Serie A – 7ª Giornata –  Napoli e Inter calano il poker.

Bologna e Fiorentina e Roma tornano a sorridere. Colombo porta in alto i suoi.
Ci Lecce 30/09/2023 – campionato di calcio serie A / Lecce-Napoli / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Khvicha Kvaratskhelia-Giovanni Di Lorenzo

LECCE-NAPOLI (0-4). Il Napoli ruggisce e si porta a casa il secondo poker consecutivo, questa volta con tanto di clean-sheet: al Via del Mare è festa azzurra a fronte di un Lecce che ha avuto molte occasioni ma non è riuscito a capitalizzarle. Il 4-3-3 ospite sblocca al tabellino verso il quarto d’ora: nel turnover deciso da Garcia, spicca Østigård che intercetta un cross di Zieliński insaccando un gran colpo di testa. I padroni di casa tentano di organizzare un contrattacco efficace e, dieci minuti più tardi, Krstovic per poco non riesce a beffare Meret. Dopo un primo tempo terminato sull’1-0, il risultato sembra tornare in parità grazie a Strefezza ma il direttore di gara annulla tutto per fallo di mano del montenegrino in casacca giallorossa. Decidendo di inserire i pezzi da 90, lo schema partenopeo si arricchisce di Osimhen che segna al 51’ su suggerimento di Kvaratskhelia: il divorzio tra l’attaccante e la sua squadra aleggia ancora, ma per adesso la rescissione del contratto non sembra essere all’orizzonte. Davanti al pubblico salentino, il 3-0 è firmato da Gaetano: il classe 2000 sigla la seconda rete in maglia azzurra sull’ottimo spunto di Raspadori. A chiosa di una serata perfetta, anche Politano aggiunge il proprio gol a referto: grazie un fallo di Ramadani sul numero 70, il rigore conquistato spiazza per la quarta volta Falcone e consegna agli ospiti la 14ª lunghezza.

MILAN-LAZIO (2-0). Ancora problemi in casa Lazio: dopo l’ottima prestazione in casa contro i granata, gli uomini di Sarri cadono contro il Milan in un San Siro sold-out. A seguito di un primo tempo in cui le due squadre si sono studiate senza esporsi troppo, il Milan mette la freccia e soprassa i biancocelesti grazie a Pulisic: il neo-acquistato – finora più che redditizio – va a segno per la terza volta da inizio campionato grazie a un ottimo fraseggio con Leao. Ed è lo stesso numero 10 a servire il gol del 2-0: a 2’ dalla fine, il portoghese classe 1999 scatta sulla fascia lasciando indietro tutta la difesa avversaria e serve un pallone d’oro per Okafor che, di testa, archivia la pratica. Rimane un po’ di rammarico quell’occasione sprecata da Reijnders sulla respinta di Provedel al 45’, ma i diavoli non possono lamentarsi: con una sola sconfitta, ora conducono a pari merito con l’Inter, mentre gli aquilotti devono accontentarsi di rimanere a 7 punti.

SALERNITANA-INTER (0-4). Se negli sport di squadra la vittoria non è mai del singolo ma di tutto il gruppo, sabato sera Lautaro Martinez ci ha raccontato una versione diversa della storia. Dopo un primo tempo in cui l’Inter ha rischiato di subire gol dai granata, con Cabral e Kastanos più volte a impensierire Sommel, nel secondo tempo Inzaghi ha deciso di buttare nella mischia anche i titolari rimasti in panchina in vista della sfida contro il Benfica con un triplo cambio che ha dato i suoi frutti. E così, a 8’ dall’ingresso in campo, il “Toro” va a segno sorprendendo al volo Ochoa grazie al cross di Thuram. Nuovamente efficace, l’attaccante argentino supera il portiere granata su suggerimento di Barella al 77’ e poco dopo capitalizza un rigore beffando totalmente l’estremo difensore avversario. Il poker arriva quasi all’ultimo minuto ed è un capolavoro servito da Carlos Augusto per il suo capitano che, ovviamente, non sbaglia. La brutta prestazione costa alla Salernitana la quarta sconfitta stagionale e la relega a quota 3, mentre il Biscione guarda già alle coppe europee.

BOLOGNA-EMPOLI (3-0). Il tentativo dell’Empoli di superare un momento difficile si scontra contro un muro rossoblù che sabato pomeriggio al Dall’Ara cala il tris conquistando anche il clean-sheet. Il risultato non racconta però di una squadra ospite che è andata più volte a impensierire Skorupski, soprattutto con Caputo e Maleh, ai quali in più di un’occasione è mancato un pizzico di fortuna. Il Bologna mantiene i nervi saldi e sblocca il tabellino già al 21’: dopo un’occasione mancata al 16’, Orsolini si inventa l’1-0 riuscendo a eludere tutta la difesa avversaria e a scaricare in rete di sinistro. Nella ripresa, i toscani tornano a mettere pressione con lo stesso numero 9, ma di nuovo il portiere polacco risponde presente con una parata da vero fuoriclasse. E la doppietta emiliana non tarda ad arrivare: al 66’ Ferguson riesce a liberarsi dal pressing azzurro e a servire il suo compagno numero 7 che ringrazia e sigla il 2-0 con un mancino imparabile. Dulcis in fundo, l’attaccante ex-Atalanta incornicia un pomeriggio da favola con un tris firmato al secondo minuto di recupero: questa volta è El Azzouzi a spedire un cross nella sua direzione permettendo al classe 1997 di portarsi a casa il pallone. Per i toscani ora è già tempo di focalizzarsi sulla sfida contro l’Udinese, mentre il Bologna spera di far vacillare la sicurezza della squadra di Inzaghi.

UDINESE-GENOA (2-2). Il verdetto finale tra Udinese e Genoa recita parità: domenica pomeriggio le due squadre si sono scontrate in casa friulana, riuscendo a conquistare solo un punto ciascuna. Se per adesso i bianconeri non hanno ancora trovato la vittoria in casa propria, rimane molto rammarico tra i rossoblù per un risultato da tre punti che non è arrivato forse per un goccio di sfortuna. Gilardino schiera un 3-5-2, a specchio con la formazione casalinga, puntando sulla coppia Gudmundsson-Retegui: se già lo scorso campionato l’islandese aveva fatto sognare i tifosi liguri con 11 reti in 36 presenze, quest’anno è il vero trascinatore dei suoi e l’ha dimostrato anche questo fine settimana. È infatti sua la prima rete della partita: verso il quarto d’ora, Silvestri sbaglia una rimessa dal fondo consegnando il pallone in mano avversaria e condannando i suoi a subire il destro potentissimo del classe 1997. Dopo un inizio a ritmi bassi, anche i padroni di casa alzano la voce con Lucca che si iscrive nella classifica dei marcatori della Serie A: l’ottima azione di Kamara sulla fascia elude la difesa genoana che non riesce a contrastare l’ex-Pisa e Palermo, il quale sfrutta una respinta per spedire la sfera alle spalle di Martinez. Il pareggio viene nuovamente annullato dal numero 11 in forza ai liguri: il talento ex-AZ Alkmaar si rifà da un gol annullato al 27’ per fuorigioco e sigla la sua doppietta personale su suggerimento del suo compagno di ruolo. La festa ospite deve però fare ancora i conti con un Udinese che nel secondo tempo prova in tutti i modi a recuperare lo svantaggio, riuscendoci infine per un autogol di Matturro che voleva allontanare dai pali un cross di Perez. Nonostante il rosso diretto Lovric per un intervento violentissimo su Messias, gli ospiti non riescono più a trovare lo specchio della porta avversaria e si devono fermare sul 2-2.

ATALANTA-JUVENTUS (0-0). Se il risultato carta potrebbe far pensare a una partita noiosa, la realtà dei fatti è ben diversa: al Gewiss entrambe le squadre hanno lottato per tutti i 90’ inseguendo tre punti importantissimi nell’economia della classifica; la Juventus però deve accontentarsi di salire a 14 lunghezze mentre la Dea insegue con un tassello di ritardo. La formazione casalinga, schierata con un 3-4-1-2, subito attacca decisa ma i bianconeri alzano gli scudi e al 14’ evitano un gol di Zappacosta che aveva calciato a colpo sicuro. Dalla parte opposta, sono Kean e Chiesa a trascinare la squadra, soprattutto grazie allo smistamento di palloni da parte di Fagioli e Rabiot, anche loro vicini alla rete in un paio di occasioni. Nella ripresa, la situazione non si evolve nonostante i molti cambi da parte di entrambe le squadre e qualche bella intuizione da parte di Ederson e De Ketelaere. Se la sfida termina a reti bianche, è merito di Szczesny che salva tutto su una punizione di Muriel deviando il pallone dall’incrocio dei pali. Per i bergamaschi ora è tempo di raccogliere le idee in vista della sfida in Europa del prossimo giovedì, mentre all’orizzonte degli uomini di Allegri si presenta il derby.

ROMA-FROSINONE (2-0). All’Olimpico la Roma non sbaglia superando il pessimo inizio di campionato e agganciando gli 8 punti; il Frosinone, che dal canto suo non può lamentarsi delle 9 lunghezze finora conquistate, non riesce però mai davvero a emergere nella serata di domenica. La prestazione degli uomini di Mourinho non è la loro migliore nella storia, ma tanto basta per conquistare il 2-0 e il secondo clean-sheetstagionale: l’andamento altalenante dei capitolini fa preoccupare i tifosi anche in vista delle coppe europee, ma ora Dybala e compagni puntano a offrire certezze. Le giocate dei ciociari presso i pali di Rui Patricio non vanno mai davvero a scalfire lo 0-0 iniziale che si sblocca però grazie a Lukaku: il belga ex-Inter riesce a coordinarsi sul cross del suo compagno numero 10 e a scaricare in porta al 22’. Gli avversari tentano la reazione trascinati da Soulé ma vengono nuovamente beffati quando a 8’ dalla fine Pellegrini viene intercettato dall’attaccante argentino: da lì per il capitano giallorosso è un gioco da ragazzi spedire in rete un tiro al volo imprendibile. I gialloblù ora devono leccarsi le ferite e prepararsi alla sfida con gli scaligeri, mentre la Roma può andare alla ricerca di altri punti contro il Cagliari.

SASSUOLO-MONZA (0-1). Chi la dura, la vince: al Mapei, i padroni di casa cadono contro un Monza che difende a spada tratta il secondo clean-sheet stagionale e che aggancia gli stessi neroverdi nella classifica generale. Dopo le ottime prestazioni delle ultime giornate, il Sassuolo non riesce mai davvero a sbloccarsi, complici le ottime parate di Di Gregorio e il gol divorato al 44’ da Laurienté. Sia il numero 45 che Berardi litigano tutta la sera con un pallone che non riescono mai a insaccare tra respinte e colpi terminati alti. Dopo un primo tempo in cui gli ospiti faticano a organizzare un contrattacco efficace, Colombo firma la sua prima rete da titolare servito dall’ottimo suggerimento di Caldirola. All’esordio coi nuovi colori, si fa notare anche il neo-acquisto dei biancorossi: “Papu” Gomez, dopo 2 anni che mancava in Serie A, è tornato in splendida forma e alla sua prima partita stagionale ha già dimostrato di aver trovato un amalgama con il gruppo, da vero fuoriclasse qual è.

TORINO-VERONA (0-0). Un altro pareggio a reti bianche, il secondo della giornata: all’Olimpico di Torino, il risultato finale non va oltre lo 0-0; di questo non si lamentano i granata, ora al quinto risultato utile non consecutivo, ma altrettanto gli scaligeri che salgono a quota 8 a pari merito con Genoa e Roma. Il fischio arbitrale innesca subito l’offensiva guidata da Seck e Lazaro, ma Montipò rimane lì a dire no. E il Verona non è da meno: nella ripresa i cambi decisi da Baroni vanno a infastidire più volte Milinkovic-Savic al punto quasi da trasformarsi in gol; ma il portiere della Nazionale serba si rende protagonista di una parata da fuoriclasse sul tiro di Faraoni negandogli la gioia del gol. Allo scadere dei tempi, rimane forse un po’ rammarico in casa granata per diverse occasioni sprecate da Temeze e Schuurs, ma il campionato è ancora lungo.

FIORENTINA-CAGLIARI (3-0). Cala il sipario su un’ottima prestazione della Fiorentina che, contro il Cagliari, piazza un tris fondamentale per il morale in vista della prossima sfida in Conference: attualmente pari merito con Napoli e Juventus, i viola stanno dimostrando di essere una squadra che vuole e può puntare in alto. Nulla da fare invece per gli uomini di Ranieri che non hanno ancora trovato il loro ritmo di gioco e sono per ora il fanalino di coda della classifica. La serata dei toscani inizia nel migliore dei modi: ad appena 2’ dal fischio arbitrale, Gonzalez segna la sua ormai quarta rete stagionale servito perfettamente da Milenkovic; dopo l’accertamento del VAR, la sfida continua nel segno dei padroni di casa che ringraziano per l’errore di Nándeza porta vuota e mettono la freccia con l’ottimo cross di Kayode che Dossena spedisce tra i pali amici. Nonostante la brutta partenza, i sardi provano a reagire con l’ingresso di Oristanio e Prati, riuscendo anche a mettere effettivamente in crisi i padroni di casa. Ma ad archiviare la partita ci pensa Nzola: dopo 14 giornate a bocca asciutta, l’ex Spezia torna a sorridere grazie all’imbucata di Mandragora e a un pallonetto che supera agilmente Radunovic, incorniciando così una serata perfetta.

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