La metamorfosi di Kessie

Un ritratto del giocatore passato la scorsa estate dal Milan al Barcellona.
Kessie
Barcellona (Spagna) 08/09/2022 – Champions League / Barcellona-Viktoria Plzen / foto Imago/Image Sport nella foto: Franck Kessie ONLY ITALY

Il Presidente è dispiaciuto, ma è pronto a dare battaglia. Il Presidente vorrebbe avere più opportunità ma sa che basta un piccolo gesto per cambiare l’inerzia delle cose. Il Presidente, in panchina, non sorride, ma è un Presidente fedele che non molla la barca.

Il Barcellona, con l’avvallo di Xavi, non ha preso Kessie solo perché era un’opportunità di mercato a costo zero, ma perché intorno a lui c’era, o meglio c’è ancora, un progetto tattico: essere il ricambio di Busquets. L’allenatore sapeva fossero due giocatori diversi, per tecnica, visione e fisicità, ma il piano era quello di affidare all’ivoriano le chiavi del pivote in mezzo al campo. Ad oggi il piano non ha affatto funzionato e Xavi, in questo momento di stagione, vede Kessie più come ricambio di Gavi che altro.

C’è da dire, inoltre, che in partita, Kessie non ha nemmeno avuto così tante occasioni per dimostrare di poterlo fare veramente: per ora Frank ha disputato 10 partite totali contando ogni competizione, per un massimo di 272 minuti in campo. Non granché.

Il Barcellona ha preso Kessie perché era un’opportunità di mercato, perché era un giocatore diverso che non c’era già in rosa, perché potesse fare il vice di Busquets ma anche perché sa fare quattro ruoli insieme, ovvero più o meno tutti quelli del centrocampo. Ma ad oggi non ne ha ancora trovato uno, vero, all’interno dell’universo blaugrana. Alla ricerca di un’identità.

Db Barcellona 12/10/2022 – Champions League / Barcellona-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Frank Kessie

Il Presidente ce la sta mettendo tutta e non ha intenzione di dimettersi. Fuori dal campo, l’adattamento al mondo spagnolo, sta andando bene: vive a due passi dalla città sportiva, vede il Camp Nou dalla finestra e ne resta sempre ammaliato. Vive con la famiglia, tranquillo, e sua moglie gli prepara quel cibo africano che gli ricorda casa: il riso con pollo, speziato, è un grande classico.

Mangia bene, fisicamente sta bene, è un animale. Il corpo tecnico è rimasto letteralmente impressionato dalla velocità con cui ha recuperato da quel guaio muscolare avuto a San Siro. Un ricovero lampo, che in pochi avrebbero portato a termine: in una settimana è tornato in campo, convincendo Xavi a schierarlo nel secondo tempo contro l’Inter.

Kessie è un ragazzo buono, umile, lavoratore. Nello spogliatoio non nega un sorriso a nessuno ma il compagno con cui si trova meglio, a pelle, è Pedri.

Una curiosità: tra le persone di famiglia e fiducia che lo hanno accompagnato a Barcellona c’è anche l’autista di sempre, un ragazzo che lo segue dai tempi di Bergamo, quando giocava e segnava con l’Atalanta. Da Milano, al Milan, a Barcellona, al Barça. “Ti va di venire con me?”. Ovvio che si. Questo ragazzo ha lasciato tutto per continuare a seguirlo anche in Spagna, dedicandosi totalmente a lui. È il Presidente a indicargli la via, quella per tornare a gioire in campo, per il bene suo e della squadra.

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