Undici giorni e si riparte. La Champions League torna con l’appuntamento più atteso, la fase finale. In gioco ancora 16 squadre: quattro inglese, quattro spagnole, tre tedesche, tre italiane, due francesi. Questo il quadro delle pretendenti alla vittoria, ma chi davvero può sperare di alzare la coppa il prossimo 30 maggio, allo Stadio Olimpico Ataturk di Istanbul?
Il primo indiziato è il Liverpool campione in carica. Troppo forte la squadra di Klopp, che a inizio febbraio ha già messo in ghiaccio la Premier League con un vantaggio di 22 punti sul Manchester City secondo. Firmino e compagni giocano a memoria, vanno a mille all’ora e possono contare sul fattore Anfield. Sul proprio terreno di gioco, infatti, i Reds sono imbattuti da oltre un anno.
In più, il fatto di aver in mano il titolo nazionale permette al tecnico tedesco di risparmiare le forze in campionato, per puntare alla doppietta in Champions.
Dietro al Liverpool, ecco il Barcellona. È vero, i blaugrana sono appena stati eliminati dalla Coppa del Re, ma Messi ha fame e vuole tornare a vincere in Europa dopo ben quattro anni. I numeri, inoltre, dicono che i catalani hanno trionfato una sola volta nelle ultime otto edizioni: può essere la stagione giusta per tornare a dettare legge.
Chi, invece, non vince da molto più tempo è la Juventus: un digiuno che ha avuto inizio nel 1996 e che sembra non voler finire. Questa volta, con un Cristiano Ronaldo in formato superman, i bianconeri partono tra le grandi favorite. Il sorteggio è stato benevolo (la squadra di Sarri nel primo turno incrocerà il Lione), per cui la vera sfida dovrebbe iniziare dai quarti.
Non è stato così per il Manchester City di Pep Guardiola. Gli inglesi, che hanno facilmente vinto il proprio girone, se la dovranno vedere con il Real Madrid. Spagnoli che stanno vivendo una buona stagione, anche se appare lampante come non ci si trovi più di fronte a quei galacticos che tra il 2013 e il 2018 alzarono quattro volte il trofeo.
Menzioni speciale, poi, per Tottenham e Bayern Monaco. Gli spurs, reduci dal cambio di guida tecnica, ora sono in mano a un certo Josè Mourinho, uno che ci sa fare. Kane è ai box, Eriksen è partito direzione Milano e in generale la squadra sta faticando in campionato. Ma si parla pur sempre della finalista della passata stagione. E poi, mai dare per sconfitta una squadra inglese.
Il Bayern, invece, con l’esonero di Niko Kovac ha ritrovato entusiasmo, si è ripreso il primo posto in Bundesliga e ha cominciato di nuovo a incantare. Non è tra le più quotate, ma davanti può contare sul miglior centravanti al mondo, Robert Lewandowski: meglio evitarli.
Chelsea, Lipsia, Lione e Valencia sono destinate a recitare un ruolo di non protagoniste, mentre per l’Atletico Madrid tutto dipenderà dallo scontro agli ottavi contro il Liverpool. Se Simeone riesce a passare, allora i colchoneros possono arrivare fino in fondo.
Capitolo a parte per le italiane. Detto della Juve, da Napoli e Atalanta non ci si aspetta troppo. Gli azzurri se la vedranno con Messi: serve un miracolo. Tanto, se non tutto, si deciderà all’andata, in un San Paolo che dovrà aiutare i partenopei a compiere l’impresa.
Decisamente più abbordabile l’avversario della Dea: i bergamaschi, infatti, sono stati sorteggiati con il Valencia. Scontro equilibrato, difficile fare un pronostico. Se i ragazzi di Gasperini arriveranno alla doppia sfida nello stato di forma attuale, allora l’Atalanta ha buone chance di passare. Saranno otto gare bellissime, tutte da seguire. Sedici squadre per un trono, la caccia è partita.