SALERNITANA-FROSINONE (1-1). “Chi va piano, va sano e va lontano”, così recita un famoso detto che il Frosinone sembra aver fatto suo; se la squadra di Sousa fatica a ingranare ed è ancora orfana del risultato da tre punti, i ciociari – dopo venerdì sera – si piazzano all’8° posto, pari merito con Napoli e Torino. In una partita in cui entrambe le squadre hanno provato a strappare la vittoria, il triplice fischio arbitrale sancisce l’1-1 finale: il merito va sicuramente ai marcatori della sfida (Romagnoli e Cabral), ma ancora di più a Ochoa e Turati; entrambi i portieri sono stati protagonisti di una prestazione da veri fuoriclasse, con parate eccezionali, sporcate giusto da quelle porte violate al 12’ per i padroni di casa e al 52’ per gli ospiti. Per i gialloblù, la prima rete della partita è segnata dall’attaccante classe 1990 su suggerimento di Marchizza. La Salernitana non demorde e – capitanata da uno straordinario Candreva che più volte si rende pericoloso nella metà campo avversaria – riesce a riportare la situazione in parità: il neo-arrivato sfrutta un’imprecisione avversaria beffando Turati, fino a quel momento perfetto nel rispondere agli attacchi avversari. Il bilancio della serata all’Arechi è tutto sommato positivo per i granata perché permette loro di conquistare un punto che infonde coraggio in previsione della sfida con l’Empoli.
LECCE-GENOA (1-0). È tutto vero: la squadra che l’hanno scorso ha rischiato di retrocedere ora si ritrova sul “podio” del campionato; complici le tre sfide vinte e i due pareggi, il Lecce supera il Genoa in casa propria e si porta a quota 11, mentre per il Grifone lo scoglio dei 4 punti sembra impossibile da superare. E sono proprio le scelte oculate di mercato a sorridere ai salentini che trovano in Krstovic (arrivato dal DAC Dun. Streda) un gran trascinatore – già 3 gol in 4 giornate –, il quale tenta di siglare una rete addirittura in rovesciata. Ma alla fine a sbloccare la partita è Oudin che a 8’ dal triplice fischio fa sognare i tifosi e centra lo specchio con un tiro dal limite. Sicuramente i 18 colpi dei giallorossi a fronte degli appena 3 dei genoani parlano di un Lecce che vuole continuare a rimanere imbattuto e che sa gestire i suoi avversari riuscendo ad arginare perfettamente ogni attacco di Retegui, mentre liguri ora dovranno tentare di ritrovare il loro equilibrio ed evitare di rimanere in 10 contro la Roma, cosa che invece è successo al 30’ al Via del Mare. Nella speranza che questa non sia solo una fiammata, la prossima giornata il Lecce si scontrerà contro la Juventus e dovrà giocare tutte le sue carte.
MILAN-VERONA (1-0). Un gol all’8’ del primo tempo decide le sorti di una partita a ritmi piuttosto bassi e che consegna al Milan la quinta vittoria stagionale. Si arresta, invece, la cavalcata iniziale del Verona il quale aveva cominciato nel migliore dei modi – 2 vittorie – ma che nelle ultime tre giornate è riuscita a conquistare un solo punto. La sconfitta nel derby e il pareggio col Newcastle (nuova squadra di Tonali) bruciano ancora ma la visita di Ibrahimovic a Milanello e la vittoria di sabato pomeriggio fanno ben sperare in vista di un campionato ancora lungo. A segnare il gol che consegna la vittoria ai Diavoli è Leao: conquistato il pallone, il portoghese classe 1999 supera agevolmente tutta la difesa scaligera che nulla può contro il suo mancino che vale tre preziose lunghezze. La nuova formazione schierata da Pioli che vede Sportiello tra i pali e Hernandez lasciato in panchina convince i più, ma dovrà dimostrare di essere solida nel tempo.
SASSUOLO-JUVENTUS (4-2). Colpaccio Sassuolo che davanti ai propri tifosi vince (e convince) per 4-2 contro la Juventus in una partita senza esclusione di colpi. Gli uomini di Allegri si rendono protagonisti di una buona prestazione almeno fino agli ultimi 10’ quando – complice anche un clamoroso autogol di Gatti – subiscono poker da parte degli emiliani. Al Mapei il sipario si alza sulla rete di Laurientè verso il quarto d’ora: il neroverde scaglia un missile verso i pali sorvegliati da Szczesny, il quale prova a stoppare in due tempi ma si fa scappare il pallone dalle mani. Poco più tardi la situazione torna però in parità: Vina intercetta un cross di Chiesa per McKennie ma sbaglia tutto e insacca nella porta amica. L’1-1 è firmato da Berardi: il classe 1994 si toglie qualche sassolino dalle scarpe per quel trasferimento non andato in porto e batte il portiere polacco con un tiro nell’angolino. Dopo un errore clamoroso di Vlahovic – che sbaglia praticamente a porta vuota – i piemontesi riconquistano il pareggio grazie a un bel gol di Chiesa. Quando la partita sembra ormai andare verso il pareggio, spunta Pinamonti che sfrutta una respinta dell’estremo difensore bianconero siglando il 3-2. Il 4-2 finale è frutto di una Juventus che ormai ha già la testa nello spogliatoio e che pasticcia con il suo numero 4 il quale sbaglia tutto e spedisce la sfera nella sua porta. Per la Vecchia Signora è tempo di leccarsi le ferite in vista della sfida con il Lecce, mentre il Sassuolo incontrerà l’Inter.
LAZIO-MONZA (1-1). Dopo il gol di Provedel in Champions di cui si è parlato tutta la settimana, tra i tifosi biancocelesti (e non) si erano create molte aspettative verso la Lazio, la quale – per ora – ha vinto solo una partita. Ma Luis Alberto e compagni non hanno fatto i conti con un 3-4-2-1 brianzolo insidioso fino alla fine. A sbloccare il tabellino ci pensa il capitano degli aquilotti il quale non sbaglia sul rigore conquistato per fallo di Ciurria su Zaccagni: con lucidità, Immobile inganna Di Gregorio segnando l’1-0 per i suoi. Subito pronta alla reazione, la squadra di Palladino riporta però il risultato in parità dopo la mezz’ora: per il primo gol in maglia biancorossa, Gagliardini si fa servire un rasoterra dal suo compagno numero 84 che trasforma nell’1-1 grazie al suo destro. Nella ripresa entrambe le squadre si studiano senza esporsi troppo e all’Olimpico la serata si chiude con un pareggio.
EMPOLI-INTER (0-1). Disastro Empoli: se l’Inter non ha sbagliato una partita dall’inizio di questa stagione, i toscani non ne hanno vinta ancora una. A quota 0, i padroni di casa subiscono un Biscione che vuole lasciarsi alle spalle il pareggio in Europa e lo fa con 23 tiri di cui 7 nello specchio e un possesso palla dell’oltre 60%. Il campo parla chiaro: gli ospiti hanno portato allo sfinimento la difesa azzurra con una serie di colpi del loro nuovo fuoriclasse Thuram. Il 3-5-2 ospite, dopo un primo tempo in cui non ha lasciato spazi di gioco agli avversari, conquista l’1-0 finale grazie a Dimarco: da oltre il limite dell’area, l’attaccante della Nazionale azzurra intercetta un pallone che calcia con sinistro potentissimo che spiazza Berisha. L’unica nota negativa nella giornata nerazzurra è l’infortunio di Arnautovic che al 90’ si accascia a terra per un problema muscolare che lo terrà fuori per minimo 10 giornate. Ma chi deve davvero preoccuparsi è l’Empoli che proverà a trovare qualche lunghezza contro la Salernitana.
ATALANTA-CAGLIARI (2-0). Una Dea altalenante (per ora 3 vittorie e 2 sconfitte) batte agilmente un Cagliari mai davvero pericoloso: dopo la vittoria in Europa League, gli uomini di Gasperini sorridono anche nella giornata di domenica e salgono a quota 9. Per i sardi, invece, l’inizio di questa stagione si sta rivelando tutto fuorché facile: con 3 sconfitte e appena 2 pareggi, Augello e compagni toccano solo i 2 punti e la prossima giornata incontreranno il Milan. Al Gewiss Stadium i padroni di casa non perdono tempo e subito si lanciano in avanti con Shomurodov e De Ketelaere, arrivando a conquistare due legni e un gol annullato verso la mezz’ora. Al 33’ Lookman sblocca il tabellino: l’attaccante ex-Leicester riceve palla dal suo compagno belga ed elude Nandez siglando il suo 15° gol in casacca bergamasca. Nella ripresa la musica non cambia ma questa volta è Pasalic a rendersi protagonista della doppietta per i suoi: sfruttando un pallone che viene lasciato passare dalla difesa rossoblù, il croato ex-Milan supera agilmente Radunovic con un tiro all’incrocio dei pali. I 10 tiri di cui 6 nello specchio fruttano tre punti in classifica per i nerazzurri che superano il Cagliari e si preparano ad affrontare il Verona.
UDINESE-FIORENTINA (0-2). Dopo il pareggio in Conference, i Viola vincono la loro terza partita in cinque giornate contro un Udinese che si è scontrato contro una vera e propria corazzata. Il triplice fischio arbitrale sancisce un 2-0 che non promette nulla di buono per i bianconeri, ancora fermi a quota 3 e che la prossima giornata incontreranno i campioni d’Italia. In casa propria, Thauvin e compagni partono forte ma si divorano la partita tra occasioni sprecate e strepitose parate di Terracciano che più di una volta salva il clean-heet per i suoi: le statistiche finali parlano di 20 tiri di cui 8 nello specchio per i bianconeri ma la prestazione suntuosa degli ospiti lascia i friulani a bocca asciutta. L’1-0 è firmato Martinez Quarta: alla prima occasione utile, il calciatore argentino si inserisce perfettamente su un suggerimento di Buonaventura appoggiandolo nell’angolo alle spalle di Silvestri. Anche nella ripresa non mancano le occasioni in casa Udinese: al 65’ infatti Lucca sbaglia l’1-1 tirando un piattone sull’esterno della rete e inoltre subisce allo scadere dei tempi il destro del numero 5 viola che non perdona una distrazione della difesa. Forte della sua vittoria, la Fiorentina ora andrà alla ricerca di altri tre punti contro una squadra ostica come il Frosinone.
BOLOGNA-NAPOLI (0-0). Finale a reti bianche al Dall’Ara con un Napoli molto incisivo ma mai davvero in grado di capitalizzare le occasioni che gli si presentano; e così, con appena due sfide vinte da inizio stagione, l’impalcatura messa insieme da Garcia inizia a scricchiolare, soprattutto intorno al suo pilastro più forte: Osimhen. Se già dalle prime giornate dell’anno scorso il nigeriano si era mostrato come il marcatore da arginare, nella sfida di domenica sera non è riuscito ad avere quel solito cinismo lo caratterizza. Tra un pizzico di sfortuna (un palo preso in pieno al 5’) e una difesa rossoblù da lodare per quanto è stata attenta a marcarlo, l’attaccante numero 9 si innervosisce al punto da sbagliare il rigore del vantaggio al 70’, un avvenimento insolito se si pensa che l’anno scorso è stato chiamato 5 volte a tirare dal dischetto. Lo 0-0 finale non accontenta neanche il Bologna che, dopo aver quasi sconfitto la Juventus, si sta dimostrando una squadra capace di andare a impensierire le “big” grazie al tridente Ndoye-Ferguson-Karlsson e la punta Zirkzee: per i felsinei ora è tempo di riscatto contro un Monza contro cui la scorsa sfida è finita 0-1.
TORINO-ROMA (1-1). La 5ª giornata di Serie A si conclude con un altro 1-1, questa volta però in casa granata: in una partita tutto sommato equilibrata, la Roma conquista il secondo pareggio stagionale, mentre il Torino vola a quota 8. Dopo un primo tempo a ritmi bassi, le squadre acquistano fiducia e tentano di attaccare le porte avversarie; e infatti i giallorossi vengono premiati al 68’ grazie a Lukaku che riesce a girarsi su un pallone servitogli da Krinstensen e a superare Milinkovic-Savic. I padroni di casa però reagiscono un quarto d’ora dopo grazie a Zapata: il gran colpo del mercato estivo (in prestito all’Atalanta) segna la sua prima rete con la nuova casacca grazie al cross preciso di Ilic e, di testa, insacca alle spalle di Rui Patricio. In Piemonte, la sfida si conclude in parità e giovedì la Roma tenterà di trovare il risultato da tre punti contro il Genoa.