Una 25ª Giornata che ha portato poche modifiche al vertice della classifica, ma ha regalato una grande gioia agli uomini di Sarri: dopo 8 giornate di imbattibilità, il Napoli si è dovuto arrendere alla Lazio, ma ha mantenuto il primo posto. Weekend costellato da pareggi ma anche dal ritorno alla vittoria del Monza e le imprese di Fiorentina – che ha ricordato capitan Astori – e Roma rispettivamente contro Milan e Juve.
NAPOLI-LAZIO (0-1). Venerdì sera amaro per i tifosi partenopei che hanno assistito alla disfatta dei propri beniamini a favore di una Lazio sempre più vincente; dopo i risultati positivi contro Salernitana e Sampdoria, la squadra di capitan Immobile ha dimostrato di avere i numeri per aggiudicarsi un posto in Europa. Le due formazioni – schierate a specchio con un 4-3-3 da entrambe le parti – si contendono il possesso palla fin dai primi minuti con tiri sia di Lobotka che di Luis Alberto ma senza effettivamente andare a gol. I biancocelesti non demordono e, riuscendo ad arginare l’offensiva di Osimhen e compagni, sbloccano il match con Vecino: il centrocampista uruguaiano, davanti a una respinta imprecisa di Meret, non si fa pregare e scaraventa in rete un missile al 67’. Gli uomini di Spalletti prontamente reagiscono – e al 79’ il numero 9 colpisce la traversa – ma il triplice fischio arbitrale sancisce l’1-0 finale.
MONZA–EMPOLI-(2-1). Sabato pomeriggio di rivincita all’U-Power Stadium con il Monza che, ribaltando il risultato dell’andata (1-0 per i toscani), si è imposta 2-1 sull’Empoli. Una partita combattuta fin dall’11’ quando il guardalinee priva Satriano della gioia del gol segnalando un fuorigioco agli ospiti; i padroni di casa non sono meno reattivi e di portano in vantaggio al 18’ con Ciurria: l’assist di tacco da parte di Petagna e il sinistro dell’attaccante battono facilmente Perisan.
Pessina e compagni, forti dell’1-0, continuano a pressare per tutta la frazione mancando di poco il raddoppio al 29’, ma nella ripresa l’Empoli pareggia i conti con la giovane promessa numero 9 che non sbaglia di testa. Davanti al proprio pubblico, i biancorossi però trovano la vittoria con Izzo che al 67’ riceve lo spunto da corner di Caprari siglando il suo primo gol in campionato e condannando gli azzurri al 14° posto.
ATALANTA-UDINESE (0-0). Sfida che termina in parità quella tra Atalanta e Udinese, formazioni autrici entrambe di un punto che lascia l’amaro in bocca: la Dea rischia di veder svanire i suoi sogni europei, mentre i friulani non conquistano un risultato da 3 punti ormai da 6 giornate. Le danze si aprono con una buona occasione per Lovric al 17’ il quale però, solo davanti al portiere, spedisce alto sopra la traversa e per tutta la prima frazione i bergamaschi non più a essere incisivi. Nella ripresa i padroni di casa continuano ad attaccare con Lookman che si rende pericoloso al 58’ mancando di poco lo specchio della porta di sinistro; il merito del pareggio va anche agli ospiti che riescono a mantenere inviolata la propria rete grazie alla prestazione maiuscola di Silvestri. La sfida, però, si conclude con uno 0-0 che vede l’Atalanta al 6° posto e i bianconeri 4 gradini più in basso.
FIORENTINA-MILAN (2-1). Il ricordo di Davide Astori (tragicamente scomparso il 4 marzo di 5 anni fa) non poteva conoscere cornice migliore come quella della vittoria della “sua” Fiorentina sul Milan di Pioli. Dopo il momento di raccoglimento al 13’ minuto, i Viola iniziano ad attaccare arrivando molto vicini al vantaggio con Bonaventura e Gonzalez; i rossoneri, timidi, si avvicinano all’area avversaria solo con Giroud ma la partita si decide tutta nel secondo tempo.
A 4’ da inizio ripresa Tomori commette fallo su Ikoné regalando un calcio di rigore agli avversari: questa volta il numero 22 non si fa pregare e spedisce il penalty a sinistra di Maignan. I rossoneri non si arrendono e continuano ad attaccare con Theo Hernandez, ma vengono beffati dall’occhio elettronico del VAR che annulla loro un possibile rigore e vengono definitivamente sconfitti da Jovic, autore di un magnifico colpo di testa. I meneghini finiscono così al 5° posto ma privano i fiorentini della gioia del clean-sheet segnando al 95’ grazie al loro numero 19.
SPEZIA-VERONA (0-0). Il match di domenica pomeriggio, fondamentale in chiave salvezza, ha permesso a entrambe le formazioni di conquistare un punto cruciale in classifica: e così Spezia e Verona sono rispettivamente terza e quart’ultima in classifica ad appena 3 lunghezze di distanza, nonostante sia difficile prevedere chi rimarrà nella massima serie a 13 giornate dalla fine del campionato.
Al Picco la sfida entra nel vivo già dai primi minuti con entrambe le squadre a caccia dell’occasione da tre punti: gli scaligeri hanno dalla loro Gaich e Coppola che si rendono pericolosi in più di un’occasione, ma i bianconeri rispondono con Verde e Nzola. Nei restanti 45’ i padroni di casa mostrano tutto sommato un buon calcio ma commettono troppi errori che creano nervosismo al punto che all’82’ Marchetti viene espulso dalla panchina. Veri protagonisti del match: i portieri – al 68’ Dragowski interviene su un Kallon troppo vicino alla porta, mentre all’88’ Perilli devia un tiro di Amian.
SAMPDORIA-SALERNITANA (0-0). Un altro 0-0 di domenica pomeriggio dove i 3-4-2-1 di Sampdoria e Salernitana hanno anch’essi conquistato una lunghezza in classifica: per i granata si tratta di un buon risultato, in quanto secondo di fila utile per accaparrarsi dei punti, gli uomini di Stankovic, invece, sono sempre più ultimi. Al fischio d’inizio, subito i granata iniziano a fare la voce grossa con Candreva che sfiora di poco il gol; i padroni di casa, però, non si fanno pregare e diventano pericolosi con Jesé e Leris i cui colpi vengono parati da un attento Ochoa. Nella ripresa si fa notare anche Piatek che però viene servito raramente dai suoi e a poco servono i tentativi di capitan Quagliarella: la sfida finisce in parità.
INTER-LECCE (2-0). Secondo ko consecutivo per gli uomini di Baroni che domenica sera sono stati sconfitti a San Siro da un’Inter che ha concesso poco agli avversari: i pugliesi finiscono così al 15° posto mentre i nerazzurri mantengono il 2° a spese della Lazio.
Il match comincia con il dominio dei padroni di casa che sbloccano il match grazie aMkhitaryan, abilissimo nel ricevere l’assist da parte di Barella e a trasformarlo in un destro vincente sotto l’incrocio dei pali. I giallorossi fanno fatica ad arginare la pressione avversaria e a organizzare un contrattacco efficace, complice anche l’assenza di Baschirotto. Nella ripresa è ancora sinfonia nerazzurra con l’Inter che archivia la pratica già al 53’ con Lautaro, autore di un destro di prima imparabile per Falcone.
ROMA-JUVENTUS (1-0). Disastro Juve domenica sera davanti al tutto esaurito dell’Olimpico: si blocca la striscia positiva dei bianconeri a fronte di una Roma che ha saputo giocare bene le proprie carte (e che ha potuto avere in panchina mister Mourinho). Sin dal fischio del signor Maresca, i piemontesi devono far fronte a un 3-4-2-1 avversario davvero aggressivo e presto si ritrovano in gran parte a difendere la propria metà campo.
Nonostante questo, Rabiot manca di poco il gol del vantaggio al 44’ quando il suo colpo di testa viene deviato da un attento Rui Patricio. A 7 giri di lancetta da inizio ripresa sono i capitolini a siglare l’1-0 con Mancini che, servito da Cristante, centra l’angolino con un tiro imparabile per Szczesny: gli ospiti tentano di reagire ma Cuadrado colpisce il legno e per questo Allegri decide di sostituirlo all’89’ con Kean, il quale, però, si fa espellere dopo appena 40 secondi per fallo sul numero 23 avversario. La sfida, conclusasi con un clean-sheet da parte della Roma, relega al 7° posto i bianconeri, sempre più lontani dalle coppe europee.
SASSUOLO-CREMONESE (3-2). Finale sul filo del rasoio quello tra Sassuolo e Cremonese con i neroverdi che sono riusciti a conquistare il risultato solo al 90’+2 decretando il penultimo posto dei grigiorossi. A sbloccare il match ci pensa Laurienté su calcio di punizione con un destro centrale che batte Carnesecchi al 26’. Gli ospiti reagiscono prontamente e sfiorano il pareggio con Tsadjout appena 10 giri di lancetta dopo ma vengono nuovamente beffati dagli uomini di Dionisi che raddoppiano grazie a Frattesi, servito dal suo compagno numero 45.
Dal 46’ in poi scende in campo un’altra Cremonese che evita di subire tripletta al 58’ e annulla le chances di clean-sheet per gli avversari: al 62’ Dessers sfrutta un passaggio sbagliato di Erlic a Consigli e spedisce un gran mancino in rete. Dopo 20’ il centrocampista belga sigla la sua prima doppietta stagionale di nuovo su un colpo sbagliato dalla difesa avversaria. A salvare i suoi dal 15° posto ci pensa Bajrami che, quasi allo scadere del tempo, segna il gol che vale il 3-2.
TORINO-BOLOGNA (1-0). 25ª Giornata di Serie A che si è conclusa con una lotta per la Conference League, coppa a cui sia Torino che Bologna aspirano. La sfida si apre con i granata pericolosi fin da subito tra le mura amiche tant’è che al 22’ Karamoh sfrutta un appoggio di Sanabria e riesce a segnare scavalcando il portiere polacco. Nonostante la recente vittoria con l’Inter, i rossoblù non sono in grado di imporre il proprio gioco fino al 71’ quando Orsolini si inserisce verso la porta avversaria ma Schuurs interviene a togliere la palla da quella posizione così pericolosa. Insomma: un Bologna poco attivo che fino alla fine subisce gli attacchi avversari, tant’è che all’80’ Vodoja – appena entrato – sfiora il raddoppio. I tre punti conquistati dai torinesi valgono loro il 9° posto, a una sola lunghezza dai loro colleghi felsinei.
