Nella nostra società si tende spesso, e volentieri, a sottovalutare i fattori psicologici che possono influenzare i comportamenti delle persone, anche in ambito sportivo.
Ieri sera, nella cornice dell’Ernst-Happel-Stadion di Vienna, l’Italia è scesa in campo con la testa da tutt’altra parte, per l’esattezza 5000 chilometri più a est, a Doha. Sicuramente l’avvio della kermesse Mondiale a cui gli Azzurri non si sono qualificati ha fortemente inciso sull’andamento della partita, durante si è vista un’altra Nazionale rispetto a Tirana.
Va comunque sottolineata la grande prestazione da parte dei padroni di casa che, scongiurata un’azione pericolosa in area creata dagli Azzurri, si portano in vantaggio già al 6’: servito da Arnautovic (secondo miglior marcatore del campionato italiano), Schlager mette a segno un preciso diagonale contro il quale nulla può Donnarumma.
Nell’intervista post-partita, il ct Roberto Mancini ha dichiarato di aver riscontrato qualche difficoltà nell’adottare il modulo 3-4-3 in così poco tempo, ma questo non toglie meriti all’Austria di Rangnick che, forte del suo vantaggio, continua a lasciare poco spazio al gioco azzurro per tutto il primo tempo.
E sono molteplici gli spunti dei padroni di casa i quali tentano il tiro in porta al 9’ e al 10’ e continuano ad attaccare con la coppia Adamu e Arnautovic, protagonista di molte azioni offensive.
Il raddoppio non tarda ad arrivare: al 35’ capitan Alaba piazza perfettamente sotto la traversa una punizione dai 25 metri. Il portiere militante nel PSG viene sorpreso dalla traiettoria velenosa e non riesce a evitare il gol austriaco. I giocatori tornano negli spogliatoi su un punteggio che non varierà più nel corso della partita.
Nella ripresa, Mancini tenta di dare forza ai suoi facendo entrare Zaniolo, Chiesa, Scalvini e Pessina: con due campioni d’Europa e due ottimi giocatori della Serie A, il ct vuole riprendersi la partita; l’Austria, però, non è d’accordo e già al 46’ tenta di segnare il 3-0 con Arnautovic.
Al 48’ anche il suo compagno di squadra del Bologna, Posch, tenta un colpo di testa che però viene parato da un attento Donnarumma.
L’Italia cerca il gol a più riprese, ma è fallosa: Zaniolo termina alto, Barella spedisce sul fondo, Bonucci sopra la traversa.
La compagine azzurra è impelagata in una situazione che non si sblocca anche a causa assist imprecisi di Dimarco. Nel finale, sono poche le occasioni che si creano da entrambe le parti, nonostante l’ingresso di Gnonto e l’esordio di Miretti.
A Vienna, l’amichevole tra Austria e Italia finisce con un 2-0 netto per i padroni di casa, concludendo l’annus horribilis dell’Italia di Mancini, ma ormai non è più tempo di piangersi addosso. Gli Azzurri, ora, potranno sfruttare la pausa invernale per prepararsi a calcare le scene della Nations League, prevista per marzo.
AUSTRIA-ITALIA 2-0
AUSTRIA (4-2-3-1): Lindner; Posch, Lienhart, Alaba, Wöber (72′ Mwene); Seiwald, Schlager; Baumgartner (81′ Grillitsch), Sabitzer, Adamu (81′ Schmid); Arnautovic (72′ Gregoritsch). A disposizione: A. Schlager, Hedl, Kainz, Cham. Allenatore: Rangnick.
ITALIA (3-4-3): Donnarumma; Gatti (46′ Pessina), Bonucci, Acerbi; Di Lorenzo (46′ Scalvini), Barella (90′ Miretti), Verratti, Dimarco; Politano (46′ Chiesa), Raspadori (72′ Gnonto), Grifo (46′ Zaniolo). A disposizione: Meret, Provedel, Vicario, Ricci, Parisi, Pafundi, Pinamonti, Bastoni. Allenatore: Mancini
MARCATORI: 6′ Schlager (A), 35′ Alaba (A)
ARBITRO: Dingert (Germania)
AMMONITI: Seiwald (A), Chiesa (I), Posch (A)
Servizio fotografico a cura di Giacomo Cosua / Positive Agency