Per la prima volta nella storia, i Mondiali di calcio si terranno d’’inverno, il che comporterà lo stop del campionato italiano; molti tifosi sono già approdati in Qatar e il 20 novembre è previsto il calcio d’inizio della manifestazione, nonostante le diverse polemiche che aleggiano sul torneo. Neanche una settimana prima, però, diversi giocatori hanno ancora disputato la 15a Giornata del campionato di Serie A in Italia.
EMPOLI-CREMONESE (2-0). Dopo tre giorni esatti dall’ultima partita giocata, le squadre sono scese in campo al Carlo Castellani in una gara nella quale la Cremonese è stata autrice di un paio di gol davanti al suo pubblico di casa. Nonostante un primo tempo finito in parità, i toscani non cedono e siglano al 46’ la rete del vantaggio con Cambiaghi da poco entrato. Come anche nella prima frazione, il numero 10 degli avversari (Buonaiuto) è scatenato, ma non riesce a capitalizzare le sue occasioni di gol grazie a un attento Vicario. Alla fine, è Parisi che all’88’ sfrutta un rimpallo di Carnesecchi e spedisce in rete la sfera, consegnando all’Empoli la vittoria alla fine di 90’ combattutissimi.
NAPOLI-UDINESE (3-2). Era dal 1986 che i partenopei non riuscivano a mettere a segno 11 vittorie consecutive, ma sabato sera, hanno eguagliato quel record. Menzione d’onore anche per l’Udinese che a partire dal 79’ si rende pericolosa, mancando di poco il pareggio. Al Diego Armando Maradona, i padroni di casa si portano in vantaggio già allo scoccare del primo quarto d’ora con il “solito” Osimhen (miglior marcatore in Serie A, con 9 gol in 15 giornate) e di nuovo al 31’ con Zielinski servito da Lozano.
Nella ripresa, la partita sembra andare sempre nella direzione dei campani col la rete di Elmas al 58’ che capitalizza una bella apertura a sinistra firmata Anguissa. Il Napoli continua ad attaccare per tutto il resto della frazione, ma a 11’ dalla fine l’Udinese trova il 3-1 con Nestorovski. La partita sembra riaprirsi ulteriormente all’82’ con la rete di Samardzic, ma i partenopei sono abili a non subire più gol per tutto il resto della frazione.
SAMPDORIA-LECCE (0-2). Ancora un ko per i liguri che con 11 partite perse stazionano sul fondo del campionato: per i blucerchiati si tratta della quarta gara consecutiva in cui non segnano. 412’ senza reti che pesano sull’umore della compagine di casa che nella prima frazione non trova molte occasioni di gol e si fa superare al 45’+1’ dagli avversari. Bene il Lecce che sfrutta un errore di Villar e si porta in vantaggio con Colombo all’83’. Partita tutto sommato in equilibrio, ma con un Lecce più agguerrito che trova altri 3 punti in classifica e il 15° posto all’inizio della pausa invernale.
BOLOGNA-SASSUOLO (3-0). Un’altra Bologna rispetto a quella vista contro l’Inter che si lascia subito alle spalle la serata di mercoledì già al 30’ con Aebischer: è lo svizzero a sbloccare la partita grazie a un assist perfetto di Lucumì. Prestazione maiuscola dei rossoblù anche nel secondo tempo con Arnautovic che al 50’ regala ancora una gioia ai tifosi, sfruttando una bella occasione offertagli da Soriano. Niente da fare per i neroverdi, poco incisivi per tutto il derby della Via Emilia che subiscono ancora gol al 75’, con uno scatenato Ferguson, autore di un magnifico tiro a giro imprendibile per Consigli. Clean-sheet per i felsinei che salgono al 10° posto, relegando il Sassuolo quattro posizioni più in basso.
ATALANTA-INTER (2-3). Partita al cardiopalma quella giocata domenica pomeriggio al Gewiss Stadium con l’Inter che, a inizio partita, paga un’entrata troppo brusca di De Vrij su Zapata e consegna un rigore alla Dea (Lookman, 25’). 11 giri di lancetta dopo sono però gli ospiti a riportarsi in parità: ci pensa Dzeko spedendo un destro imprendibile tra i pali di Musso. Nella ripresa, i neroazzurri raddoppiano nuovamente col bosniaco che, con lucidità, scaglia in rete un cross di Dimarco. Momento di confusione in casa dei bergamaschi che regalano il 3-1 agli avversari con l’autogol di Palomino, il quale tenta di deviare un calcio d’angolo battuto dalla sinistra da Calhanoglu. Il difensore argentino, però, si riscatta al 77’ con un colpo di testa alla sinistra di Onana. A fine partita, rimane rammarico in casa Atalanta per aver sfiorato l’impresa del pareggio.
ROMA-TORINO (1-1). Trasferta piemontese per la squadra allenata da José Mourinho che conclude una settimana non particolarmente positiva (due pareggi e una sconfitta). Dopo i primi 45’ di una partita bloccata, i granata si fanno più incisivi, grazie a Linetty che trova il gol del vantaggio al 55’. Finale al cardiopalma, dove entrambi gli allenatori optano per molti cambi, tra i quali l’entrata dell’ex capitano granata Belotti e Dybala. Il finale all’Olimpico si rivela poi infuocato con il signor Rapuano impegnato ad ammonire l’ex numero 10 della Juventus ed espellere l’allenatore giallorosso all’89’. Lo stesso arbitro fischia i 5’ di recupero in cui si decide la partita: rigore rimediato dai giallorossi e Belotti colpisce il legno al 90’+2’, ma la Roma viene salvata da un provvidenziale Matic che segna al 90’+4’.
HELLAS VERONA-SPEZIA (1-2). Decima sconfitta consecutiva e scaligeri che rimangono a sole cinque lunghezza in classifica, nonostante la rete trovata da Verdi allo scoccare della prima mezz’ora di gioco. Bene, invece, per i liguri ritrovano la vittoria dopo il pareggio dell’ultima giornata, ma preoccupano le condizioni di Dragowski: il portiere bianconero è uscito in lacrime al 43’ dopo un brutto contrasto con Lasagna; dalle prime voci, l’infortunio rimediato alla caviglia comprometterà la sua presenza al Mondiale con la Nazionale polacca. Nella ripresa, i veneti riescono a pareggiare al 53’ con Nzola, autore di un perfetto sinistro angolato, ed è lo stesso angolano a condurre i suoi alla vittoria con un colpo di testa che finisce in rete al 69’. Nonostante diverse occasioni da entrambe le parti, ai tre fischi di Maresca, il punteggio rimane 1-2.
MONZA-SALERNITANA (3-0). Tutte le gare vinte finora dal Monza sono state quelle giocate domenica alle 15: e così è stato per l’ultima partita prima della pausa. Già nel primo tempo, sono i padroni di casa a fare la voce grossa con Carlos Augusto che al 24’ viene servito da Dany Mota e porta i suoi in vantaggio.
La partita continua nel senso di Monza che al 35’ raddoppia, con lo schema precedente che si inverte: assist di Carlos Augusto e gol di Carvalho.
Nella ripresa, la Salernitana prova a recuperare la partita ma al 74’ i granata rimangono in 10 a causa dell’espulsione di Candreva, regalando peraltro rigore agli avversari: e capitan Pessina non ci pensa due volte a spedire la sfera in rete.
La gara si conclude con Monza che riacquista fiducia dopo la difficile settimana e sale al 14° posto.
MILAN-FIORENTINA (2-1)
Beffata al 90’+1’, la Fiorentina esce sconfitta da San Siro contro un Milan che, prima della pausa, rimane al secondo posto in classifica. I rossoneri aprono le danze già al 2’ con Leao che attacca in profondità e trova il vantaggio davanti a 73mila spettatori. I Viola, però, reagiscono e al 28’ calciano in porta con Barak, autore di un tiro che spiazza Tatarusanu e ristabilisce la parità. Verso la fine del primo tempo, il Milan ha l’occasione di portarsi in vantaggio, ma un provvidenziale tocco di Venuti salva la palla che Diaz stava spedendo in rete. Nella ripresa, le due squadre lottano per portarsi a casa tre punti, ma per la foga, al primo minuto di recupero, Milenković sbaglia e spedisce un cross nella porta amica. Rimane l’amaro in bocca in casa toscana, con i Viola che non riescono a scavalcare il Bologna.
JUVENTUS-LAZIO (3-0). Duello ad alta quota domenica sera all’Allianz Stadium: Juventus e Lazio si sono scontrate in una sfida che ha premiato i bianconeri con il terzo posto in classifica. In un primo parziale combattutissimo, con azioni spettacolari da entrambe le parti, è la compagine torinese a sbloccare il risultato al 43’: Kean, servito da Savic, raggira Provedel con un pallonetto che termina in rete. Nella ripartenza è di nuovo il numero 18 ad andare a gol: tutto facile per la punta juventina che capitalizza la respinta imprecisa del portiere biancoceleste. La Lazio corre ai ripari con Sarri che decide di far entrare Luis Alberto, il quale crea diverse occasioni per i suoi, ma che non danno il successo sperato. Allegri, per tutta risposta, decide di far entrare Chiesa al 64’, il quale servirà la palla del 3-0 a Milik (89’).
