Serie A – 9ª Giornata – Napoli, Lazio e Inter sul velluto. Si salva all’ultimo la Roma di Mourinho, bene anche Atalanta e Bologna. 

La Juventus sorride a denti stretti dopo “scommessopoli” e l’Empoli sbanca al Franchi.

Era dal 2011 che la Serie A non attraversava un periodo così difficile: tutti gli occhi dei media sportivi ora sono puntati su Fagioli, Tonali e Zaniolo, indagati per aver scommesso illegalmente sul campionato italiano. E non solo, tempi del genere sono favorevoli per gli avvoltoi: ogni giorno sembrano uscire – più per fare notizia che non per amor di un giornalismo informato – nuovi nomi da aggiungere alla lista dei “sospettati”. Se la sosta Nazionali è sempre stata un momento per riorganizzare l’assetto dei club, le ultime due settimane sono state un inferno per gli specialisti del settore. E non si è trattato solo delle grandi squadre perché anche le realtà “più piccole” sono state toccate: “Papu” Gomez è stato trovato positivo al doping (e voci di corridoio, ovviamente da verificare) raccontano di una “pratica” che andava avanti già dallo scorso Mondiale. In questo momento, i social sono ovviamente intasati di commenti negativi rispetto agli ultimi scandali, commenti che, in alcuni casi, vanno ben oltre il limite della decenza; eppure sono indice di un’opinione pubblica sportiva spaccata tra chi non riesce a empatizzare con chi i soldi li ha ma non li usa saggiamente e chi difende queste “galline dalle uova d’oro” che non sono state aiutate neanche nel momento del bisogno più grande.

VERONA-NAPOLI (1-3). Presto dimenticata la brutta sconfitta con la Fiorentina, gli uomini di Garcia mettono la freccia e sorpassano gli scaligeri per 3-1; la trasferta in casa gialloblù sorride al Napoli il quale ritrova il suo gioco grazie a un Kvaratskhelia impeccabile che trascina i suoi verso il tris. Va comunque menzionata l’ottima prestazione dei veneti che, soprattutto nel primo tempo, sono riusciti a impensierire più volte la difesa partenopea: già a 2’ dal fischio arbitrale, infatti, Dawidowicz manca di poco il gol dell’1-0 su corner di Ngonge. Decisa a non cadere nella trappola avversaria, la formazione ospite comincia ad attaccare con le sue punte finché Politano sblocca il match: l’ex-Inter intercetta un cross di Raspadori e porta i suoi in vantaggio allo scoccare della mezz’ora. Il 4-3-3 azzurro – rimaneggiato per gli infortuni di Osimhen e Anguissa – riesce comunque a raddoppiare allo scadere della prima frazione: questa volta è il georgiano che riceve palla e, spostandosela sul sinistro, supera Montipò con un colpo preciso. Ed è proprio il numero 77 ad archiviare la pratica con la rete del 3-0 a 10’ da inizio ripresa: ancora lo schema con Politano dà i suoi frutti lasciando Kvaratskhelia da solo in campo aperto. La serata degli ospiti è macchiata solo da quel clean-sheet perso per la rete di Lazovic al 65’, ma Garcia può ritenersi più che soddisfatto della reazione dei suoi. La situazione in casa veneta, invece, è piuttosto critica dati gli appena 8 punti in classifica e la Juventus che si staglia all’orizzonte.

TORINO-INTER (0-3). Nonostante i buoni propositi di partenza, la squadra di Juric cade contro un’Inter impeccabile che gonfia 3 volte la rete e si porta a casa il sesto clean-sheet stagionale. Con una sola partita persa, il Biscione ora conduce la classifica con 22 lunghezze, a +1 dal Milan. Per i granata invece la serata di sabato sera è passata da essere un’occasione di riscatto dopo il derby a un incubo: oltre al pesantissimo risultato, il 3-4-2-1 casalingo perde il suo centrocampista di punta; al 50’ Schuurs commette un brutto movimento col ginocchio che le analisi successive individueranno come lesione al crociato e conseguente stagione finita. Il 3-0 finale però non racconta di un Torino che fino al 59’ è riuscito ad arginare i padroni di casa: il tabellino della sfida infatti si sblocca solo grazie a Thuram che riceve palla da un neo-entrato Dumfries e scaraventa un missile imparabile all’indirizzo di Milinkovic-Savic. La rete dell’attaccante francese infonde coraggio ai suoi che si organizzano in un’altra azione offensiva capitanata dal “solito” Lautaro: pescato da un cross di Acerbi, per l’argentino è un gioco da ragazzi spingere in rete di testa. A chiosa di una prestazione perfetta, anche Çalhanoğlu aggiunge il suo nome alla lista dei marcatori: grazie a un rigore conquistato per fallo di Ilic su Mkhitaryan, l’Inter cala il tris e si prepara alla sfida in casa contro la Roma.

SASSUOLO-LAZIO (0-2). Dopo un inizio di stagione in salita, la Lazio di Sarri sta trovando il suo ritmo e lo fa anche contro un ostico Sassuolo che ora insegue gli aquilotti con una lunghezza di ritardo. Scesi in campo con il solito 4-3-3, gli ospiti iniziano a rendersi pericolosi con il duo Luis Alberto-Felipe Anderson, ma più volte Consigli si frappone a dire di no. Il portiere neroverde, però, resiste agli attacchi fino alla mezz’ora, quando subisce due reti nel giro di cinque minuti: prima il brasiliano ex-Porto intercetta un cross di Castellanos e poi il suo compagno spagnolo si aggiunge alla festa su suggerimento dello stesso numero 7 biancoceleste. Nella ripresa i cambi di Dionisi servono a poco: Berardi – già marcato a uomo nel primo tempo – non riesce a fraseggiare né con Pedersen né con Pinamonti; e ancora, una disattenzione della difesa casalinga rischia di far siglare il 3-0 agli avversari ma Cataldi ha sfortuna e centra il palo al 57’. Verso il quarto d’ora la Lazio rischia di rimanere in 10 perché l’arbitro espelle Provedel per aver stoppato la palla con le mani fuori dai 16 metri consentiti: dopo un consulto al VAR, si riprende però a giocare 11 contro 11 con Vecino che manca di poco il 3-0. La Lazio vince e convince in attesa della sfida in Champions contro il Feyenoord, mentre per i padroni di casa è tempo del derby della Via Emilia.

ROMA-MONZA (1-0). Si salva all’ultimo la squadra di Mourinho e lo fa dopo 90’ di fuoco in cui il Monza si è difeso con le unghie e con i denti, trascinato dalle parate incredibili di Di Gregorio. A segnare il gol della vittoria è il “Faraone” che poco dopo si è sciolto in un pianto liberatorio a causa delle accuse pesanti che lo volevano coinvolto nel caso scommesse, e che poi infatti si è spiegato così con i giornalisti: “Le mie lacrime sono uno sfogo per tutto il periodo vissuto, sono felice per la vittoria e il gol”. La domenica pomeriggio all’Olimpico si apre con gli ospiti piuttosto incisivi dalle parti di Rui Patricio con Colpani, in coppia con Machin, che spedisce un tiro in direzione di Colombo che però liscia di poco. Dopo l’inizio sottotono, il 3-5-2 casalingo si riorganizza in un attacco efficace e Aouar va vicinissimo all’1-0 ma il numero 16 gli sbarra la strada dimostrando di essere, al momento, uno dei portieri più efficaci nel panorama europeo. Verso la fine del primo parziale, i biancorossi rimangono in 10 per doppio giallo di D’Ambrosio, ma riescono comunque a mantenere alti gli scudi in difesa. Nella ripresa le occasioni si sprecano da entrambe le parti, ma le squadre giocano a un ritmo molto sostenuto che fa divertire il pubblico finché El Shaarawy mette un punto alla sfida con un tap-in sui cui neanche Di Gregorio riesce ad arrivare. La prossima giornata la Roma sfiderà l’Inter ma sarà orfana del suo allenatore, espulso allo scadere dei tempi; i lombardi, invece, andranno alla ricerca di punti contro l’Udinese.

SALERNITANA-CAGLIARI (2-2). Un rigore al 90’+5’ priva il Cagliari della sua prima vittoria stagionale in una sfida che si decide tutta negli ultimi 25’: all’Arechi gli ospiti scendono in campo con 4-3-1-2 che nel primo tempo riesce a mettere pressione agli avversari, ma che nei momenti cruciali si scontra sempre contro un muro granata. Infatti sono all’80’ il tabellino si sblocca con il terzo gol stagionale di Luvumbo che raccoglie il suggerimento di Jankto e – tutto solo davanti a Costil – trafigge il portiere avversario. Ormai totalmente rientrato dopo il brutto infortunio, Dia torna a calcare le scene del campionato italiano e – se già un suo gol aveva rovinato la festa scudetto al Napoli – è il suo destro ad annullare l’1-0 sardo con un tiro che elude tutta la (finora impeccabile) difesa avversaria. In un’altalena di emozioni, di nuovo gli uomini di Ranieri conquistano il vantaggio con la gran rete di Viola che sigla il 2-1 su suggerimento del neo-entrato Shomurodov. Nonostante ciò, il rigore che sancisce il 2-2 pesa finale come un macigno per i rossoblù, ultimi a sole 3 lunghezze, ma ai granata non va meglio, ora solo a +1 sugli isolani.

BOLOGNA-FROSINONE (2-1). Un Bologna maiuscolo vince contro un Frosinone mai domo: nella domenica pomeriggio emiliana, i padroni di casa dimostrano di aver ingranato come squadra sotto la guida di Thiago Motta che schiera il solito 4-2-3-1; e il risultato non tarda ad arrivare: già al 19’ Ferguson sblocca il tabellino intercettando un pallone deviato sul tiro di Saelemaekers che finisce alle spalle di Turati. Ma il vero cioccolatino lo scarta De Silvestri: da vero fuoriclasse, il capitano rossoblù spedisce in rete una respinta con un colpo di testa da fuori area. Decisamente in difficoltà, gli uomini di Di Francesco si riorganizzano intorno a Soulé e Mazzitelli, ma riescono ad annullare il clean-sheet avversario solo al 63’: su rigore conquistato, i ciociari si affidano alla loro punta di diamante e solo questa volta il centrocampista classe 2003 riesce a superare Skorupksi. Attenti a non subire nuovamente, i rossoblù chiudono la sfida con sul 2-1 grazie ai rinforzi nelle retrovie e centrano così la terza vittoria stagionale, mentre il Frosinone scivola in 12ª posizione a -2 dai felsinei.

ATALANTA-GENOA (2-0). Doppietta roboante e quinto clean-sheet stagionale per una Dea che sta facendo bene in Europa, ma soprattutto nel campionato italiano: dopo qualche scivolone, gli uomini di Gasperini ormai marciano a pieno ritmo e per ora sono sesti a 16 lunghezze. Ancora problemi, invece, per la formazione ligure, ora orfana di Retegui e con Gudmundsson marcato a uomo dalle squadre avversarie. Al Gewiss, le due formazioni si studiano per tutto il primo tempo senza esporsi troppo, ma poi i padroni di casa accelerano nella ripresa: nonostante un po’ di sfortuna per Scamacca e Scalvini che mancano di poco la rete del vantaggio, Lookman sigla il vantaggio con un gol piuttosto rocambolesco; su un tiro respinto da Leali, l’attaccante nerazzurro scivola ma, da terra, riesce comunque a mandare in rete con il destro: subito l’arbitro Marinelli corre alla postazione del VAR per controllare un possibile fallo di mano, ma il verdetto finale sancisce la regolarità dell’azione. Scossa dallo svantaggio, la formazione ospite parte all’attacco ma più di una volta Carnesecchi sbarra la strada agli attaccanti rossoblù. Al 90’+5’ i padroni di casa archiviano la pratica con la rete di Ederson: un po’ sottotono nella sfida contro lo Sporting, il brasiliano classe 1999 segna su una ripartenza perfetta da parte dei suoi conquistando 3 punti d’oro. Dopo la seconda sconfitta consecutiva, il Genoa proverà il tutto e per tutto contro la Salernitana nell’anticipo di venerdì sera.

MILAN-JUVENTUS (0-1). In un momento per psicologicamente difficile, la Juventus di Allegri conquista una vittoria importantissima nonostante una prestazione non impeccabile. In un San Siro sold-out (in cui non sono mancate le proteste per il caro dei biglietti), i bianconeri vincono grazie al gol dell’ex e provano a ripartire dopo la notizia dei 7 mesi di sospensione di Fagioli. Dal lato rossonero, anche Pioli ha dovuto fare i conti con non pochi problemi, primo tra tutti la scelta dell’estremo difensore: tra Sportiello infortunato e Maignan squalificato, il tecnico emiliano si è affidato a Mirante il quale ha mantenuto la porta inviolata fino al 63’. Nella domenica sera milanese, i padroni di casa partono subito all’attacco con la coppia Leao-Giroud e proprio quest’ultimo sfiora il vantaggio verso il quarto d’ora: a dirgli di no è Szczesny che – da grande colonna della sua squadra – devia il pallone all’ultimo secondo. Da qui gli ospiti reagiscono con Milik e Rabiot più volte pericolosi presso l’area avversaria, ma l’occasione perfetta si presenta nel secondo tempo: contro un Milan rimasto in 10 per rosso diretto a Thiaw che aveva trattenuto Kean su occasione da gol, Locatelli prende coraggio e spedisce una botta da fuori area che viene deviata in porta proprio dalla difesa casalinga. Da quel momento in poi, i lombardi non riescono più a reagire, ma si salvano dal 2-0 grazie a una parata strepitosa del numero 83 rossonero che – al 90’+4’ – evita il gol del 2-0 frapponendosi tra Vlahovic e una sfera che sembrava già in rete. Nonostante il risultato, il Milan può ancora gioire del secondo posto in classifica da cui, però, il Napoli proverà a spodestarlo la prossima giornata.

UDINESE-LECCE (1-1). Finisce in parità il primo posticipo di lunedì sera con Udinese e Lecce che conquistano entrambe un punto: se per i giallorossi è l’occasione di agganciare la Lazio a quota 13, per i padroni di casa ogni goccia conta per abbandonare il fondo della classifica. In terra friulana, il primo tempo si gioca a ritmi non troppo elevati, ma comunque con Thauvin e Strefezza alla ricerca di un vantaggio che però non arriva. Dopo neanche 5’ da inizio ripresa, però, succede di tutto nell’area ospite: Ebosele scatta lasciando indietro tutta la difesa salentina che, pur di salvare sul tiro di Pereyra, commette fallo e regala un penalty agli avversari; questa volta il numero 26 francese non sbaglia e, dopo aver fintato un tiro a destra, spedisce nell’angolino sinistro. Lo svantaggio punge gli ospiti nell’orgoglio i quali, finalmente, a 10’ dalla fine pareggiano con Piccoli che – entrato al 77’ al posto di un anonimo Krstovic – batte Silvestri su suggerimento di Sansone. Ma ormai non c’è più tempo per tentare il 2-1: l’1-1 finale rimanda la prima vittoria stagionale per i bianconeri alla sfida contro il Monza, mentre il Lecce si prepara ad accogliere il Torino. 

FIORENTINA-EMPOLI (0-2). Finale clamoroso di giornata! In una serata in cui il risultato sembrava già deciso in partenza, l’Empoli vince contro una Fiorentina piuttosto anonima che scivola in 5ª posizione, mentre gli ospiti ringraziano e salgono a quota 7. Il derby toscano si apre con il 4-2-3-1 casalingo subito lanciato in avanti a cercare il vantaggio, e non è un caso che sia Gonzalez a trascinare i suoi: nonostante i già 5 gol all’attivo, però l’argentino sbaglia davanti a Berisha. L’errore dei viola infonde coraggio nella formazione capitanata da Luperto che si porta in vantaggio con Caputo servito perfettamente da Walukiewicz a centro area. E, di nuovo, gli azzurri segnano con lo stesso numero 9 ma la rete viene annullata dal VAR per un tocco di braccio. Dal 45’ in poi i fiorentini si fanno prendere dalla foga di quantomeno riportare il risultato in parità, ma si scontrano contro una difesa avversaria molto compatta: e così gli uomini di Andreazzoli firmano il raddoppio con Gyasi che fa esplodere di gioia la sua curva e allontana, momentaneamente, il fantasma “retrocessione”. 

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