Serie A – 4ª Giornata – Un derby di Milano senza storia e un Genoa che quasi riesce nell’impresa fanno sognare i tifosi.

La Juventus regola i conti in sospeso con gli aquilotti e la Roma schiaccia l’Empoli. Bene anche Frosinone e Fiorentina.

JUVENTUS-LAZIO (3-1). La scelta del c.t. Spalletti di convocare appena un giocatore (Locatelli) della rosa bianconera sembra aver aiutato la Juventus ad allenarsi per essere più coesa durante la sosta Nazionale. E così, nella cornice dell’Allianz, gli uomini di Allegri battono per 3-1 la Lazio di Sarri, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa dopo quel 2-1 a favore dei biancocelesti l’8 aprile scorso. Le statistiche finali sembrano tendere a favore degli ospiti (64% di possesso palla e 16 tiri totali), ma sono i padroni di casa a sbloccare il match: già al 10’ Vlahovic torna a fare la voce grossa grazie a un destro di prima che spiazza Provedel. Ad unirsi alla festa è Chiesa che va a gol 15’ più tardi: sulla palla giostrata da McKennie, l’ex-Fiorentina si inserisce con un tiro che porta i piemontesi sul 2-0. Forti del risultato, gli uomini di Allegri si barricano in difesa alzando gli scudi contro Zaccagni e Kamada, ma al 64’ Luis Alberto trova un varco: il suo compagno numero 6 elude Cambiaso consegnando all’attaccante spagnolo la palla del 2-1. Subito i bianconeri mettono una pezza grazie alla loro punta serba: servito dal suo collega americano, Vlahovic riceve palla e – dal limite dell’area – batte il portiere avversario con un tiro che vale il 3-1. Con la prestazione di sabato, la Juventus si prepara con fiducia alla sfida contro il Sassuolo, mentre la Lazio – ancora ferma a tre punti – andrà alla ricerca di qualche lunghezza contro l’altra squadra piemontese.

INTER-MILAN (5-1). I numeri parlano chiaro: nei 5 derby della Madonnina che si sono giocati nel 2023, il Milan ha segnato 1 volta sola contro le 12 dei cugini nerazzurri. Ai più ora la decisione della dirigenza rossonera di mandare via Maldini che insisteva per l’esonero di Pioli appare un errore clamoroso, soprattutto dopo il 5-1 rimediato sabato. La serata piovosa di San Siro si sblocca al 5’ con una rete incredibile di Mkhitaryan: l’attaccante armeno devia in porta un pallone calciato da Dimarco portando i suoi sull’1-0. Grande protagonista della serata è Thuram dai cui piedi partono moltissime delle azioni vincenti dell’Inter; ed è proprio lui l’autore del 2-0: al 38’, l’attaccante francese intercetta un assist di Dumfries superando Maignan con un tiro all’incrocio. A un quarto d’ora da inizio ripresa, il Milan prova a mettere la testa avanti e, se il tentativo di Hernandez di andare a segno nel primo tempo era finito largo, ci pensa Leao a risollevare i suoi: la sua seconda rete stagionale in casacca rossonera è agevolata dal passaggio di Giroud per il portoghese che a sua volta agevola in porta. Nell’ultima mezz’ora di gara, l’Inter inserisce la terza e viaggia a un’altra velocità rispetto ai “cugini”: il 3-1 è di nuovo firmato dal numero 22 che sorprende il portiere rossonero, mentre a calare il poker ci pensa Calhanoglu su rigore. Dulcis in fundo, Frattesi – 4 giorni dopo la rete in maglia azzurra – va a segno sullo scadere dei tempi sancendo il dominio dei suoi.

GENOA-NAPOLI (2-2). Risultato clamoroso al Ferraris quando sabato sera il Napoli ha pareggiato – e addirittura rischiato di perdere – contro i neo-promossi padroni di casa. L’ottima prestazione del Grifone però non riesce ad arginare i campioni d’Italia che ci credono fino all’ultimo e trovano la vittoria nel quarto d’ora finale. Certo è che i genoani fanno impazzire il proprio pubblico già a partire dalla prima frazione, arginando perfettamente i tentativi di gol di Kvarataskhelia e Osimhen di trovare lo specchio. E il duro lavoro ripaga: al 40’ Bani sblocca l’incontro con una deviazione sul tiro di De Winter che finisce direttamente in rete. Il 4-3-3 ospite arranca anche nella ripresa quando viene di nuovo spiazzato dai rossoblù: questa volta è Retegui – ormai tassello fondamentale anche per l’Italia di Spalletti – a siglare il raddoppio coordinandosi sul cross di Strootman. Quando il risultato sembra già deciso, tuttavia, il Napoli ribalta tutto: Raspadori si carica la squadra sulle spalle e capitalizza un assist di Cajust al 76’. Rientrati in partita, i partenopei prendono coraggio e pareggiano i conti grazie a un tiro al volo di Politano a 6’ dalla fine. Il Genoa sale così a quota 4 punti con un po’ di amarezza per il bottino sfumato, mentre gli ospiti si devono accontentare di 7 lunghezze in attesa della sfida contro il Bologna.

CAGLIARI-UDINESE (0-0). Domenica pomeriggio a reti bianche per Cagliari e Udinese, ora rispettivamente a quota due e tre punti. In una sfida in cui le occasioni non sono mancate, nessuna delle due formazioni è riuscita a capitalizzarle: e così i bianconeri tornano a casa con una sola lunghezza a fronte di un avversario mai davvero domo. Il sipario si alza su un primo tempo a tutto fuoco: è Deiola a trascinare i suoi arrivando più volte a infastidire Silvestri, ma sbaglia l’occasione dell’1-0 quando a 10’ dall’inizio spedisce di testa fuori. Ottima prestazione anche da parte di Luvumbo che spesso si avvicina ai pali bianconeri ma purtroppo non riesce a essere abbastanza cinico. Dopo un primo tempo a ritmi bassi, gli ospiti provano ad alzare la testa con la coppia Thauvin-Perez, ma è Lucca a rendersi più incisivo: al 79’ l’attaccante in prestito dal Pisa spedisce un tiro micidiale all’indirizzo di Radunovic che però salva il clean-sheet grazie a una parata da fuoriclasse. All’Unipol Domus la domenica pomeriggio calcistica si conclude con un cartellino rosso per Wieteska e uno 0-0 finale che, forse, nessuno si aspettava.

MONZA-LECCE (1-1). Sfida che si decide tutta nel primo tempo quella in casa del Monza: l’1-1 finale, sancito da Krstovic e Colpani, dice poco di uno scontro all’ultimo sangue tra le due formazioni. Infatti, se gli uomini di D’Aversa rimangono in 10 per il doppio fallo di Baschirotto, gli stessi alzano gli scudi per evitare di subire ancora. La partita si accende già al 3’ quando i giallorossi conquistano rigore e l’attaccante originario del Montenegro spedisce nell’angolo un destro potentissimo contro cui Sorrentino non può nulla. I padroni di casa non si scoraggiano – a fine gara arriveranno a collezionare 25 tiri di cui 6 nello specchio – e pareggiano i conti a 24 giri di lancette: Colpani, ormai alla terza rete stagionale, si sposta la palla sul sinistro superando l’ultimo uomo. Nel secondo tempo, il Lecce combatte per trovare il vantaggio ma per poco non subisce un Dani Mota scatenato. Chi viene beffato è lo stesso Monza che sembra portarsi sul 2-1 ma che vede il vantaggio annullato a causa di un check del VAR e Caldirola espulso per doppio giallo. Si archivia dunque un match, ma le squadre sono già proiettate al futuro: la prossima giornata il Monza incontrerà la Lazio, mentre per il Lecce sarà il turno del Genoa.

FROSINONE-SASSUOLO (4-2). Una cosa è certa: il Frosinone sta mettendo le cose in chiaro dimostrando di essere più che meritatamente nel massimo campionato italiano e infatti, dopo un inizio in salita, i laziali vincono una partita che consegna loro la settima lunghezza in classifica. Ancora problemi invece per il Sassuolo, squadra che si ritrova a dover fronteggiare la terza sconfitta in quattro giornate a causa soprattutto di una difesa poco incisiva. La sfida si apre con un primo tempo che favorisce gli ospiti: dopo neanche 7’, Pinamonti subito va a segno con un piattone che sblocca il tabellino. Una ventina di minuti più tardi, lo stesso numero 9 raddoppia grazie a un cross di Toljan che gli serve la palla del 2-0. Verso la fine della prima frazione, però, i gialloblù diventano più offensivi al punto da annullare il clean-sheet avversario grazie a un rigore capitalizzato da Cheddira. Ma a tirare fuori il coniglio dal cilindro è Mazzitelli che – già pericoloso nel primo tempo – si inventa un gol spettacolare: raggiunto dal corner di Soulé, l’attaccante di origini romane batte Cragno dai 16 metri con un tiro al volo. 6’ dopo la partita si ribalta: lo stesso 36 (ex del match) sigla la sua prima doppietta in casacca gialloblù sfruttando una respinta di Pedersen sul tiro di Garritano. Ormai stremati da un pallone che non riesce più a insaccarsi, gli ospiti subiscono il poker al 90’+6’ a causa all’ottimo contropiede avversario: in un gesto di grande intelligenza sportiva, Cheddira decide di passare il pallone a Lirola il quale – da solo a porta vuota – fa vincere i suoi 4-2.

FIORENTINA-ATALANTA (3-2). Lotta all’ultimo sangue quella di domenica pomeriggio tra Fiorentina e Atalanta: dopo un inizio gara che sembrava favorire la Dea, i viola ribaltano tutto e conquistano tre punti d’oro davanti al proprio pubblico. La sfida si apre con gli uomini di Gasperini che una ventina di minuti dal fischio d’inizio si portano avanti grazie a Koopmeiners: smarcatosi totalmente dalla difesa casalinga, per l’olandese è facile insaccare la sfera. Un quarto d’ora più tardi, tuttavia, Bonaventura annulla il vantaggio bergamasco inserendo il proprio nome nella classifica dei marcatori con un tiro al volo che vale l’1-1. Sullo scadere della prima frazione, la Fiorentina raddoppia grazie a Martinez Quarta che supera Carnesecchi di testa su assist di Duncan. Il 15 minuti di break servono agli ospiti per riordinare le idee e trovare il 2-2 al 53’: questa volta è Lookman a regalare il sorriso ai suoi con un colpo sul primo palo che sembra sancire il risultato finale. Ma la partita è ancora lunga e così Kouamé beffa i nerazzurri: sfruttando un errore della difesa avversaria, l’ivoriano classe 1997 è rapido a trovare il gol che vale il 3-2. Grande festa per la Fiorentina che ora si trova a quota 7, a pari merito con Frosinone e Napoli, mentre l’Atalanta segue in ritardo di una lunghezza.

ROMA-EMPOLI (7-0). Il risultato parla di una partita senza storia: all’Olimpico, la Roma stravince su un Empoli mai davvero in partita e che pare non aver ancora trovato il suo ritmo-gara. A sfida conclusa, per i giallorossi si contano 14 tiri di cui 9 nello specchio (7 andati a buon fine), mentre gli ospiti vanno a infastidire Rui Patricio appena due volte. Il primo gol arriva dopo neanche 2’: conquistato un rigore al 40” per fallo di Walukiewicz, Dybala supera Berisha che – nonostante tutto – aveva intuito la direzione della sfera. E anche il 2-0 non tarda: questa volta è merito di Sanches che raccoglie di testa il cross preciso di Kristensen. L’Empoli, a questo punto, non riesce più a rimanere lucido e commette autogol: tentando di intercettare un cross verso Cristante, Grassi spedisce il pallone tra i pali amici. Nella ripresa, non c’è storia: la Joya segna la sua doppietta personale eludendo la difesa toscana e al 79’ anche Cristante aggiunge il suo nome al tabellino. Il 6-0 è una gioia particolare per i tifosi romani perché siglato da Lukaku il quale, ricevendo palla da Belotti, entra nella storia della società giallorossa. Ultimo, ma non per importanza, è Mancini che firma un 7-0 che lascia molta amarezza agli uomini di Zanetti, ancora a quota 0 punti. 

SALERNITANA-TORINO (0-3). Secondo risultato positivo e secondo clean-sheet consecutivi per Buongiorno e compagni che calano il tris all’Arechi e si portano a quota 7. Ancora un passo falso per la Salernitana di Sousa, orfana del risultato da tre punti e che – dopo il pareggio iniziale contro la Roma – sembra aver perso la sua aggressività. Il primo tempo vede un equilibrio da entrambe le parti almeno fino allo scoccare del quarto d’ora: a sbloccare il tabellino ci pensa il numero 4 ospite che sfrutta un rimpallo impreciso della difesa casalinga e, senza pensarci due volte, spedisce in rete. I padroni di casa tentano la reazione con i soliti Candreva e Mazzocchi, ma si scontrano contro la difesa piemontese capitanata da Milinkovic-Savic. Preso coraggio, anche Radonjic inizia a farsi vedere nella metà campo avversaria e – grazie a un appoggio di Seck – non ha problemi a siglare il 2-0. Nella seconda frazione non c’è più spazio per la Salernitana, ma solo per i granata ospiti: e così per l’attaccante serbo arriva il terzo gol in quattro presenze stagionali su suggerimento di Bellanova. Per la squadra campana ora è tempo di leccarsi le ferite, cercando di capire cosa proprio non funziona in quel 3-4-2-1.

VERONA-BOLOGNA (0-0). Il sipario della quarta giornata cala su un altro risultato a reti bianche: la trasferta al Bentegodi non sorride ai rossoblù che tornano a casa con una sola lunghezza; stessa sorte anche per il Verona che però conquista un punto cruciale per dimenticare la sconfitta contro il Sassuolo. Come già la scorsa stagione, il campo scaligero è un terreno ostico per i felsinei che, nonostante gli 11 tiri (di cui 4 in porta), sono condannati allo 0-0. Ma i veri beffati sono i padroni di casa che verso la mezz’ora riescono a eludere la difesa a 4 schierata da Motta ma vedono il loro gol annullato un check del VAR su Bonazzoli. Grande prestazione da parte di entrambi i portieri che più volte vanificano i sogni degli attaccanti avversari, soprattutto nel caso di Montipò il quale blocca più volte i tiri del neo-acquistato Karlsson. Tanto rammarico in casa emiliana per tre punti alla portata che sfumano a causa di troppe occasioni sbagliate, cosa che non rincuora guardando alla sfida col Napoli.

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