Serie A – 29a Giornata: A San Siro scoppia il caso Juan Jesus-Acerbi.

Atalanta – Fiorentina rinviata: il club viola piange l’improvvisa scomparsa del direttore generale Joe Barone.
Joe Barone, Juan Jesus

Serie A – 29ª Giornata – Il Bologna corsaro a Empoli si porta ancora più vicino alla Juve, bene Torino, Lecce e Monza. Atalanta – Fiorentina rinviata: il club viola piange l’improvvisa scomparsa del direttore generale Joe Barone. A Inter – Napoli scoppia il caos: Juan Jesus accusa Acerbi di razzismo: il club al fianco del giocatore azzurro.

EMPOLI-BOLOGNA (0-1). Ormai sembra che le partite al di là dell’Appennino possano solo giovare ai rossoblù: nell’anticipo di venerdì sera, la rete di Fabbian siglata all’ultimo secondo consegna altri tre punti fondamentali al Bologna, sempre più quarto a quota 54. Il gioiellino classe 2003 che brilla sotto la guida di Thiago Motta è stato notato anche da Carmine Nunziata, che ha deciso di convocarlo (insieme a Calafiori) per il ritiro della Nazionale U-21. Dall’altra parte della barricata si presenta invece un Empoli che incassa la terza sconfitta consecutiva e torna vertiginosamente nei pressi della zona retrocessione, cadendo per la prima volta nella propria storia in casa contro i felsinei. In entrambe le frazioni la solfa è più o meno la stessa: desiderosi di portarsi a casa il bottino pieno, gli ospiti attaccano ma trovano sempre Caprile a dire loro di no, mentre sia Niang che Zurkowski si mangiano due reti davanti a Skorupski. Verso la fine dei tempi, gli emiliani tentano il forcing e per un attimo sembra tutto perduto quando Orsolini spedisce alto il pallone dell’1-0: quando ormai pare non esserci più tempo, il mister rossoblù indovina il cambio vincente e il tap-in della punta rossoblù non tarda ad arrivare. Dopo la pausa Nazionali, per l’Empoli sarà il momento di andare a San Siro, mentre il Bologna ospiterà la Salernitana.

UDINESE-TORINO (0-2). Dopo un mese il Torino torna a vincere e lo fa a Udine: pur ancora nella parte destra del tabellone (a -1 dal Monza), i granata mettono altri tasselli tra sé e il Genoa e si staccano definitivamente dalle squadre impegnate nella lotta salvezza. Altra storia, invece, per i bianconeri che tornano a solo tre lunghezze di distanza dalla zona retrocessione e che la prossima giornata dovranno scontrarsi contro un agguerritissimo Sassuolo. Al Bluenergy, gli uomini di Juric (squalificato) devono ancora fare a meno di molti pilastri importanti in difesa, ma giocano una partita di livello senza lasciare mai effettivamente troppi spazi per i contropiedi avversari: dopo appena una decina di minuti (in cui gli ospiti partono fortissimo), Zapata si coordina su una pennellata di Vojvoda e sconfigge Okoye con un colpo di testa nell’angolino. In vantaggio di 1-0, i piemontesi non abbassano i ritmi e mettono a dura prova il portiere tedesco in forza ai friulani: decisamente on fire, anche Okereke tenta di andare a segno ma si ritrova davanti al muro erto dall’ex-Watford. Nella ripresa, sono ancora i granata a festeggiare, questa volta con Vlasic: dopo il palo scheggiato all’8’, il croato si mette in mostra grazie a un’ottima azione dei suoi che rubano palla agli avversari e gli offrono l’occasione del 2-0. La partita finisce con un senso solo, ma per lo meno Cioffi può esultare per la convocazione in azzurro del “suo” Lucca.

MONZA-CAGLIARI (1-0). Il finale di stagione dei brianzoli sta dimostrando che Palladino ha fatto un ottimo lavoro: quattro vittorie nelle ultime cinque giornate sono un risultato davvero niente male, considerando che (a 9 giornate dalla fine) la lotta per un posto in Europa può ancora riaprirsi. Da parte sarda, le assenze di Petagna e Luvumbo pesano come un macigno sull’economia di gioco e così Ranieri deve schierare Nandez-Shomurodov-Jankto subito dietro Lapadula. La formazione vincente scende in campo con un 4-2-3-1 con Djuric ormai punta fissa, supportato dal tridente Colpani-Maldini-Mota: un possesso palla dell’oltre 62% (con ben 15 tiri totali) racconta di una squadra che ha fame di vincere e che ci prova per tutto il primo parziale, sebbene sia il numero 9 che il numero 4 rossoblù vadano a rendersi pericolosi nei pressi di Di Gregorio. A sbloccare la sfida ci pensa, ancora una volta, il figlio d’arte della sfida: il classe 2001 dimostra tutto il suo talento con una punizione che dalla tre-quarti colpisce la traversa e poi termina direttamente in rete. Dal 46’ in poi i padroni di casa tentano di mettere al sicuro il bottino, ma tutto sembra cambiare quando gli isolani vanno a segno: sfortunatamente per loro, il fuorigioco li condanna alla prossima sfida contro il Verona, un momento decisivo nella lotta per rimanere nella massima serie. Sorridono, invece, Pessina e compagni, pronti per la trasferta a Torino.

SALERNITANA-LECCE (0-1). La prima panchina di Gotti non poteva andare meglio: con tre punti in saccoccia, i salentini volano al 13° posto, a +4 dalla retrocessione; per la Salernitana, invece, non c’è più nulla da fare: tra un Dia che si rifiuta di giocare e un totale di sfide perse che ammonta a 19, il ritorno in Serie B è ormai questione di qualche giornata. Neanche il cambio in porta funziona: Costil, preferito a Ochoa, non riesce a mantenere il clean-sheet e i suoi compagni in attacco nulla possono contro Falcone (nonostante i sei tiri nello specchio totali). All’Arechi, sono i padroni di casa a lanciarsi subito in avanti per tentare di portarsi in vantaggio, ma vengono beffati alla prima occasione utile per gli avversari: su una ripartenza giallorossa, Gyomber prova a spazzare via il pallone dall’area di rigore ma sbaglia tutto e centra l’autogol. Decisi a non mollare, gli stessi granata tentano disperatamente il pareggio con Tchaouna e Maggiore, ma l’estremo difensore classe 1995 si rende protagonista di una prestazione coi fiocchi: con diverse acrobazie, l’ex-Sampdoria rispedisce al mittente palloni che sembravano già essere in rete e salva il risultato per i suoi. In una stagione in cui la lotta salvezza è ai massimi storici, il risultato di sabato per ora tranquillizza i tifosi pugliesi in vista della sfida contro i capitolini, mentre la Salernitana è attesa al Dall’Ara.

FROSINONE-LAZIO (2-3). Il sabato sera della Serie A si archivia con una prestazione di carattere degli uomini Martusciello (in attesa del probabile arrivo di Tudor) che perdono Provedel tra i pali, ma riescono ugualmente a conquistare il bottino pieno. In casa gialloblù, invece, serve un cambio di rotta: dopo l’exploit iniziale nel girone d’andata, Soulé e compagni ora rischiano seriamente – con le loro 24 lunghezze – di tornare in Serie B. A Frosinone, la selezione del mister biancoceleste vede tornare il tridente Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni, ma è dalle retrovie avversarie che arriva la prima rete della partita: salito nella trequarti laziale per dare manforte ai suoi, Lirola insacca la seconda rete stagionale sul cross di Zortea. Poco dopo la mezz’ora, il numero 20 in forza agli aquilotti pareggia i conti intercettando di testa il suggerimento di Guendouzi e per poco lo stesso Immobile manca il 2-1 sul finire del tempo, ma il suo colpo viene intercettato però da un ottimo Turati. Nella ripresa, i ritmi di gioco non scemano: il gioiellino ciociaro classe 2003 manca di un soffio la rete del raddoppio, mentre, chi non sbaglia, è proprio la panchina biancoceleste. Al 57’ Martusciello opta per far entrare Castellanos e, neanche 30” più tardi, è proprio lui ad andare in porta: la punizione battuta da Luis Alberto si trasforma nell’occasione perfetta per l’argentino il cui destro non fa prigionieri. Determinati ad archiviare il risultato, gli ospiti alzano i ritmi di gioco con Taty ad andare a segno con la sua personale doppietta grazie un tap-in. In un finale tiratissimo, i padroni di casa riaprono la sfida con Cheddira, ma mancano di poco il 3-3 per fuorigioco dello stesso attaccante marocchino, mentre davanti a loro si prospetta la trasferta a Genova.

JUVENTUS-GENOA (0-0). Finale a reti bianche per il lunch-match di domenica: davanti ai propri tifosi, si ripete il risultato dell’andata con la Juventus che non va oltre il pareggio contro il Grifone. E la situazione è quanto mai critica: dopo essere definitivamente usciti dalla lotta scudetto, ora i bianconeri devono cercare di non perdere altri punti per strada per non rischiare di perdere un posto in Champions; le dichiarazioni di Allegri (“Abbiamo guadagnato un punto sul Bologna”) e l’espulsione di Vlahovic appena tornato da una giornata di squalifica raccontano tantissimo di una squadra che sembra aver smarrito la propria lucidità. Da parte ligure, l’ottima prova dei rossoblù consegna loro un altro tassello che serve più che mai ad assicurarsi la salvezza (e la 12ª posizione in classifica): seppur non molto propositivo in attacco, il 3-4-2-1 ospite riesce a tamponare tutti i 17 tiri effettuati dai bianconeri, incapaci di capitalizzare qualsiasi tipo di occasione presentatasi loro. Lo stesso Chiesa pare l’ombra di sé stesso, mentre Gatti fa quello che può ma senza grandi risultati: nel nervosismo generale, il numero 9 serbo sbaglia un colpo di testa al 75’ che normalmente avrebbe insaccato, e il “corto muso” allegriano non funziona quando al 90’ Kean colpisce in pieno il palo (rimanendo a quota 0 reti stagionali). In queste situazioni, quasi sempre, sono gli avversari a guadagnarci e così è stato: il punto conquistato serve molto al morale della truppa di Gilardino che è pronta a ospitare il Frosinone.

VERONA-MILAN (1-3). Se tutte le italiane in Champions sono state eliminate, giovedì sera il Milan ha staccato il pass per i quarti di Europa League (che giocherà contro la Roma) e, appena tre giorni dopo, ha completato il sorpasso sulla Juventus. Al Bentegodi, i padroni di casa cadono contro i diavoli, ma, grazie ai punti accumulati, rimangono a +2 dalla zona retrocessione, un risultato che potrebbe cambiare nella prossima sfida a Cagliari. In una sfida particolarmente combattuta, subito gli uomini di Pioli provano a imporsi e – dopo diverse azioni contenute dalla difesa avversaria – si portano in vantaggio al 44’: la quinta rete stagionale del difensore francese è un capolavoro dello stesso che dribbla tutti quanti e riesce a spedire la sfera in rete di mancino. Nella ripresa, gli ospiti vogliono subito mettere le cose in chiaro e raddoppiano con Pulisic: un errore di Dawidowicz si trasforma in un’occasione ghiottissima per lo statunitense che non ci pensa due volte a punire i gialloblù. Provando a mischiare le carte in tavola, Baroni fa entrare Mitrović, Świderski e Magnani ma, ancora una volta, è Noslin a caricarsi la squadra sulle spalle: la seconda rete in otto presenze con l’Hellas riapre la sfida a Verona con un destro contro cui Maignan nulla può. A fronte di un Leao ancora poco convincente, è Chukwueze a mettere in cassaforte il risultato: al limite dell’area, il nigeriano classe 1999 intercetta una respinta di Coppola e si coordina in un mancino imprendibile che regala il bottino pieno.

ROMA-SASSUOLO (1-0). Alla Roma basta la rete di Pellegrini per vincere sul Sassuolo e portarsi a -3 dal Bologna: dopo la vittoria di giovedì sera contro il Brighton, gli uomini di De Rossi non sbagliano neanche questa e giocano come una squadra che sembra aver ritrovato la fiducia in sé stessa. I neroverdi, invece, paiono l’ombra di loro stessi e gli unici affondi di Laurienté sono abilmente arginati da Svilar: la quarta sconfitta in cinque giornate li condanna al penultimo posto in classifica, a -2 dalla salvezza. Pur senza la Joya, i giallorossi riescono a conquistare il punteggio pieno, nonostante un Lukaku, ancora una volta, piuttosto sottotono: a secco dal 20 gennaio scorso, l’attaccante belga spreca due occasioni rispettivamente al 5’ e al 2’ di recupero del primo parziale. A metterci una pezza ci pensa il capitano: da centrocampo, il numero 7 si porta il pallone fino nell’area sorvegliata da Consigli e segna il gol della vittoria; l’esultanza in cui va ad abbracciare il mister racconta di un giocatore in difficoltà nella prima parte di stagione, il quale però è tornato a splendere con il cambio sulla panchina. Nonostante gli sforzi, gli emiliani se ne devono tornare a casa a mani vuote, consci che la prossima sfida contro l’Udinese sarà cruciale. 

INTER-NAPOLI (1-1). Termina in parità il big-match della 29ª giornata con il Napoli che si prende una parziale rivincita dal 3-0 dell’andata: l’1-1 finale riapre la lotta Europa per gli azzurri, ora a -6 dalla Roma. La sconfitta ai rigori contro l’Atletico di mercoledì sera (con il tiro di Lautaro terminato praticamente nella stratosfera) ha caricato l’Inter di tanto nervosismo e aspettative in vista della sfida contro i partenopei. Se, infatti, normalmente alle prime due occasioni presentatesi sia il capitano che Barella avrebbero centrato il vantaggio, la rete dell’1-0 arriva solo al 43’: il secondo gol stagionale di Darmian è un capolavoro sull’assist perfettamente servito da Bastoni. Nella ripresa, entrambe le formazioni rimangono contratte fino all’81’ quando l’ex della partita, Juan Jesus, si iscrive nella lista dei marcatori sul corner di Politano. Nel turno della Serie A specificatamente volto all’eliminazione del razzismo dai campi da calcio, ancora una volta c’è chi ha dimostrato tutta la sua meschinità: verso il finire dei tempi, proprio Acerbi riesce a rivolgere insulti del genere all’avversario numero 5, rischiando così giustamente 10 giornate di squalifica. Neanche una settimana più tardi, il giudice sportivo assicurerà che non vi siano stata alcuna ingiuria, sebbene nessuno sia davvero convinto che sia andata in questo modo.

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