Serie A – 6ª Giornata – L’infrasettimanale sorride a Milan, Juventus, Lazio e Napoli.

Sassuolo e Genoa, outsider della giornata, piegano Inter e Roma. Finisce in parità allo Stirpe e allo U-Power.

JUVENTUS-LECCE (1-0). La Juventus riesce a superare la sconfitta contro il Sassuolo vincendo davanti al proprio pubblico contro un Lecce sinora imbattuto. Decidendo di far partire Vlahovic in panchina, Allegri opta per un 3-5-2 con Chiesa e Milik davanti i quali totalizzano 15 tiri di cui 5 nello specchio; mentre, nonostante un possesso palla del 50%, i salentini non riescono a rendersi mai effettivamente pericolosi con 0 colpi in direzione di Szczesny. Se Chiesa al 27’ sbaglia un pallone spedendolo sul fondo, i padroni di casa si portano in vantaggio al 57’: in area leccese, Rabiot serve Milik che deve solo appoggiare in rete. Ormai gli ospiti hanno finito le loro carte da giocare, in una serata in cui il Krstovic che si era visto contro il Genoa non riesce proprio a emergere e il cartellino rosso per Kaba a 3’ dal triplice fischio sancisce la fine di una serata da dimenticare.

CAGLIARI-MILAN (1-3). Un altro colpo a segno per i Diavoli che superano il Cagliari e salgono a quota 15: nel pomeriggio di mercoledì la squadra allenata da Pioli subisce ma trova poi subito la reazione. Ancora un risultato negativo – il quarto della stagione – per i sardi che avevano iniziato con il piede giusto: alla mezz’ora, infatti, Adii riesce a servire Luvumbo il quale calcia un missile alle spalle di Sportiello, ancora titolare per l’infortunio del suo collega francese. L’inizio in svantaggio solletica l’orgoglio rossonero e 10 giri di lancette dopo Okafor entra nel tabellino dei marcatori del massimo campionato italiano: l’assist di Pulisic è un bocconcino prelibato per l’attaccante svizzero che ringrazia e insacca di prima intenzione. E il raddoppio non tarda ad arrivare: allo scadere della prima frazione, Tomori conquista il suo primo gol stagionale sfruttando un errore di Radunovic che proprio non riesce ad allontanare il cross di Rejiners. Ultimo, ma non per importanza, anche Loftus-Cheek decide di far parte della festa milanese alla Unipol Domus: ancora un’imboccata dello statunitense di origini croate diventa l’occasione perfetta per scagliare un destro che spiazza la difesa casalinga. L’ottima prestazione da parte dei lombardi sembra convincere, ma i rossoneri dovranno dimostrare di aver acquisito costanza.

EMPOLI-SALERNITANA (1-0). Finalmente Empoli! Dopo cinque sconfitte consecutive, la squadra di Andreazzoli (arrivato sulla panchina toscana il 19 settembre scorso) conquista la prima vittoria stagionale in casa propria. E la voglia di riscatto si evince dalle statistiche della partita: 14 tiri di cui 6 nello specchio danno prova di una formazione che ha voglia di cancellare quel pessimo inizio. Una menzione speciale va però per il portiere granata che, nella serata di mercoledì, ha sbarrato la strada non poche volte agli attaccanti avversari vedendo il suo clean-sheet annullato solo a causa di Baldanzi. La stella dell’Under 21 italiana, infatti, firma la prima rete di quest’anno per la sua squadra grazie all’ottimo schema con Cancellieri; per i toscani è una serata da non dimenticare quando sembra arrivare un raddoppio, cancellato però da una decisione del VAR. Ma non fa niente: la vittoria azzurra toglie l’Empoli da quell’ultimo brutto posto, ed è già tempo di guardare alla sfida contro il Bologna.

VERONA-ATALANTA (0-1). Secondo risultato utile consecutivo per la Dea che in casa scaligera vince 1-0 e conquista il quarto clean-sheet stagionale; invece, dopo la fiammata iniziale, il Verona non riesce più a essere incisivo nelle occasioni da gol e per adesso si trova solo a quota 7. Il risultato si decide già al 13’ quando Koopmeiners prende per mano i suoi e incrocia un destro sul primo palo da vero fuoriclasse. L’1-0 messo in cassaforte fin dall’inizio fa da pezza per un’Atalanta un po’ sprecona: prima Pasalic e poi De Ketelaere e Djimsiti si divorano il gol del 2-0 più volte sempre su suggerimento dello stesso 7, ormai colonna portante dell’Atalanta di Gasperini. Il 3-4-2-1 casalingo, con 11 tiri di cui appena 2 in porta, non arriva mai davvero a impensierire Carnesecchi e deve rimandare l’occasione da tre punti alla sfida col Torino.

NAPOLI-UDINESE (4-1). Una bufera mediatica sta avvolgendo i partenopei: dopo la pubblicazione di un video, la stella più brillante del firmamento azzurro sembra voler far causa al social-media manager della squadra napoletana. In un momento quindi psicologicamente non semplice – anche a seguito dei due pareggi consecutivi – la squadra di Garcia è comunque rimasta unita sul campo e ha sconfitto per 4-1 i bianconeri di Udine. Davanti al pubblico del Maradona, i padroni di casa si rendono protagonisti di una prestazione sontuosa che fuga ogni dubbio sul loro talento. I numeri parlano di 23 tiri di cui 10 in porta, metà dei quali effettuati da Kvaratskhelia che cerca il gol e lo ottiene al 74’. Prima di lui, il match si era già sbloccato al 19’ grazie al rigore con il quale Zielinski aveva spiazzato totalmente Silvestri. A tornare a mettere la sua firma era stato anche Osimhen che – servito da Politano – non aveva sbagliato davanti ai pali avversari. Il 2-0 si trasforma in un tris grazie al numero 77 e diventa un poker con Simeone che archivia direttamente la pratica su assist dello stesso georgiano. Unica nota negativa della serata partenopea: il gol strepitoso di Samardzic all’80’, il quale annulla il clean-sheet avversario dribblando tutta la difesa tra lui e Meret.

INTER-SASSUOLO (1-2). Ancora Sassuolo, ancora un grande risultato! Ribaltando qualsiasi pronostico, gli uomini Dionisi di vincono a San Siro dopo aver sconfitto la Juventus la scorsa giornata. La cavalcata neroverde sembra inizialmente scontrarsi contro il 3-5-2 casalingo che, al termine di un primo tempo a ritmi abbastanza bassi, si porta in vantaggio al 45’+1’ grazie a un ottimo mancino di Dumfries. Il pareggio arriva però già a 9’ da inizio ripresa a firma di Bajrami: il neo-acquisto sigla la sua prima rete in campionato sfruttando il cross di Berardi. Ed è proprio l’attaccante classe 1994 a far capitolare l’Inter: una finta di assist e poi un tiro dai 25 metri valgono il 2-1 strepitoso per gli ospiti. Grande coraggio anche da parte di Consigli che esce dai pali per andare a fermare un Frattesi che si stava rendendo fin troppo pericoloso a qualche minuto dalla fine. L’ottima qualità di gioco vale la vittoria per il Sassuolo e la prima sconfitta per la squadra di Inzaghi, che avrà occasione di rifarsi contro la Salernitana. 

LAZIO-TORINO (2-0). Un ottimo Toro non riesce nell’impresa e cade all’Olimpico di Roma contro i biancocelesti: dopo un primo tempo in cui le due squadre si sono studiate, i padroni di casa mettono la freccia e sorpassano i granata al 56’ e 75’. Niente gol dell’ex Immobile, ma in compenso ci pensa Vecino a sbloccare il tabellino: su suggerimento di Rovella, l’attaccante uruguaiano si inventa un bel colpo di testa che va a insaccarsi direttamente alle spalle di Milinkovic-Savic. Nonostante gli ottimi affondi di Zapata, è la Lazio a tornare a segnare: a un quarto d’ora dalla fine, Zaccagni si iscrive alla classifica dei marcatori della Serie A con un piattone che sbaraglia la difesa piemontese e mette un punto alla sfida. Tornata alla vittoria, ora la Lazio dovrà prepararsi in vista della sfida con il Milan, mentre la squadra di Juric andrà alla ricerca del bottino pieno contro gli scaligeri.

FROSINONE-FIORENTINA (1-1). Continua, lento ma inesorabile, il cammino del Frosinone che – dopo le ottime prestazioni contro Atalanta e Sassuolo – conquista il quinto risultato utile di quest’anno. Ai viola, invece, non riesce l’impresa di scavalcare il Juventus e il Napoli, rimasti bloccati a quota 11 dalla rete di Soulè. Allo Stirpe, le due formazioni fanno sognare i 14mila presenti per tutto il minutaggio a disposizione con il 4-2-3-1 ospite trascinato da un ottimo Nzola che di poco manca il gol dell’1-0 al 18’. Un minuto più tardi, però, è Gonzalez ad andare a segno con un colpo di testa che incornicia una settimana in cui ha deciso di rinnovare con la squadra di Firenze fino al 2028. Nella ripresa, le squadre si studiano e soprattutto la Fiorentina cerca di non esporsi troppo, ma ecco che Soulè tira fuori il coniglio dal cilindro sbloccando il tabellino per i ciociari nello stesso modo in cui aveva fatto il connazionale in maglia viola. L’1-1 finale racconta perfettamente di una partita equilibrata, ma con molti spunti su cui lavorare in vista delle prossime sfida: Roma (per i padroni di casa) e Cagliari (per i toscani).

MONZA-BOLOGNA (0-0). Un Bologna molto nervoso, ma soprattutto orfano di tasselli fondamentali quali Soumaoro, Posch e Lucumί, non riesce ad andare oltre il pareggio a reti bianche all’U-Power. D’altra parte, per i biancorossi questo è il terzo risultato neutro stagionale a fronte di una vittoria che manca da più di un mese. Alla fine, è la tensione in campo a vincere perché nessuno dei 10 tiri del Monza e dei 7 dei felsinei va a segno. O meglio, al 16’ il 3-4-2-1 casalingo si lancia verso i pali sorvegliati da Skorupski con Dany Mota che centra la rete ma il cui gol viene annullato dal VAR perché si trovava in fuorigioco con la punta del ginocchio. La sorte, in questo caso favorevole agli ospiti, si rivolta contro di loro quando Orsolini al 34’ calcia a colpo sicuro ma viene intercettato da Di Gregorio. Per la ripresa, entrambi gli allenatori decidono di stravolgere le carte in tavola effettuando quattro sostituzioni ciascuno: a poco servono perché il gol che gli emiliani siglano viene invalidato per un precedente fallo di Zirkzee e poi – per mancanza di rispetto all’ufficiale di gara – Saelemaekers viene espulso per gli ultimi 3’. La squadra di Motta non riesce quindi a superare lo scoglio brianzolo, mentre ora all’orizzonte del Monza si presenta un’altra emiliana: il Sassuolo.

GENOA-ROMA (4-1). Finale di giornata incredibile! La Roma cade contro un Grifone scatenato che al Ferraris non fa prigionieri e cala il poker contro il 3-4-2-1 ospite, superandolo anche nella classifica generale. Dal fischio arbitrale al primo gol passano appena 5’: Strootman si smarca e serve Gudmundsson in area avversaria, il quale ringrazia e piazza nell’angolo senza tanti complimenti. La rete del pareggio arriva un quarto d’ora più tardi e sembra ristabilire equilibrio: Cristante (l’anno scorso una sola rete in campionato) spunta tra la difesa rossoblù e insacca di testa un cross di Spinazzola. Dal 45’ in poi, però, gli uomini di Gilardino inseriscono la terza e iniziano a giocare con un altro ritmo: il 2-1 è firmato Retegui – già 3 gol quest’anno – che riceve palla da Thorsby e batte Rui Patricio di destro. A fronte di un Lukaku davvero poco incisivo che si divora il 2-2 al 63’, i padroni di casa acquistano ancora più coraggio e calano il tris questa volta grazie al loro numero 2 che intercetta un corner e insacca la sfera. A incorniciare la serata, è Messias che non sbaglia all’esordio con i nuovi colori e scarica in rete di prima intenzione. La serata disastrosa per Mourinho deve diventare un punto da cui ripartire in vista della sfida col Frosinone, mentre il Genoa non dovrà abbassare la guardia contro l’Udinese.

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