Un weekend lungo che ha visto scintille su tutti i campi della Serie A: tre “big” quali Milan, Inter e Lazio non sono riuscite conquistare più di un punto, cedendo il passo alla Juventus di Allegri che torna a essere seconda in classifica al pari coi rossoneri. È stato, però, anche un fine settimana triste e su tutti i campi da gioco si è osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di Gianluca Vialli. Se ne va, così, un’altra leggenda del calcio e un grande campione, ricordato dall’altro suo “gemello del gol”: Roberto Mancini.
FIORENTINA-SASSUOLO (2-1). Tempo di riscatto per Italiano che ha spazzato via ogni voce su un suo possibile esonero conducendo i Viola alla sesta vittoria in campionato, valida per il nono posto in classifica ad appena cinque punti dalla zona Conference. All’Artemio Franchi sabato sera è andata in scena una gara senza esclusione di colpi, con un cartellino giallo – a Milenkovic – già dal 10’.
Dopo un primo tempo equilibrato ma non senza occasioni importanti, Saponara sblocca il match al 48’: il neo-entrato approfitta di un errore difensivo avversario per superare Consigli di sinistro. Grande protagonista di questa Giornata, al 56’ entra in gioco il VAR che segnala un tocco di mano dei padroni di casa nella propria area e al 57’ Berardi non si fa pregare, regalando l’1-1 su rigore. Ma la fortuna è cieca e all’89 accade esattamente l’inverso e così, al 91’, Gonzalez capitalizza il penalty ottenuto dai Viola. Il cronometro beffa i neroverdi e la sfida si conclude per 2-1.
JUVENTUS-UDINESE (1-0). “Anche senza le otto vittorie di fila è una delle squadre più difficili da affrontare, una delle più forti. Per storia, organizzazione societaria e rosa forse la più forte d’Italia”: con queste parole Luciano Spalletti ha incoronato la formazione di Allegri, reduce da ben otto successi consecutivi.
Scesa in campo con un 3-5-1-1, la Vecchia Signora si è trovata ad affrontare un Udinese che a tabellino conta 6 vittorie e 7 pareggi. E sono stati proprio i friulani a rendersi pericolosi sin da subito, ma la partita si è decisa all’86’ con Danilo che ha regalato una gioia ai suoi tifosi su assist di Chiesa. L’Udinese, nel prossimo turno, incontrerà il Bologna: l’occasione giusta per tornare a fare punti.
MONZA-INTER (2-2). Dopo qualche giorno dalla partita, è ancora polemica per quel gol annullato dall’arbitro: e così i ragazzi di Inzaghi si sono dovuti arrendere al giudizio del direttore di gara, vanificando la loro striscia positiva in campionato. I riflettori dell’U-Power Stadium si sono accesi sul 3-4-2-1 schierato da Palladino che già al 12’ è riuscito a riportare la situazione sull’1-1: dopo l’iniziale gol di Darmian (10’), capitan Pessina ha servito magistralmente Ciurria che ha battuto Onana con un bel tiro a giro. L’Inter però non si arrende e segna ancora con Lautaro Martinez: Marri, per errore, perde palla in fase di ricostruzione e così l’argentino può agevolare in porta. In un secondo tempo decisamente molto meno intenso, entrambe le squadre si mantengono in equilibrio finché Acerbi non segna il gol del 3-1, ma niente da fare: prima del colpo di testa, l’arbitro Sacchi aveva fischiato un fallo che rende invalida la rete. Presi dalla foga di vincere, i giocatori dell’Inter non riescono a mantenere la lucidità e il Monza pareggia con un 2-2 finale su autogol di Dumfries. L’Inter così esce solo con un punto da Monza, pareggiando all’ultimo come i cugini del Milan e tornando a casa con il senso di beffa.
SALERNITANA-TORINO (1-1). 15 parate in appena due Giornate di campionato: Guillermo Ochoa è stato il vero protagonista delle ultime sfide della Salernitana; ricordando a tutto il popolo calcistico che “non si vince se non si ha una buona difesa”, il portiere ha giocato un ruolo chiave nel pareggio domenicale della Salernitana.
Ancora uno scivolone, invece, per il Torino che dall’inizio del 2023 ha trovato solo due punti; nel primo tempo la squadra di Juric si è dimostrata subito propositiva con il colpo di testa di Sanabria che spedisce in rete la sfera, ma, dopo un intervallo durato 26’ a causa del mancato funzionamento del VAR, la Salernitana si è riportato in parità grazie a un contropiede velocissimo e il tiro vincente di Vilhena dai 20 m (49’). Per poco Piatek non raddoppia al 57’ e Rodriguez colpisce il legno all’85’: segno di una partita equilibrata per tutte e due le frazioni. Grazie al punto conquistato, i campani si allontanano sempre di più dalla zona retrocessione, forti dei loro 18 punti.
LAZIO-EMPOLI (2-2). Il 2023 dei toscani si apre con quattro punti d’oro conquistati, in particolare i tre pesantissimi contro la Lazio che portano l’Empoli a quota 19; di fronte a un Olimpico senza curva biancoceleste – squalificata per gli insulti razzisti rivolti a Umtiti in occasione della partita contro il Lecce – la squadra di Sarri è rimasta beffata dagli azzurri che non hanno mai davvero mollato.
La sfida si apre con un autogol di Caputo che per sbaglio direziona verso la sua porta un corner di Luis Alberto e un primo tempo dominato dai biancocelesti che, anche nella ripresa, fanno la voce grossa e siglano il 2-0 con Zaccagni al 53’. Troppo sicuri di avere la vittoria in tasca, i laziali si fanno recuperare all’80’ con lo stesso Caputo che riapre la partita a 10’ dalla fine su un assist perfetto di Cambiaghi.
Ma il vero recupero arriva al 93’ quando Marin riesce a spedire in porta una ribattuta parata da Provedel. Per la Lazio si tratta della seconda rimonta subita dopo il ko dell’ultima giornata che lo relega in quinta posizione al pari della Roma.
SPEZIA-LECCE (0-0). Continua la striscia positiva di queste due formazioni che domenica hanno giocato sotto un intenso nubifragio, ma senza trovare gol. Nella prima frazione è il Lecce a rendersi pericoloso, fin dai primi minuti, con tre tiri insidiosi parati da Dragowski, mentre dal 20’ anche lo Spezia inizia a farsi sentire con Nzola che sfiora il gol mandando la palla alta di poco con la testa. Nonostante l’alto ritmo di gioco, il triplice fischio arbitrale sancisce lo 0-0 dopo un secondo tempo che ha visto poca concretezza da entrambe le parti. Sale a quota 19 il Lecce, al pari col Bologna e l’Empoli, mentre lo Spezia si porta a +6 dalla zona retrocessione. I salentini nel prossimo turno affronteranno il Milan che dopo il pareggio interno contro la Roma avranno voglia di riscattarsi. Partita da non sottovalutare.
SAMPDORIA-NAPOLI (0-2). La sfida con l’Inter è già acqua passata e questo il Napoli l’ha dimostrato domenica sera conquistando tre punti cruciali nell’economia del campionato. Grandi emozioni, però, al Luigi Ferrari con la curva della Samp che omaggiato i “suoi” Vialli e Mihajlovic. Al fischio d’inizio i partenopei attaccano subito con l’inserimento di Anguissa in area che viene travolto da Murru e il VAR sancisce il calcio di rigore in favore degli azzurri.
Il tiro di Politano, però, viene stoppato da Audero che devia il tiro sul legno, ma a metterci una pezza ci pensa Osimhen che al 19’ anticipa la difesa avversaria con un gran destro sul primo palo. I ritmi di gioco rimangono alti e volano scintille al 38’ quando il direttore di gara decide per un rosso diretto per Rincon, a causa di un’entrata troppo veemente sullo stesso nigeriano.
Rimasta in 10, la Sampdoria deve far fronte a un Napoli sempre più pressante, ma regala un rigore agli avversari a causa del tocco di mano di Vieira in area: Elmas non si fa pregare all’81’ segna il raddoppio per i suoi. Nel computo dei tempi, la partita finisce per 2-0, con i partenopei soli in vetta a 44 lunghezze.
MILAN-ROMA (2-2). Scontro ad alta quota quello di domenica sera a San Siro con la Roma che riesce a conquistare il pareggio negli ultimi minuti di gara. Amarezza in casa Milan per l’unico punto racimolato che conduce i rossoneri a quota 37, pari merito con la Juventus. Al fischio d’inizio, il gioco dei meneghini si fa subito pressante con Kalulu che porta in vantaggio i suoi già al 30’. Ma si decide tutto negli ultimi 20’ di partita con Pobega che al 77’ segna il gol del raddoppio. Il ritmo dei ragazzi di Pioli, però, cala di intensità quanto basta per far crescere la Roma che riapre la partita all’87’ con Ibanez che spedisce scaglia in rete la sfera con un bel colpo di testa. Oltre il danno, pure la beffa: al 93’ la Roma pareggia con Abraham che deve “solo” accompagnare in porta una respinta di Tatarunasu. Nonostante l’assenza in panchina di Mourinho (squalificato), i suoi danno prova di grande carattere lottando fine alla fine per raggranellare qualche punto. Al Milan invece rimane solo una grande delusione per l’occasione sprecata.
VERONA-CREMONESE (2-0). Nel posticipo di ieri sera il Verona ha conquistato tre punti importantissimi contro una Cremonese sempre più incagliata a fondo classifica: dopo la partita di ieri, gli scaligeri salgono a 9 punti e sognano la salvezza.
Grande prestazione da parte di Lazovic, vero trascinatore dei suoi verso il 2-0: al 9’ riesce a spedire un gran destro in rete, mentre al 26’ è lucido nel non sprecare l’occasione offertagli da Tameze. Momento buio, invece, i lombardi che non hanno ancora vinto da inizio campionato e sono ultimi a 7 punti.
BOLOGNA-ATALANTA (1-2). Tanta amarezza per un Bologna che non ha ancora conquistato punti in questo 2023 mentre la Dea sale al sesto posto a 31 lunghezze, al pari con i biancocelesti. Nonostante la rosa decimata dagli infortuni, i felsinei giocano una buona partita per entrambi i tempi, a partire dal gol di Orsolini al 6’ che calcia un bel diagonale alla destra di Musso. Durante tutto il primo tempo, gli uomini di Motta riescono a imporre il loro gioco, con Medel che per poco manca il raddoppio. Al Dall’Ara, però, i bergamaschi dimostrano di avere tutte le carte in regole per essere una squadra da alta classifica e a inizio ripresa subito pareggiano con Koopmeiners, preciso col sinistro, e raddoppiano al 58’ grazie a Hojlund. Nonostante i tentativi di pareggio, il Bologna si deve arrendere per 2-1 rimanendo a quota 19.
