La classifica aggiornata alla terza giornata di andata vede ai primi quattro posti Inter, Milan, Juventus e Lecce. Non c’è certo da stupirsi per il mercato fatto dalle squadre sul podio, mentre il plauso va ai giallorossi che – per adesso – hanno collezionato due vittorie e un pareggio. A essere in crisi, sorprendentemente, è la Roma di Mourinho che dalla finale di Europa League ora è sprofondata al 18° posto al pari col Cagliari: un inizio da non incorniciare ma di un campionato ancora molto lungo.
SASSUOLO-VERONA (3-1). L’anticipo di venerdì sera recita 3-1 per gli scaligeri che si arrendono in terra emiliana subendo la prima sconfitta stagionale a fronte di un Sassuolo che sembra aver ritrovato il proprio equilibrio. Sfumato per ora il trasferimento alla Juventus, i neroverdi riaccolgono tra le loro fila Berardi, autore di una doppietta. Ed è proprio da lui che parte anche l’azione che porta i suoi alla prima rete: dopo neanche 10’, l’attaccante di origini calabresi crossa un pallone per Pinamonti che calcia in direzione di Tojan – quest’ultimo in un primo momento respinge ma poi si fa beffare nuovamente dal numero 9 avversario. Sotto di 1-0, il Verona reagisce con Duda e Ngonge, più volte pericolosi presso i pali di Consigli, ma riesce ad andare a segno solo al 56’: l’attaccante belga trova la sua seconda rete stagionale crossando un pallone che non viene intercettato da nessuno ma finisce direttamente alle spalle del portiere emiliano. Deciso a conquistare il bottino pieno, il numero 10 casalingo si carica i suoi sulle spalle prima capitalizzando un appoggio di Laurienté e poi spiazzando Montipò su un rigore conquistato poco più tardi. La bandiera neroverde appare più che mai cruciale per le sorti del Sassuolo che – a quanto sembra – non riesce a non essere “Berardi-dipendente”.
ROMA-MILAN (1-2). Ancora una partita, ancora un risultato da tre punti che sembra lontanissimo: nella cornice infuocata dell’Olimpico di Roma, i padroni di casa capitolano contro un Milan inarrestabile. I 9 tiri (di cui 4 in porta) degli uomini di Pioli portano i diavoli a bottino pieno, al pari con i cugini nerazzurri. Ma c’è poco da fare: i milanesi sono impeccabili sia in attacco che in difesa. E i giallorossi lo sanno: per tentare di frenare un Cheek troppo pericoloso, Rui Patricio commette fallo regalando a Giroud il rigore dell’1-0. Il pressing rossonero lascia pochi spazi di manovra agli uomini di Mourinho che si fanno beffare nuovamente dopo 3’ da inizio ripresa quando – da terra – Leao compie un miracolo riuscendo, con una mezza rovesciata, a centrare la rete avversaria. Gli ospiti rischiano solo quando – espulso Tomori per doppio fallo – vedono il proprio clean-sheet annullato al 90’+2’ a causa di Spinazzola, ma ricompongono velocemente una difesa efficace contro il tiro di Cristante che finisce sul fondo. Dopo il risultato di venerdì sera, le speranze dei capitolini si concentrano sul grande colpo di calciomercato: Lukaku. I tifosi giallorossi puntano sul fatto che il nuovo innesto possa trovare presto il proprio ritmo gara, magari andando a segno già contro l’Empoli.
UDINESE-FROSINONE (0-0). Un pareggio a reti bianche che lascia dell’amaro in bocca da entrambe le parti. Nel sabato pomeriggio di Udine, entrambe le squadre si scontrano con un pizzico di sfortuna che fa terminare la partita in parità: prima un rigore non concesso per fuorigioco e poi un gol annullato fanno conquistare a Udinese e Frosinone un punto che dice poco di una partita giocata invece ad alta intensità. Senza Beto (ormai in terra inglese), il 3-5-2 casalingo si deve appoggiare a Thauvin e Lucca che devono ancora rodare i loro schemi tra palloni colpiti male e rovesciate che mancano la sfera. Un’altra storia è quella che riguarda i canarini che mancano di poco il gol con Soulé e Cheddira, ma che comunque riescono ad agganciare Fiorentina, Bologna e Torino a quota 4.
BOLOGNA-CAGLIARI (2-1). Passato il mal di pancia per la sfida contro la Juventus, il Bologna torna a vincere e lo fa in casa grazie alla rete dell’ex-Inter classe 2003. Nella partita di sabato sera, i felsinei utilizzano al meglio quasi tutti i loro innesti con Karlsson (direttamente dall’AZ Alkmaar) che colpisce il legno a 7’ dall’inizio dell’incontro. Alla prima occasione utile, però, è il Cagliari che in un contropiede velocissimo elude la difesa rossoblù e va a segno con il suo centroavanti Luvumbo (già 4 reti con la maglia sarda). Dopo il break, i padroni di casa scendono in campo molto più agguerriti e decisi a vincere davanti al proprio pubblico: ricevendo palla da Kristiansen, Zirkzee debutta nella classifica dei marcatori di questa stagione con un sinistro imprendibile per Radunovic. Ma a scartare il cioccolatino per gli emiliani è Fabbrian: a 1’ dalla fine, sfrutta un’imprecisione del portiere sardo che perde la sfera. In un finale fortunato, ai più non è sfuggito che agli uomini di Motta sembra mancare qualcosa: il 2-1 finale non rende giustizia a un possesso palla del 72% e 16 tiri in porta e racconta di una squadra che deve ancora affinare il suo gioco.
NAPOLI-LAZIO (1-2). Sei mesi dopo, la Lazio torna a essere la bestia nera dei partenopei: dopo aver interrotto la striscia positiva del Napoli il 03 marzo scorso, gli uomini di Sarri vincono di nuovo al Maradona, questa volta per 2-1. In una gara combattutissima che ha lasciato i 45mila presenti col fiato sospeso fino al triplice fischio, i laziali trovano la prima vittoria in campionato. Grazie a una marcatura a uomo fatta su Osimhen, gli ospiti conquistano il vantaggio allo scoccare della prima mezz’ora: Luis Alberto compie una vera e propria magia eludendo la difesa casalinga con un colpo di tacco che termina direttamente in rete. I campioni d’Italia reagiscono all’istante con Zielinski: il polacco – 35 gol nella sua carriera al Napoli – spedisce un destro nella direzione di Provedel che viene beffato da una deviazione dei suoi. A siglare il 2-1 è il nuovo acquisto di quest’anno: Kamada; scelto dai dirigenti biancocelesti per la corsa in Champions, l’attaccante nipponico mette le cose in chiaro già alla terza presenza in Serie A con un tiro angolato davvero insidioso. Non contenti di ciò, gli ospiti puntano al tris ma per ben due volte vedono annullate le loro reti per fuorigioco di Zaccagni; per la Lazio però non è più tempo di guardare agli errori ma di concentrarsi sulla sfida contro la Juventus.
ATALANTA-MONZA (3-0). Un 3-0 finale cancella la svista contro il Frosinone e porta la Dea al secondo clean-sheet stagionale: 18 tiri di cui 8 nello specchio trascinano i padroni di casa a quota 6, al pari con Napoli e Verona. Ancora una serata no per il Monza che, dopo l’Inter, capitola anche contro i cugini bergamaschi senza essere mai davvero incisivo nella metà campo avversaria. E così i nerazzurri hanno gioco facile e trovano il vantaggio al 35’ grazie a Ederson servito da De Ketelaere, il quale sembra aver ingranato con questa nuova casacca. Il raddoppio arriva solo 7’ più tardi: questa volta è Scamacca che torna al gol in Serie A grazie all’assist di Ruggeri. Nella ripresa, il gioco si sposta per lo più nella metà campo biancorossa: a calare il tris ci pensa di nuovo l’ex-West Ham che riceve palla al limite dell’area grande e che batte Di Gregorio con un mancino imparabile. Sorride la Dea ai danni di un Monza che domenica prossima andrà alla ricerca di tre punti contro il Lecce.
TORINO-GENOA (1-0). Una vittoria “a corto muso” come direbbe Allegri, ma che questa volta arriva in casa granata: all’Olimpico il Torino conquista tre punti sullo scadere del tempo (90’+4’) grazie al gol di Radonjic. I padroni di casa vincono una partita non troppo emozionante e giocata a ritmi piuttosto bassi: dopo un primo tempo in cui i piemontesi non riescono a gestire in maniera positiva un possesso palla dell’oltre 70%, il match si sblocca solo a partire dagli ultimi minuti di recupero del secondo parziale. A risolvere la situazione (e conquistare la prima vittoria stagionale per i suoi) è il numero 10 casalingo che si inventa un destro da posizione defilata dopo aver saltato tre difensori rossoblù. Per il Genoa si tratta della seconda sconfitta di quest’anno, un dato che non esalta i tifosi, consci che il prossimo match incontreranno il Napoli.
INTER-FIORENTINA (4-0). Partita senza storia quella di domenica sera a San Siro: dati alla mano, l’Inter sconfigge per 4-0 una Fiorentina mai davvero offensiva. A farla da padrone sono stati il “solito” Lautaro (ora in cima alla classifica dei marcatori), seguito da Thuram e Calhanoglu, ma i numeri parlano anche di 21 tiri di cui 11 nello specchio della porta. Insomma, questa Inter che ha iniziato in maniera scoppiettante sembra aver trovato il proprio ritmo di gioco grazie a schemi precisi e ordinati. Davanti a 72mila spettatori l’ex-Borussia M’gladbach sigla il suo primo gol nel campionato italiano già al 23’: sfruttando una disattenzione di Arthur, Dimarco si impossessa della palla spedendo un cross al centro per il francese che, di testa, trova la porta. Se già il primo tempo aveva visto i padroni di casa in vantaggio, il secondo è totalmente a senso nerazzurro: questa volta è il suo compagno numero 9 a servire Lautaro che scarica in rete. Dopo il rigore capitalizzato dall’attaccante turco, sul 3-0 di nuovo il capitano dell’Inter torna a segnare, ma su spunto di Cuadrado (arrivato dalla Juventus a parametro 0) che lo serve sul primo palo con un pallone perfetto. Ora per la Fiorentina è tempo di leccarsi le ferite e guardare alla sfida di domenica contro la Dea, mentre per l’Inter è già aria di derby.
EMPOLI-JUVENTUS (0-2). Lo scivolone contro il Bologna sembra ormai un ricordo lontano a fronte di una Juventus che si è imposta per 2-0 sull’Empoli: in casa toscana, il tabellino bianconero recita 18 tiri di cui 5 in porta a fronte degli appena 7 degli azzurri che però non vanno mai a infastidire Perin. Il referto si sblocca grazie a Danilo, a segno per la prima volta in questa stagione: sul corner di Kostic, il numero 6 intercetta la sfera scaricandola direttamente in rete. McKennie e Vlahovic sono più volte a un passo da raddoppio ma, tra una deviazione e un rigore sbagliato, si arriva al 45’ sul risultato di 1-0. Il 2-0 è firmato a soli a 8’: Chiesa viene spedito in campo aperto da Milik e non sbaglia a porta vuota. Con la sfida di domenica, l’Empoli rimane a quota 0 dopo tre partite, uno scenario che non promette niente di buono.
LECCE-SALERNITANA (2-0). Eccezion fatta per il pareggio contro la Fiorentina, il Lecce non ha ancora sbagliato un colpo: dopo la Lazio, anche la Salernitana capitola al Via del Mare contro la corazzata giallorossa. Complice anche un po’ di sfortuna (un palo di Cabral e la parata di Falcone su Candreva), la Salernitana incassa la prima sconfitta di questa stagione: a sbloccare il match, infatti, è Krstovic (2 presenze e altrettanti gol in maglia giallorossa) che insacca sul secondo palo anticipando il portiere granata. Grazie ai salvataggi di Ochoa, la partita rimane sull’1-0 fino a quando i padroni di casa non conquistano calcio di rigore. Al 90’+7’ Strefezza – entrato da poco – mette un punto alla questione con un destro che spiazza il portiere messicano e porta i suoi a quota 7.