Dopo 14 anni segnati dal successo incontrastato di Leonel Messi (attualmente primo in classifica con 7 palloni d’oro) e Cristiano Ronaldo (a quota 5), interrotti unicamente nel 2018 dal centrocampista croato Luca Modric, il palco del Theatre du Chatelet di Parigi viene solcato dal capitano del Real Madrid Karim Benzema. Il prestigioso trofeo gli viene consegnato da Zinédine Zidane, allenatore con cui il centravanti dei Blancos ha vinto 3 Champions League. “E sono felicissimo di poterlo dire”.
Così Zidane qualche secondo prima di pronunciare il nome del Pallone d’oro 2022. “Penso a quando ero piccolo, è un sogno che hanno tutti i bambini. Zidane è stato il mio modello. È qualcosa che coltivi giorno dopo giorno.
Ho passato momenti difficili, come quando non ero in nazionale, ma ho sempre creduto che un giorno avrei potuto vincere questo trofeo. Sono orgoglioso del mio cammino. Ringrazio i compagni di squadra, il mio grande presidente Florentino Perez. Uno di famiglia, è sempre stato al mio fianco, i miei genitori, tutti.
Questo Pallone d’Oro è un premio individuale ma non l’avrei vinto senza la squadra”. Le sue parole raccontano di un giocatore che ha sempre anteposto i compagni a sé stesso, agevolandoli (viene da pensare alle stagioni condivise con il capocannoniere portoghese) e sacrificandosi per la squadra (la fasciatura che porta alla mano destra è solo che una dimostrazione del suo spirito). Visibilmente emozionato, Zidane sale sul palco, accolto dagli applausi di colleghi e amici.
Fa scalpore l’outfit con cui decide di presentarsi alla cerimonia: indossa una camicia coreana, sotto a un completo nero dalla collezione Autunno-Inverno 2022 firmata FENDI. Al collo, non porta né cravatta né papillon, bensì un colletto nero che si integra perfettamente con la camicia bianca. Sopra alla barba appena fatta, porta un paio di occhiali Jean Paul Gaultier modello JPG 56-6106, dalla linea giapponese, la cui produzione è stata rilanciata durante l’Estate dalla casa produttrice, in tiratura limitata (ne sono state prodotte unicamente 500 copie, seguendo i motivi iconici della casa di moda.
Evidente è il richiamo all’outfit indossato da Tupac Shakur (rapper statunitense assassinato nel 1996 a Las Vegas, di cui il calciatore di origini algerine è grande appassionato e ascoltatore), in occasione degli American Music Awards del 1996.
Un sogno che si realizza, per Zidane che, nel giorno in cui gli viene consegnato il tanto atteso pallone d’oro, all’età di 34 anni, decide di omaggiare in pieno stile una delle figure più influenti della scena americana negli anni ’90.
“È il Pallone d’Oro del popolo” Così Karim Benzema riporta un po’ di democrazia all’interno di una cerimonia che ritorna nelle strade e nei quartieri, diventando, lentamente, l’idolo dei giovani giocatori, assurgendo a un ruolo simile a quello che lo stesso Zidane ha ricoperto per lui e per la sua generazione. Una sorta di passaggio di testimone, elegante, educato e altruista.