Con il pareggio di Fiorentina-Atalanta si conclude una giornata di Serie A particolare: il Napoli, nonostante il ritorno di Osimhen, è riuscito a strappare solamente un pareggio al Verona, e anche Milan e Inter sono apparse più concentrate sulla coppa europea che non sul campionato. A giovare di questa situazione sono stati il Bologna ma soprattutto il Monza, vincente a San Siro a seguito di una prestazione spettacolare. Nella parte bassa della classifica, Cremonese e Sampdoria lottano per riaprire le chances salvezza, anche se i numeri sembrano indicare la permanenza in Serie A dello Spezia e forse anche degli scaligeri.
CREMONESE-EMPOLI (1-0). Venerdì sera da incorniciare per la Cremonese che conquista il terzo successo in campionato e, grazie a esso, sale a quota 19 a -7 dallo Spezia (quart’ultima). È il gol di Dessers al 4’ a blindare il risultato da tre punti, abilmente difeso dal 4-3-1-2 di Castagnetti e compagni per tutto il resto del match. Annaspa invece la squadra di Zanetti che – seppur stabile al 14° posto – ha conquistato a malapena quattro tasselli in cinque giornate senza riuscire a battere la formazione che detiene la peggior striscia negativa della Serie A (insieme al Varese e all’Ancona). A qualche minuto dal fischio d’inizio il lancio lungo di Sernicola riesce a intercettare il suo numero 90 che dribbla De Winter e insacca la sfera alle spalle di Perisan. L’Empoli però non demorde e reagisce prima con Piccoli che spedisce poco più in alto della traversa e Caputo deviato in corner da un attento Carnesecchi. Il secondo tempo vede un grande protagonista: Frank Tsadjout, il calciatore perugino prima impensierisce gli azzurri con un tiro al limite dell’area avversaria e al 56’ manca di poco il raddoppio a causa di un intervento decisivo del portiere classe 1997. I toscani non sono più in grado di reagire o quantomeno di organizzarsi per un contrattacco efficace – come dimostra l’errore di Cambiaghi al 73’ – consegnando così la vittoria ai grigiorossi.
SPEZIA-LAZIO (0-3). Prestazione perfetta da parte dei biancocelesti che tornano dalla trasferta ligure con tre punti che pesano nella classifica generale che li vede sempre secondi a 61 lunghezze. Nella serata di venerdì gli uomini di Sarri centrano il loro quarto successo consecutivo in una sfida nella quale era fondamentale rimanere concentrati per tutti i 90’ e guardano senza paura all’impegno col Torino. Chi invece non conquista il bottino pieno da quattro giornate è lo Spezia, sconfitto pesantemente davanti al proprio pubblico del Picco: con il Verona a -4 i bianconeri sono ancora salvi ma il fermento nella parte più bassa della classifica potrebbe andare a intaccare le loro certezze di rimanere in Serie A. Nonostante l’ottima partenza da parte dei padroni di casa, la Lazio impone subito il proprio gioco con Luis Alberto e Immobile ed è proprio il capitano a spedire in rete il rigore ottenuto per un fallo di Ampadu su Felipe Anderson (36’). Conquistato il vantaggio, gli aquilotti non si fermano e raddoppiano con il loro numero 7 che al 53’ recupera palla in area avversaria superando agilmente Dragowski. Nel frattempo, il difensore gallese in forza allo Spezia viene espulso dal signor Irrati per doppio fallo lasciando così gioco facile agli avversari che agevolano al tris a 1’ dalla fine con Marcos Antonio. Tra il popolo biancoceleste, rimane la preoccupazione per l’incidente di Immobile di sabato mattina ma il bomber ha fatto sapere che verrà dimesso nelle prossime ore.
BOLOGNA-MILAN (1-1). Gioisce il popolo rossoblù, ma il pareggio di sabato pomeriggio ha un sapore dolceamaro: il Bologna di Motta ha strappato un punto contro il Milan, ma un Milan sceso in campo in vista della sfida di Champions di martedì prossimo. Non volendo rischiare di far affaticare qualche titolare, Pioli ha optato per un turnover che ha lasciato i più interdetti con un 4-2-3-1 che ha premiato il ritorno in campo di De Ketelaere e Ante Rebic nelle vesti di capitano dei diavoli. A dare spettacolo ci pensa il Bologna con il gol di Sansone dopo 33 secondi dal fischio d’inizio: la prima imbeccata di Posch per il suo compagno sortisce i suoi effetti e i padroni di casa si portano in vantaggio davanti al proprio pubblico. Per il resto del parziale i felsinei difendono il risultato salvo venire beffati al 40’ dal gol di Pobega, preciso alla destra di Skorupski. La ripresa, a reti bianche, vede il capitano rossonero a un passo dal gol al 74’, bloccato da Moro, e le proteste degli ospiti per un presunto tocco di mano di Lucumì in area: il cronometro sancisce l’1-1 finale e il terzo risultato neutro in cinque giornate per il Milan.
NAPOLI-VERONA (0-0). Chi anche ha preferito risparmiare le energie in vista della Champions è stato il Napoli di Spalletti, capace solo di strappare un pareggio al Verona, squadra in piena crisi salvezza. Gli ormai quasi certi campioni d’Italia faticano a trovare lo specchio della porta avversario fin dal 1’, complice una prestazione sublime da parte degli scaligeri, a -3 dallo Spezia. Quel che rassicura di più i tifosi azzurri è il ritorno in campo del loro beniamino: la squadra di casa ha potuto riabbracciare la sua punta di diamante al rientro di un infortunio che gli è costato guardare l’andata della sfida europea dagli spalti. La sfida, a reti bianche, si apre su un gol annullato per fuorigioco ai padroni di casa dopo poco, anzi un autogol siglato da Gaich, impreciso nello respingere un corner avversario. Anche i gialloblù si mettono in mostra con un bel sinistro dalla distanza da parte di Lasagna, grande trascinatore dei suoi per tutto il parziale. Nella ripresa, il Napoli prova a non lasciarsi sfuggire l’occasione da tre punti con Di Lorenzo e Raspadori e la manca di poco con Osimhen che all’83’ colpisce la traversa senza riuscire a regalare ai suoi la gioia della vittoria.
INTER-MONZA (0-1). Colpaccio di capitan Pessina e compagni che nel derby lombardo hanno espugnato San Siro con un 1-0 frutto del gol di Caldirola, ma sintomo di una vittoria di squadra; menzione d’onore per Di Gregorio che salva più volte il clean-sheet per i suoi su Lukaku e Correa. Per l’Inter invece si tratta della quarta sconfitta in cinque giornate, un risultato che lo fa scivolare – per ora – fuori dalla zona Champions. A causa del nervosismo di voler replicare la vittoria nella coppa europea di martedì scorso, i padroni di casa non riescono a mantenere la lucidità al punto che, su un’azione in area, lasciano passare senza troppi problemi il numero 5 avversario il quale insacca un bel gol di testa al 78’. Nei minuti di finale, i nerazzurri provano a mettere una pezza con Lautaro e Dzeko (entrato ad hoc all’81’), ma i cambi di Inzaghi non sortiscono l’effetto sperato fortunatamente per il Monza.
LECCE-SAMPDORIA (1-1). Finalmente Lecce! Dopo la vittoria con l’Atalanta dello scorso 19 febbraio, gli uomini Baroni non sono più riusciti a guadagnare punti in classifica almeno fino a domenica scorsa, pareggiando contro la Sampdoria. La permanenza in Serie A di quest’ultima appare invece sempre più utopica dal momento che, nonostante un possesso palla di quasi il 60%, i blucerchiati hanno realizzato solamente 8 tiri di cui appena 2 in porta. Al Via del Mare il primo tempo è a tinte giallorosse con i padroni di casa vicini al vantaggio con Oudine e Blin che si scontrano più volte con la difesa ligure, ma riescono a trovare un varco dopo la mezzora grazie al fraseggio tra Strefezza e Ceesay, quest’ultimo autore dell’1-0. Dopo il 45’, la squadra ligure scende in campo più agguerrita, in cerca perlomeno di un pareggio conquistato poi al 75’ con Jesé, servito perfettamente da Gabbiadini a seguito di un’azione iniziata sulla trequarti. Per il restante minutaggio, i pugliesi tentano il raddoppio ma si vedono annullare una rete a causa di posizione irregolare e così la sfida si conclude sull’1-1.
TORINO-SALERNITANA (1-1). Un altro pareggio, un altro 1-1: all’Olimpico di Torino una sfida tutta granata replica pari pari il copione dell’andata con tanto di stessi marcatori e consegna un punto a entrambe le squadre. Sorride la Salernitana, al quinto pareggio in cinque giornate e stabile al 15° posto, un po’ meno il Torino che viene superato dal Sassuolo. La sfida si apre con gli ospiti particolarmente agguerriti che trovano il gol dopo neanche 10 giri di lancetta: è Vilhena a far gioire i suoi con un pallone che arriva da destra ben gestito da Piatek il quale per poco raddoppia al 15’ ma, fortunatamente per i padroni di casa, colpisce il legno. Verso la fine del tempo, anche i piemontesi iniziano ad alzare la testa con Sanabria vicino al pareggio grazie a un bel suggerimento di Radonjic. Dal 45’ in poi è un’altra partita: gli uomini di Juric scendono in campo più sicuri dei propri mezzi e, dopo un’occasione mancata per fuorigioco, conquistano l’1-1 grazie al loro numero 9 che deve solo spingere in rete un bel cross di Miranchuk.
SASSUOLO-JUVENTUS (1-0). Domenica pomeriggio da dimenticare per la squadra di Allegri, tornata dalla trasferta emiliana a mani vuote a causa dell’1-0 rifilatole da un suntuoso Sassuolo, che ha vinto non tanto per la mancanza di Szczęsny tra i pali avversari, ma per l’ottimo calcio giocato. Il sipario si alza sul 4-3-3 casalingo da subito pericoloso con Bajrami alto sopra la traversa dopo neanche la mezzora, ma il vero spettacolo si vede nella ripresa quando Perin salva su un colpo di testa insidioso di Defrel e Gatti all’ultimo devia in corner un tiro Matheus Henrique.
Per i bianconeri la beffa arriva al 65’ quando Fagioli, nel tentativo di calciare via il pallone, accidentalmente agevola il numero 92 avversario al gol del vantaggio che vale il 10° posto in classifica a quota 40. La Vecchia Signora rimane invece il fanalino di coda delle big, subendo la seconda sconfitta consecutiva che non le fa superare le 44 lunghezze.
ROMA-UDINESE (3-0). Dominio romano degno di nota quello di domenica sera all’Olimpico, cornice nella quale gli uomini di Mourinho hanno battuto la Roma con un netto 3-0, sintomo di una squadra che aspira più che all’Europa League; c’è molto rammarico invece per l’Udinese, compagine che aveva iniziato la stagione nel migliore dei modi ma i cui sogni di aspirare a una competizione continentale appartengono ormai al passato. Nonostante il grande spavento iniziale per lo scontro aereo tra Success e Criscante – quest’ultimo rimasto a terra qualche minuto – i capitolini conquistano il vantaggio grazie a Bove che, al 37’, spedisce in porta un rigore di Criscante che aveva centrato il palo. 10’ dopo l’inizio del secondo tempo, è capitan Pellegrini a raddoppiare per i suoi grazie al suggerimento in profondità di Belotti; a calare il tris ci pensa Abraham che al 90’+1 riceve il cross di Spinazzola che manda in rete di testa. Menzione d’onore per Rui Patricio che al 68’ salva il clean-sheet per i suoi parando il rigore di Pereyra conquistato sul tocco di mano di Mancini, mantenendo così la porta inviolata per tutta la partita.
FIORENTINA-ATALANTA (1-1). Una giornata all’insegna dei pareggi non poteva che concludersi con un 1-1: nel posticipo di lunedì sera la Fiorentina si riporta a -2 da Bologna e Juventus e l’Atalanta mantiene lo stesso scarto con l’Inter. Nella cornice dell’Artemio Franchi entrambe le squadre si danno battaglia per tutti i 90’ a cominciare con i bergamaschi che – superata la mezzora – vanno a segno grazie a Maehle (ammonito poi per la sua esultanza giudicata eccessiva): alla prima occasione utile, il difensore danese si imbuca nella difesa di casa battendo Terracciano, lasciato solo dai compagni. Il secondo tempo invece è prettamente a tinte viola con i fiorentini che conquistano un rigore (per tocco di mano di Toloi), capitalizzato al 56’ da Cabral. Le emozioni però non finiscono con Hojlund vicino al vantaggio appena un quarto d’ora dopo e Biraghi beffato dal legno, ma il triplice fischio arbitrale sancisce la parità.