Serie A – 15ª Giornata – Gatti beffa il Napoli, Milan e Lazio ancora in difficoltà. 

Non sbagliano Inter e Bologna, il Cagliari compie un altro dei suoi miracoli.

JUVENTUS-NAPOLI (1-0). L’attesissimo anticipo di venerdì va ai bianconeri: in un Allianz Stadium praticamente sold-out, gli uomini di Allegri la spuntano di nuovo grazie a Gatti e si portano a quota 36, sempre -2 dall’Inter. Gli ospiti pagano carissime disattenzioni quali Politano vicinissimo al gol già all’8’ e Kvaratskhelia che – solo davanti a Szczesny – si divora la rete dell’1-0. Nella fredda serata torinese, subito la sfida si accende con le due squadre a caccia di punti in classifica: prima la conclusione del capitano partenopeo, poi il tentativo di Vlahovic al 20’ tengono col fiato sospeso tutti i presenti. L’uomo-partita è sicuramente il difensore in forza ai piemontesi che sblocca il tabellino al 51’: l’ottima stagione del numero 4 si arricchisce della terza rete in campionato quando, intercettando un cross di McKennie, Gatti spedisce la sfera tra i pali di Meret. Sotto di un gol, il Napoli non riesce a reagire, con Osimhen che sembra la pallida ombra del giocatore che tanto aveva fatto gioire i suoi tifosi solo qualche mese fa. Dopo la sconfitta contro l’Inter, la batosta contro la Juventus certo non solleva il morale dei partenopei, ora al 6° posto a -1 dal Bologna. 

VERONA-LAZIO (1-1). Che guaio Sarri! La vittoria contro il Genoa era stata una magra consolazione per una formazione che sa di valere di più ma che per ora si deve accontentare solo del 10° posto in classifica. Al Bentagodi, la Lazio sbatte contro il muro dei padroni di casa che ringraziano e salgono a quota 11, sperando di mettere sempre più spazio tra sé e la zona retrocessione. Il sipario del sabato pomeriggio si alza sul gol dell’ex: al 23’ Zaccagni fraseggia con Felipe Anderson e supera di tacco uno spiazzato Montipò. Nella ripresa Baroni prova qualcosa di diverso con Mboula, Lazovic, Hongla ed Henry e proprio quest’ultimo regala la gioia più grande ai suoi: su una respinta di Provedel, il francese coglie l’occasione di riportare in parità la sfida conquistando l’1-1. La risposta scaligera spiazza i laziali che, complice un pizzico sfortuna per una rete cancellata dal VAR, se ne tornano a Roma con un risultato che lascia l’amaro in bocca per non aver sfruttato la superiorità numerica a causa dell’espulsione di Duda. Ora per entrambe le formazioni si prospettano due partite ostiche: i veronesi andranno in trasferta a Firenze, mentre la Lazio affronterà l’Atletico in Europa.

ATALANTA-MILAN (3-2). È successo di tutto a Bergamo! Il 4-3-3 di Pioli sperava di conquistare quantomeno una lunghezza mentre i Diavoli sono stati costretti a cedere all’Atalanta di Gasperini. Al 5’ di recupero, Muriel blinda il risultato su un 3-2 che mantiene la Dea in corsa per un posto in Europa, mentre i meneghini scivolano a -7 dalla Juventus. Se la sfida inizia con De Ketelaere che sbaglia completamente e si divora il gol del vantaggio, Lookman fa presto dimenticare tutto: l’ala nerazzurra intercetta un passaggio di Koopmeiners e trafigge Maignan. Dimostrando di avere ancora tanto da dare ai suoi, Giroud si inventa un altro dei suoi capolavori e porta la situazione sull’1-1 con un colpo di testa imparabile per Ederson. Se il primo tempo è stato a tutto fuoco, il secondo non è da meno: di nuovo l’attaccante numero 11 va a segno per la Dea grazie al cross del suo compagno ex-Milan. Gli ospiti, particolarmente in sofferenza, si salvano dal 3-1 grazie a un miracolo del loro estremo difensore che si frappone tra la porta e un Lookman che aveva calciato a colpo sicuro e riaprono la partita con la rete di Jovic. Sul finire dei tempi, tuttavia, i meneghini perdono totalmente la concentrazione con Calabria che – nel disperato tentativo di fermare un pericoloso Miranchuk – si fa espellere e così il colpo di tacco di Muriel vale come una sentenza.

INTER-UDINESE (4-0). L’Inter sta puntando in alto e non è un segreto: dopo il Napoli, anche l’Udinese capitola contro la corazzata messa in piedi da mister Inzaghi. A San Siro, gli ospiti sono schiacciati dalla forza nerazzurra e rimangono così a quota 12, pericolosamente vicini al fondo della classifica; dal canto suo, il Biscione sorride, forte dei suoi 38 punti e il primato in campionato. In una serata perfetta, i padroni di casa calano il poker lasciando pochissimo spazio agli avversari che collezionano un solo tiro in porta e un magro 25% di possesso palla. A sbloccare la sfida ci pensa, ancora una volta, Calhanoglu dagli 11 metri: beffando completamente Silvestri, il rigorista turco porta i suoi sull’1-0 che una manciata di minuti dopo diventa presto il 2-0; al 42’ Di Marco sigla il suo terzo gol stagionale con un destro che decide l’andamento della partita, anche perché di lì a poco anche Thuram si aggiunge alla festa con la palla del 3-0. Nel secondo tempo l’Udinese prova ad alzare la testa, ma la rete di Lucca viene annullata per fuorigioco: ormai in balìa delle forze avversarie, i friulani subiscono il 4-0 a causa del “Toro” che, ancora una volta, si dimostra un fuoriclasse. Archiviata la pratica bianconera, ora l’Inter guarda alla Champions mentre l’Udinese avrà occasione di rifarsi contro il Sassuolo.

FROSINONE-TORINO (0-0). Finale a reti bianche tra Frosinone e Torino, con i ciociari che si riportano a -1 dai granata. Per gli uomini di Juric sfuma l’occasione di conquistare punti preziosi a fronte di una squadra che ha dato loro filo da torcere per tutto il tempo. La domenica pomeriggio della Serie A si apre con Zapata – fresco di doppietta con l’Atalanta – che va a infastidire Turati il quale, però, si fa trovare pronto. Dall’altra parte del campo, Milinkovic-Savic ingaggia un duello con Kaio Jorge, ma il risultato rimane comunque invariato. Verso il quarto d’ora, tutta la tifoseria casalinga esplode in un grido invocando un rigore non assegnato ai propri beniamini, ma il VAR individua un contatto falloso tra Gelli e Ricci avvenuto in precedenza che non consegna il penalty tanto desiderato. I gialloblù si dimostrano forti nel costruire azioni d’attacco ma sprecano tanto: prima Garritano e poi Monterisi gestiscono malissimo i palloni che si ritrovano tra i piedi, vanificando gli sforzi fatti dai compagni. E la fortuna non è neanche dalla parte dei piemontesi: prima un palo di Ilic e poi un gol annullato a Buongiorno mantengono il risultato in parità rimandando – per i granata – la possibilità da tre punti alla sfida con l’Empoli.

MONZA-GENOA (1-0). Dopo un mese complicato, il Monza torna a vincere e lo fa contro un Genoa che sta faticando tantissimo: Gudmundsson e Retegui, entrambi reduci da infortunio, non sembrano più quelli di una volta e sprecano anche le occasioni migliori. Al fischio d’inizio, subito i biancorossi si mettono in mostra con Carboni e Pessina, a cui rispondono Messias e Frendrup, imprecisi però nella fase di attacco. Per i padroni di casa, il primo tempo sembra già decidere le sorti della partita grazie al gol di Ciurria che tuttavia l’arbitro annulla per fuorigioco riportando il risultato sullo 0-0. Anche nella ripartenza le due squadre decidono di non esporsi troppo, preoccupate di lasciare qualche varco nella difesa, ma chi la dura la vince: a 7’ dalla fine Dany Mota riceve palla da Pereira e con la sua rete permette ai suoi di conquistare tre punti d’oro. Per gli uomini di Gilardino si avvicina il derby col Milan, mentre il Genoa proverà il tutto e per tutto contro la Juventus.

SALERNITANA-BOLOGNA (1-2). Il Bologna sta spingendo tantissimo e lo dimostra l’unica sconfitta nelle ultime cinque sfide: la squadra di Motta sta viaggiando a gonfie vele e ora è 4ª in classifica, a pari merito con la Roma. Dall’altra parte, la Salernitana sembra essersi arresa al suo destino e ora si ritrova a essere il fanalino di coda sella Serie A con sole 8 lunghezze. Nonostante gli infortuni fiocchino in casa rossoblù, il 4-2-3-1 in campo si difende alla perfezione, anzi, può contare proprio sul suo gioiello: Joshua Zirkzee. Il classe 2001 sblocca la sfida al 9’ intercettando una deviazione di Costil (tra i pali per indisponibilità di Ochoa) che spedisce la sfera in rete senza pensarci troppo. 10’ più tardi ancora l’olandese torna a far gioire i suoi: sfruttano un errore di Lovato, per la punta rossoblù è un gioco da ragazzi segnare la sua doppietta personale. Verso la fine del tempo, gli animi si scaldano per fallo di Dia su Saelemaekers ma per gli ospiti sembra ormai fatta. Nella ripresa, i granata provano qualcosa di diverso e, decidendo di far entrare Simy, Inzaghi azzecca il cambio vincente: i padroni di casa riaprono la partita grazie al loro numero 9 che imbuca il pallone alle spalle di Skorupski ma mancano l’impresa per la costante attenzione della difesa rossoblù. I felsinei non possono che sorridere in vista della sfida contro la Roma, mentre all’orizzonte campano si staglia l’Atalanta.

ROMA-FIORENTINA (1-1). Termina in parità una lotta cruciale per finire in Champions e così la Fiorentina si trova a -1 dalla Roma. Accontentarsi del 7° posto non era certo nei piani di Italiano, tanto più quando ben due avversari sono stati espulsi durante la sfida e la sua squadra non è stata in grado di sfruttare questo vantaggio. Andando con ordine: a 5’ dal fischio d’inizio, il 3-4-2-1 giallorosso si porta in vantaggio con Lukaku, servito dall’assist perfetto di Dybala. Subito la viola prova a rispondere con Nzola che verso il quarto d’ora trova Rui Patricio a dire di no al suo tiro, ma poi un fulmine a ciel sereno colpisce i padroni di casa: dopo neanche mezz’ora, la Joya ravvisa un problema muscolare ed è costretta a chiedere il cambio. L’ennesimo infortunio dell’argentino non sembra scoraggiare i capitolini ma per gli ospiti costituisce la possibilità di tornare all’attacco: al 63’ Bonaventura centra la traversa e qualche minuto più tardi – complice l’espulsione di Zalewski per doppio fallo – la Fiorentina riapre la partita con la rete di Martinez Quarta. Gli ultimi minuti all’Olimpico si trasformano in una lotta senza esclusione di colpi tra cartellini che volano e portieri che salvano l’1-1 con il rammarico, da parte dei toscani, di non essere riusciti a sfruttare la superiorità numerica. I giallorossi gioiscono del pareggio contro una squadra che ha rifilato 4 gol al Napoli, ma sanno bene di poter aspirare a molto di più.

EMPOLI-LECCE (1-1). L’1-1 finale non rende giustizia a una partita che è stata a dir poco emozionante! Al Castellani la sfida nella parte destra della classifica termina in parità permettendo al Lecce di continuare la sua striscia di pareggi, mentre l’Empoli può solo aggiungere un tassello al suo bottino. Le due formazioni, schierate a specchio in un 4-3-3, iniziano a cercare il gol fin da subito e Cancellieri apre le danze con un colpo di testa che manca di poco lo specchio della porta. Dopo un primo tempo sostanzialmente in parità, la competizione si accende e di nuovo i padroni di casa vanno a impensierire Falcone più volte, ma a sbloccare il tabellino sono gli ospiti: con un colpo da fuori area, Banda sorprende Berisha che si fa scivolare il pallone che a sua volta termina in rete. Il vantaggio salentino dura poco: commettendo una leggerezza, Rafia prova a deviare un cross di Cambiaghi ma spedisce la sfera direttamente nella porta amica. I rinforzi fatti entrare da entrambe le compagini non riescono a scalfire un risultato che rimane sull’1-1 fino al triplice fischio arbitrale. A fronte del punteggio finale, per gli azzurri sarà quanto mai cruciale la sfida col Torino, mentre il Lecce cercherà altre lunghezze contro il Frosinone.

CAGLIARI-SASSUOLO (1-0). Magico Cagliari! Al 9’ di recupero la squadra di Ranieri compie un altro dei suoi miracoli e ribalta una partita che sembrava già decisa. Nel posticipo di lunedì sera il Sassuolo domina per tutto il tempo ma poi si fa beffare proprio sul più bello, e la sconfitta costa cara: con soli 15 punti, i neroverdi si fanno recuperare di tre lunghezze dai rossoblù, ora a -2 dagli uomini di Dionisi. Certo, la squalifica di Berardi e Boloca ha inciso e non poco sull’andamento della partita, che però sembrava sorridere agli ospiti. Infatti dopo appena 7’ dall’inizio Erlic sigla il suo primo gol stagionale con un colpo di testa contro uno Scuffet che si era già reso protagonista di una parata da fuoriclasse contro Henrique. Un aggressivo Sassuolo deve però poi fare i conti con lo stesso giudice di gara: al 62’ Ruan viene ammonito per la seconda volta e così gli emiliani si ritrovano in 10. Nonostante ciò, tutto sembra deciso quando al 90’ Bajrami segna il gol del 2-0 ma il VAR, attentissimo come sempre, annulla la rete per fuorigioco dello stesso centrocampista. Caricandosi tutta la squadra sulle spalle, Lapadula pareggia di lì a 4’ su suggerimento di Luvumbo e al 90’+9’ il Cagliari, di nuovo con il suo Pavoletti, si dimostra una squadra di livello conquistando il 2-1. Per Pinamonti e compagni questa è la terza sconfitta in cinque giornate, mentre i sardi sperano di ripetersi contro il Napoli.

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