – ma anche per la parte sinistra del tabellone, nella quale si accende la lotta salvezza.
LAZIO-LECCE (2-2). Andata e ritorno contro i giallorossi da dimenticare per gli uomini di Sarri: se lo scorso gennaio i pugliesi erano riusciti a rifilare ai laziali un sonoro 2-1 al Via del Mare, venerdì sera sono stati beffati al 90’+4’ da Milinkovic-Savic. Nella cornice dell’Olimpico di Roma, il Lecce ha tentato il tutto e per tutto per mantenersi in piena zona salvezza e così è stato: nonostante il rigore sprecato da Strefezza al 23’, i salentini non si fanno intimorire dal gol di capitan Immobile rispondendo subito a tono con Oudin. Cominciato sull’1-1, il secondo tempo di nuovo sorride all’attaccante francese che batte Provedel con un destro sul secondo palo. Davanti al pubblico di casa, i biancocelesti combattono fino alla fine contro un Lecce che non molla – tant’è che al fischio finale si conteranno 8 ammonizioni – ma riesce a pareggiare allo scadere dei tempi grazie al suo centrocampista serbo.
SALERNITANA-ATALANTA (1-0). Seconda sconfitta consecutiva per la Dea i cui sogni in chiave Champions si infrangono contro un muro granata; sorride invece la Salernitana che sta disputando un finale di stagione da vera spina nel fianco per le big: prima lo scudetto annullato al Napoli e sabato sera l’1-0 ai danni dei bergamaschi. Sotto il nubifragio campano, il 3-4-2-1 ospite spreca tanto contro una formazione che sta dimostrando di avere tutte le carte in regola per rimanere nella massima serie: prima Zapata e poi Ederson vanno a impensierire Ochoa che in più di un’occasione si sacrifica per i compagni. Dall’altro lato, anche Dia sbaglia un colpo sicuro davanti alla porta spedendo alto ma ci pensa Candreva a mettere in cassaforte il bottino da tre punti per i suoi su assist di Piatek.
SPEZIA-MILAN (2-0). Nella storia della società rossonera, quella appena trascorsa verrà ricordata come una delle settimane più difficili per i Diavoli: se già il fronte Europa tutto meno che ha sorriso agli uomini di Pioli, quest’ultimo si deve trovare a fare i conti con una sconfitta per 2-0 in casa dello Spezia. Sorridono i bianconeri che si portano a quota 30, a pari merito con il Verona, e si allontanano dallo spettro della Serie B grazie alle reti di Wisniewski ed Esposito. Dopo un primo tempo dominato dai meneghini – che più volte hanno attaccato con Hernandez e Tonali – l’intensità di gioco degli ospiti cala: alla prima occasione utile l’attaccante polacco sfrutta un tap-in che gli permette di siglare l’1-0. A 5’ da fine partita, è Esposito a raddoppiare con una punizione a giro imparabile per Maignan: il modulo dei padroni di casa, scesi in campo con un 5-3-2, funziona nell’arginare gli attacchi dei milanesi ma basta quel tanto per far esaltare i tifosi con un risultato da tre punti.
INTER-SASSUOLO (4-2). Dall’altra faccia della medaglia “milanese” c’è l’Inter, la cui settimana non sarebbe potuta essere migliore: dopo la vittoria contro la Roma e la sfida Europea terminata per 2-0, la squadra di Inzaghi ha neutralizzato anche il Sassuolo. In uno dei momenti più alti della sua stagione, ora il Biscione guarda con avidità al secondo posto e se lo contende con la Juventus. Nonostante la sconfitta, va menzionata anche la prestazione del Sassuolo, capace di siglare due gol in uno stadio quale San Siro e a non soccombere totalmente quando – al 58’ – si è trovata a dover fronteggiare un pesante 3-0. Scesi in campo con un 4-3-3 i neroverdi si portano subito in vantaggio con il “solito” Berardi ma il VAR annulla la rete agli ospiti e non è clemente neanche con il gol dei padroni di casa; nella cornice di sabato sera, ci pensa Lukaku a sbloccare il risultato al 41’ dopo una buona intensità di gioco da parte di entrambe le formazioni: ricevuto il pallone, l’attaccante belga si libera dal pressing avversario girandosi e calciando da 20 metri un tiro che però supera Consigli. Per la gioia dei nerazzurri – e la sfortuna dei fantallenatori di Ruan – l’Inter raddoppia grazie a una deviazione del difensore brasiliano per poi calare il tris al 58’ con il “Toro”. Il turnover di Inzaghi sembra vacillare quando Matheus Henrique e Frattesi accorciano le distanze, ma i padroni di casa archiviano definitivamente la pratica col raddoppio del loro numero 90 a 1’ dalla fine.
VERONA-TORINO (0-1). Scivolone degli scaligeri che arriva in un momento davvero delicato: ora Verona e Spezia sono entrambe a 30 lunghezze, appena due di ritardo dal Lecce e la lotta salvezza è più che mai aperta. Tanta soddisfazione invece in casa granata per il quarto risultato utile nelle ultime cinque giornate, il terzo da tre punti: ora gli uomini di Juric sono al pari di Monza e Fiorentina, tutte squadre in lizza per chiudere il campionato in ottava posizione. Al Bentegodi, le due formazioni lottano per conquistare la vittoria ma risultano più volte fallose: Vojoda manca di poco i pali sorvegliati da Montipò mentre Singo viene deviato da un attento Dawidowicz; la battaglia inizia a prendere una direzione quando Vlasic riceve un suggerimento di Sanabria trasformandolo in un tiro mancino impossibile da prendere. Nella ripresa, i padroni di casa si portano più volte vicini al vantaggio con Ngonge, Lazovic e Braaf ma il triplice fischio arbitrale rimanda ulteriormente la sfida tra Spezia e Verona.
MONZA-NAPOLI (2-0). Un Monza maiuscolo spedisce a casa i neo-campioni d’Italia a bocca asciutta: con le reti di Mota e Petagna, i biancorossi regalano ai loro tifosi una domenica pomeriggio da favola. Tanta competizione, ma di nuovo tanta sportività da parte dei padroni di casa che hanno voluto omaggiare il Napoli come già aveva fatto la Fiorentina la scorsa settimana: dopo il pasillo de honor, subito il 3-4-2-1 schierato da Palladino si lancia in avanti trovando il vantaggio già al 18’. Su un contropiede iniziato da Rovella, Carlos Augusto trova Caprari e Pessina, ma è il numero 47 portoghese a regalare ai suoi l’1-0. L’ottimo inizio degli avversari mette in difficoltà i partenopei, insidiosi con Osimhen e Anguissa, ma mai efficaci in nessuno dei loro 7 tiri in porta. Nonostante l’ingresso di Kvaratskhelia, il match non prende una piega diversa, anzi è proprio l’attaccante monzese in prestito dal Napoli a beffare gli uomini di Spalletti al 54’. Al triplice fischio arbitrale, il tabellino segna 2-0 per un Monza che sogna di terminare la sua prima stagione in Serie A all’ottavo posto.
FIORENTINA-UDINESE (2-0). Volano scintille all’Artemio Franchi in un match senza esclusione di colpi ma che va a impreziosire l’ottima stagione dei viola: nonostante la sconfitta europea, la Fiorentina alza la voce e lo fa in casa propria contro un Udinese ora al 12° posto. La partita di domenica pomeriggio impegna le due formazioni, ma soprattutto il signor Paterna, costretto ad ammonire sei giocatori ed espellerne due per tentare di mantenere gli animi tranquilli. Al fischio d’inizio, subito si accende la sfida con Castrovilli che porta avanti i suoi al 7’ mantenendo l’1-0 per tutto il resto del primo tempo, anche grazie ai bianconeri poco capaci di organizzarsi in una controffensiva efficace. Nella ripresa, l’Udinese comincia a rendersi più pericoloso con Ebosele e Samardzic ma senza davvero mai trovare lo specchio della porta avversaria. Ad archiviare la pratica ci pensa Bonaventura il quale riceve palla e sguscia via tra la difesa friulana raddoppiando al 90’ e consegnando ai suoi il bottino da tre punti.
BOLOGNA-ROMA (0-0). Nel pomeriggio uggioso di domenica, la sfida tra Bologna e Roma non va oltre il pareggio a reti bianche: nonostante la vittoria in Europa League, i capitolini si presentano alla sfida con troppi infortunati mentre il Bologna può finalmente riabbracciare il suo bomber Arnautovic a partire dal 1’. Le statistiche finali recitano un possesso palla da parte dei padroni di casa che supera il 70% ma che non basta a trovare i punti necessari per scavalcare la Fiorentina. Per la Roma invece il sogno Champions appare sempre più lontano ma i giallorossi continuano a lottare per rimanere nelle competizioni europee. Al Dall’Ara i rossoblù provano ad attaccare con Orsolini, mentre gli ospiti optano per i loro calci da fermi che però non impensieriscono più di tanto Skorupski. La sfida si gioca in parità e così rimane il risultato perché né Mancini né Belotti riescono ad andare a gol, e lo stesso vale per Zirkzee, e il triplice fischio arbitrale sancisce lo 0-0.
JUVENTUS-CREMONESE (2-0). In uno dei periodi più difficili per la sua rosa, minata dagli infortuni, la Juventus ha potuto contare sui suoi giovani talenti che – chiamati in causa – sono riusciti a strappare un 2-0 casalingo ai danni della Cremonese. Dall’altra parte, mancano tre giornate alla fine del campionato e avendo mancato la vittoria di domenica sera, ai grigiorossi servirà un miracolo per salvarsi. Nella partita valsa tre punti, Allegri schiera un 3-5-1-1 che vede il ritorno da titolare di Pogba, al quale però la fortuna non sorride: dopo neanche mezzora, l’attaccante della nazionale francese è costretto a uscire in lacrime per un problema muscolare al quadricipite sinistro. Dopo un primo tempo conclusosi in parità, i padroni di casa ingranano la terza prima con Rabiot ma a segno ci va Fagioli: l’ex della sfida (classe 2001) riceve palla da Chiesa e scaglia la sfera sotto la traversa con un destro potentissimo. Nonostante l’ottima prestazione, Carnesecchi subisce ancora al 79’ quando Bremer spedisce in rete di testa infondendo coraggio nei suoi in vista del ritorno della sfida europea.
SAMPDORIA-EMPOLI (1-1). Nel posticipo di lunedì sera, l’Empoli trova la certezza della salvezza con un punto conquistato allo scadere del tempo (90’+3’); tanta amarezza in casa blucerchiata per la vittoria sfumata all’ultimo secondo, in un clima casalingo già tetro per la certezza della retrocessione. In questo scenario, va comunque menzionata la caparbietà della Sampdoria di tentare fino all’ultimo di regalare una gioia ai tifosi, con capitan Quagliarella grande trascinatore dei suoi. E il gol infatti non tarda ad arrivare: è Zanoli che – sull’assist del suo numero 27 – riesce a imbucare la sfera sul secondo palo. Dopo una chance sfumata nella prima frazione, anche i toscani cominciano a fare la voce grossa con Ebuehi ma riescono a capitalizzare solo con Piccoli allo scadere del tempo. Ora gli azzurri sono a quota 39, una lunghezza sopra la Salernitana, mentre i padroni di casa rimangono a 18 lunghezze.