Nonostante il primato dei partenopei vada via via consolidandosi, la classifica si smuove ad alta quota con l’Atalanta in terza posizione dietro solo ai colleghi di Milano. Tornano a sorridere anche i rossoneri che, grazie alla vittoria sul Torino, rimangono in zona Europa mentre, tra i fanalini di coda, il Verona continua a lottare per la salvezza, portandosi a -2 dallo Spezia.
MILAN-TORINO (1-0). Finalmente un Milan come non lo si vedeva ormai da qualche giornata: venerdì sera gli uomini di Pioli sono tornati a vincere dopo un inizio 2023 tutt’altro che roseo – due pareggi e tre sconfitte solo se si guarda al campionato. Il 3-4-3 sceso in campo a San Siro deve da subito far fronte al 3-4-2-1 avversario, reduce da una vittoria nella giornata precedente e con un Kjaer scatenato che spreca un’occasione al 37’. A inizio ripresa, però, i padroni di casa rientrano in campo con un atteggiamento diverso e sbloccano la partita al 62’ con Giroud; per tutto il resto della frazione, entrambe le squadre lottano per trovare la rete ma nel computo dei tempi la partita finisce sull’1-0.
EMPOLI-SPEZIA (2-2). Scontro all’ultimo sangue quello di sabato pomeriggio tra le formazioni di Empoli e Spezia, entrambe rimaste in 10. Al fischio del signor Giua, subito i liguri attaccano e conquistano un rigore – grazie all’ausilio del VAR – a causa di un tocco di mano di Parisi (espulso); l’occhio elettronico, però, tutto fuorché sorride ai padroni di casa e decreta che il rigore, inizialmente parato da Vicario, deve essere ripetuto a causa dell’entrata in area di Luperto prima del tiro di Verde e al secondo tentativo l’attaccante bianconero non sbaglia. È lo stesso numero 10 a portare i suoi sul 2-0 dopo appena 5’, grazie a un mancino formidabile all’incrocio dei pali. L’Empoli non demorde e viene premiato: al 72’, dopo l’espulsione di Esposito al 49’, riapre la partita con Cambiaghi, preciso sotto la traversa. È il neo-acquisto a conquistare il pareggio: al 94’ Vignato, pronto su una ribattuta di Marin, sigla il 2-2 e così l’Empoli sale a quota 27.
LECCE-ROMA (1-1). Finisce in parità la sfida giallorossa di sabato sera ed è sempre più “Baschirotto-mania” tra i tifosi pugliesi: al Via del Mare i padroni di casa conquistano il vantaggio già dopo 7’ giri di lancetta con un colpo di testa del numero 6 deviato in rete da Ibanez. I capitolini sono bravi a metterci una pezza grazie a Dybala che non sbaglia il rigore conquistato al 17’ a causa di un tocco di mano di Strefezza. La partita si decide tutta nel primo tempo consegnando un punto importantissimo agli uomini di Baroni – lontani 7 lunghezze dalla zona retrocessione – mentre sfuma l’occasione per gli ospiti di allungare su Atalanta e Milan, entrambe decise a conquistarsi un posto in Champions.
LAZIO-ATALANTA (0-2). All’Olimpico di Roma sabato sera è stato “Atalanta-show”: i bergamaschi conquistano tre punti pesantissimi che li catapultano direttamente al terzo posto, mentre la Lazio rischia il suo posto in Europa. Davanti a più di 40mila spettatori, la Dea impone il proprio gioco fin dall’inizio e dopo appena 23’ giri di lancette va a segno con Zappacosta che sfrutta una palla rimasta troppo tempo nell’area biancoceleste. I laziali tentano di reagire e Immobile per poco non sigla il pareggio al 48’, ma i nerazzurri sono attenti in difesa e i cambi di Sarri servono a poco contro Hojlund: servito da Lookman, va a segnare il suo quinto gol in campionato al 65’ vanificando ogni speranza dei padroni di casa di conquistare tre punti.
UDINESE-SASSUOLO (2-2). Alla Dacia Arena si decide tutto nei primi 45’+2’ di gioco con entrambe le squadre che mostrano per tutto il tempo un bel calcio. La sfida tra Udinese e Sassuolo si sblocca già alla prima azione con Udogie che batte Consigli di destro dopo appena 26 secondi dal fischio arbitrale. Gli ospiti, però, non ci stanno e pareggiano 5 giri di lancetta dopo con Matheus Enrique con un tiro di piatto che stabilisce l’1-1. È chiaro che le due compagini ambiscono al bottino da tre punti e così Bijol trova uno spazio nella difesa neroverde siglando il 2-1 praticamente in spaccata; il recupero stabilito dal signor Pezzuto beffa i padroni di casa, autori di un autogol per un tocco di braccio di Bajrami. Nella ripresa entrambe le squadre cercano il vantaggio ma si equivalgono in difesa e il tabellino finale segna 2-2.
BOLOGNA-MONZA (0-1). I brianzoli si prendono la rivincita dell’Andata – terminata 2-1 in favore dei rossoblù – ed espugnano il Dall’Ara in 90’ di gioco. L’unica gioia per i padroni di casa, ora al pari con Monza e Juventus a 29 punti, è il ritorno del bomber Marko Arnautovic, ammonito però poco dopo la sua entrata in campo. Al fischio di inizio i padroni di casa iniziano ad attaccare verso la porta avversaria ma al 24’ non riescono a contenere una ripartita di Pessina e i suoi che si portano in vantaggio con Donati. Il 4-2-3-1 di Thiago Motta tenta il pareggio per tutto il resto della gara ma senza risultare mai effettivamente pericoloso ed esce sconfitto davanti a 21mila spettatori.
JUVENTUS-FIORENTINA (1-0). Tensione alle stelle domenica pomeriggio all’Allianz ma alla fine sono i padroni di casa a spuntarla: la partita tra Juventus e Fiorentina è molto animata fin dal 1’ e lo dimostrano i cartellini che volano da entrambe le parti, ma poco dopo la mezz’ora è Rabiot a sbloccare la partita spedendo in porta un cross perfetto di Di Maria. Il risultato sembra nuovamente sorridere ai bianconeri al 59’ ma il VAR annulla il gol di Vlahovic per fuorigioco del numero 9 stesso. Nonostante le molte occasioni, i viola riescono pareggiare solo all’89’ con Castrovilli ma, attenzione! L’occhio elettronico interviene nuovamente a segnalare una posizione irregolare – questa volta a sfavore degli ospiti – e la sfida si conclude sull’1-0.
NAPOLI-CREMONESE (3-0). Tre punti, quelli di domenica sera che permettono alla squadra di Spalletti di portarsi a +15 sulle sfidanti scavando una distanza abissale con le altre concorrenti allo scudetto. Da sottolineare, in ogni caso, la prestazione della Cremonese, capace di lottare su ogni pallone ma non abbastanza forte da evitare il gol di Kvaratskhelia già al 22’. Nel secondo tempo, però, i grigiorossi non riescono più a contenere l’impeto avversario e subiscono nuovamente al 65’ e al 79’; marcatori del Napoli: Osimhen ed Elmas, rispettivamente al 17° e al 6° gol stagionale, un dato che sottolinea il livello nettamente superiore dei partenopei rispetto alle altre squadre in campionato.
VERONA-SALERNITANA (1-0). Scontro a bassa classifica quello di lunedì sera ma non per questo meno emozionante: il Verona conquista tre punti fondamentali che la riportano a -2 dallo Spezia (e sempre più vicina dall’uscita dalla zona retrocessione). Al Bentegodi i padroni di casa si impongono, nel computo dei tempi, con il punteggio di 1-0 ai danni della Salernitana, ora appena 4 lunghezze più in alto. Sin dal fischio del signor Valeri, il 3-4-2-1 di casa pressa la squadra di Nicola arrivando a siglare il gol del vantaggio al 28’, annullato però per fuorigioco. Gli scaligeri non demordono e ci pensa Ngonge a mettere una pezza al 31’ segnando la sua terza rete stagionale; il copione, per tutto il resto della partita, vede la dominazione dei gialloblù, nonostante qualche sprazzo di lucidità da parte dei granata che tentano il pareggio all’87’ con Piatek, il cui destro viene rispedito al mittente da uno straordinario Montipò.
Foto: Giacomo Cosua / Positive Agency
SAMPDORIA-INTER (0-0). Non certo era questo il risultato che Inzaghi sperava di ottenere al Marassi quando lunedì sera ha schierato il suo 3-5-2: in trasferta contro la Sampdoria, l’Inter riesce solo a ottenere lo 0-0 dopo 90’ di sostanziale parità a causa dei tiri poco efficaci dei nerazzurri stessi. Dopo un primo tempo non troppo brillante, l’Inter tenta di conquistare i tre punti – sulla carta troppo facili per perderli – ma a nulla servono intentativi di Calhanoglu e il nervosismo serpeggia tra le fila meneghine al punto da creare una lite tra Lukaku e Barella. Chi beneficia della prestazione sottotono degli avversari è la Sampdoria che conquista un il secondo pareggio consecutivo portandosi a quota 11.
