All’ultimo respiro: la rivincita contro la Macedonia del Nord e il pareggio con l’Ucraina consegnano un’agognata qualificazione agli azzurri.

Gli ultimi mesi sono stati piuttosto burrascosi per il mondo del calcio, tra presidenti di federazione condannati per molestie e votazioni di un pallone d’oro che molti hanno ritenuto ‘ingiuste’. Senza guardare a quello internazionale, anche il panorama italiano è stato più volte portato in auge della cronaca per il calcioscommesse e le relative conseguenze prestazionali degli atleti. Oltre a queste premesse – e con due qualificazioni ai mondiali mancate consecutivamente – la Nazionale azzurra ha dovuto fare i conti con un decisivo cambio di rotta: la scomparsa di Gianluca Vialli e l’esonero di Mancini (ormai c.t. nelle calde terre dell’Arabia Saudita), tutto incorniciato dal timore ai massimi storici che lo spettro si presentasse anche per questa competizione, che si mancasse di partecipare ai prossimi europei.

A posteriori, oggi possiamo dire che è stata una storia a lieto fine ma si è dovuti arrivare all’ultima giornata per staccare il pass valido per la rassegna che si giocherà tra Germania, Portogallo, Francia, Spagna, Belgio e Inghilterra. Anche ai più inesperti sul tema, infatti, è parso chiaro che il titolo iridato di campioni continentali non avrebbe certo agevolato i gironi di qualificazione, competizione che gli azzurri stanno patendo da quel 2018 quando sulla panchina sedeva Ventura. Si tratta ovviamente di competizioni diverse, ma i dubbi dei più riguardavano l’efficacia di una squadra che non ha avuto un andamento lineare: nonostante la sconfitta subita dagli inglesi, la Nazionale si è risollevata contro Malta salvo poi pareggiare contro quella Macedonia del Nord (‘colpevole’ della mancata partecipazione italiana alla rassegna qatariota); il ‘cambio gestione’ di Spalletti aveva agevolato per 6 punti importantissimi di nuovo contro i biancorossi e gli Ucraini, ma poi l’Italia si era nuovamente scontrata contro il muro britannico il 17 ottobre scorso. Con la vittoria sulla Macedonia del Nord e il pareggio contro i gialloblù, tutto il Paese può tirare un sospiro di sollievo, conscio di poter tornare a supportare i propri beniamini nelle ‘notti magiche’ dell’estate 2024.

ITALIA-MACEDONIA DEL NORD (5-2). Rispetto alla sfida contro l’Inghilterra, il c.t. azzurro mischia le carte in tavola ritrovando Chiesa fin dai blocchi di partenza e preferendo Darmian, Gatti e Acerbi a Di Lorenzo, Scalvini e Udogie. All’Olimpico di Roma, il sipario si alza sugli inni nazionali e su un gol annullato per l’Italia poco prima del quarto d’ora: Raspadori trova un’imbucata perfetta ma parte troppo presto sul suggerimento di Bonaventura. Qualche minuto dopo, però, il numero 36 in forza all’Inter sblocca una situazione complicata capitalizzando di testa un corner dei suoi. Un primo tempo giocato con una concentrazione massima da parte degli azzurri si chiude sul 3-0: la doppietta del numero 14 fa impazzire tutti i tifosi che ritrovano un grande protagonista dell’Europeo 2021. La prova di carattere dell’attaccante bianconero permette di dimenticare il rigore sbagliato da Jorginho: due reti, prima su assist di Barella e poi con un’accelerazione, lasciano indietro tutta la difesa giallorossa. Nella ripresa Milevski cambia tattica, sperando di intaccare la sicurezza avversaria: optando per servire il neo-entrato Atanasov, gli ospiti siglano il 3-1 al 52’ e poi di nuovo al 74’. Deciso a scacciare tutti i demoni che aleggiano sulle sfide con la Macedonia, Spalletti corre ai ripari con El Shaarawy e Zaniolo, ma ancora una volta è Raspadori a riportare a galla i suoi in un momento difficile: come in Champions, il numero 22 mette un punto alla questione grazie al filtrante di Barella, mentre ad archiviare la pratica ci pensa il “Faraone”, di nuovo a segno come contro l’Inghilterra. Domando paure e difficoltà, la Nazionale si porta a casa un risultato fondamentale nell’economia della classifica, in una gara in cui nessuno ha avuto l’immodestia di sottovalutare i Macedoni.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Darmian, Gatti, Acerbi, Dimarco; Barella, Jorginho (62’ Cristante), Bonaventura (62’ Frattesi); Berardi (76’ El Shaarawy); Raspadori (90’ Scamacca), Chiesa (62’ Zaniolo). A disposizione: A disposizione: Buongiorno, Mancini, Cambiaso, Lazzari, Politano, Scamacca, Carnesecchi, Provedel. Allenatore: Spalletti.

MACEDONIA DEL NORD (4-2-3-1): Dimitrievski; Manev (46’ Ashkovski), Serafimov, Musliu, Dimoski; Elezi (64’ Alimi), Ademi (46’ Atanasov); Alioski, Bardhi, Elmas (72’ Churlinov); Miovski (46’ Ristovski). A disposizione: Todoroski, Ilijazovski, Babunski, Mitrovski, Daci, Churlinov, Aleksovski, Shishkovski. Allenatore: Milevski.

ARBITRO: Zwayer (Germania)

MARCATORI: 17’ Darmian (I), 41’ e 45’+3’ Chiesa (I), 52’ e 74’ Atanasov (M), 81’ Raspadori (I), 93’ El Shaarawy (I)

AMMONITI: Zaniolo (I), Churlinov (M), Ashkovski (M), Ristovski (M), Serafimov (M), Acerbi (I)

UCRAINA-ITALIA (0-0). Dover vincere o ‘semplicemente’ centrare il pareggio non è stato sicuramente un fattore di tranquillità per gli animi azzurri, concentrati a non farsi scappare un importante obiettivo. La tensione ha dato vita a una gara decisamente meno spettacolare di quella di domenica ma che nonostante tutto ha lasciato col fiato sospeso fino alla fine. Se gli Italiani si lamentano spesso di essere vittime delle pessime decisioni arbitrali (e il pensiero va subito alla Corea del Sud), questa volta è stato proprio il direttore di gara a ‘salvare’ la qualificazione agli Europei: a Leverkusen, Cristante entra con troppa decisione su Mudryk al 3’ di recupero ma il giudice dell’incontro non fischia il fallo. La storia non si fa con i ‘se’ ma è ben chiaro a tutti cosa sarebbe successo se i giocatori di Kiev avessero conquistato quel rigore. Il pareggio finale a reti bianche è sintomo di un’Italia poco decisiva in attacco ma che può contare su Donnarumma, il quale rispedisce al mittente più volte dei tiri che sembravano già nello specchio. Il triplice fischio permette di tirare un sospiro di sollievo a fronte di un cammino che non si è concluso, ma può essere un nuovo inizio verso grandi risultati.

UCRAINA (4-1-4-1): Trubin; Konoplya (86’ Tymchyk), Svatok (90’+1’ Malinovskyi), Zabarnyi, Mykolenko; Stepanenko (80’ Pikhalyonok); Tsygankov (80’ Zubkov), Sudakov, Zinchenko (86’ Sikan), Mudryk; Dovbyk. A disposizione: Pikhalyonok, Zubkov, Tymchyk, Sikan, Malinovskyi. Allenatore: Rebrov.

ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Acerbi, Buongiorno, Dimarco; Barella, Jorginho (71’ Cristante), Frattesi; Zaniolo (71’ Politano, 90’+1’ st Darmian), Raspadori (46’ Scamacca), Chiesa (81’ Kean). A disposizione: Buongiorno, Mancini, Cambiaso, Lazzari, Politano, Carnesecchi, Provedel. Allenatore:Spalletti.

ARBITRO: Manzano (Spagna)

AMMONITI: Buongiorno (I), Konoplya (U)

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