Non si cerchi di capire troppo quando il calcio dimostra il suo fascino maggiore: l’incomprensibilità. La storia di questo sport, giustamente chiamato da Brera mistero senza fine bello parafrasando Gozzano, è piena di queste situazioni assurde e inspiegabili.
Certo una spiegazione si trova sempre, ma spesso risponde più al nostro desiderio di trovarla. Ricordo che esiste una finale di Champions dove una squadra aveva al 91′ la coppa in mano e non è nemmeno arrivata ai supplementari con un gol tra l’altro totalmente scellerato.
E che anche il Milan subì tre gol in pochi minuti dilapidando, in un’altra finale Champions, un vantaggio sesquipedale. Alcuni daranno la colpa al +10 e a uno scudetto praticamente già assegnato, che ha sballato la squadra bianconera dopo il ribaltamento dell’inerzia, ma è un po’ poco per accettarlo.
Alla Juve, che sul 2-0 dominava totalmente il Milan, tra l’altro questo sberleffo del caso era già successo anni fa a Firenze, gestione Conte: sul 2-0 con qualche imprecisione per un 3-0 che sembrava in arrivo, in pochi minuti la Fiorentina si è trovata sul 4-2, che forse è anche più clamoroso di questa sera, visto che il Milan comunque sembrava in forma. Era forse destino che nella sera in cui Rabiot sfoderava un gol alla Maradona, dovesse accadere qualcosa di altrettanto clamoroso.
Con 7 punti di vantaggio, una Lazio che appare cotta, un’Inter altalenante la sconfitta a suo modo clamorosa può anche esser archiviata con discreta serenità. Vedremo. Resta un fatto e non lo dico perché colpisce spesso la Juve: la nuova regola sul fallo di mano era annunciata come devastante per il gioco e tale si sta rivelando, con un numero spropositato di rigori, alcuni davvero assurdi, 3/4 dei quali fino a due anni non sarebbero stati nemmeno fischiati senza problemi.
Il calcio cerca soluzioni nuove da una quindicina d’anni per rendere lo spettacolo più avvincente, fraintendendolo con un numero maggiore di gol. E quindi via con i rigori a nastro, per mani e braccia spesso incolpevoli. Già il calcio, come abbiamo visto anche stavolta, sa essere assurdo di suo. Non serve dargli, come dire?, una mano.