GENOA-SALERNITANA (1-0). Dopo due sconfitte consecutive, la formazione di Gilardino torna a sorridere con la sua punta di diamante: già alla sua quarta rete stagionale, Gudmusson blinda il risultato al 35’ di venerdì sera con un tiro a incrocio che batte Ochoa. La sfida al Ferraris, infatti, è stata principalmente a tinte rossoblù: davvero poco incisivi in attacco, gli ospiti si vedono spesso costretti a ripiegare in difesa a fronte di un Grifone scatenato. E se la partita è terminata con un solo gol per i liguri, è colpa di un pizzico di sfortuna per i legni colpiti al 3’ e al 16’ rispettivamente da Badelj e Retegui. Ancora problemi, invece, in casa campana: nonostante l’arrivo di Inzaghi sembrava aver smosso quantomeno gli animi, Dia e compagni fanno davvero tanta fatica a capitalizzare in porta; più volte chiamato in causa, l’attaccante senegalese non sembra quello della scorsa stagione e – nonostante le belle idee proposte dai compagni – si fa sfuggire diverse occasioni d’oro. I liguri andranno a caccia di altri punti contro il Cagliari, mentre la Salernitana incontrerà i “cugini” partenopei con i quali sicuramente hanno qualche conto in sospeso.
SASSUOLO-BOLOGNA (1-1). Termina in parità il derby della Via Emilia con un 1-1 che non accontenta il Sassuolo (15° a 11 lunghezze), né tantomeno il Bologna che sta mantenendo un andamento costante di risultati utili ma con sole 3 vittorie da inizio stagione. Al Mapei Motta schiera un 4-2-3-1 a specchio con Dionisi, decidendo di puntare sul tridente Orsolini-Ferguson-Saelemaekers che si sta dimostrando davvero efficace. A sbloccare una sfida combattuta è Zirkzee: la punta rossoblù torna a segnare con un gol da fuoriclasse ammaestrando un pallone difficilissimo. Sotto di 1-0, i padroni di casa reagiscono con Pinamonti e Laurienté più volte a impensierire Skorupski il quale, però, risponde sempre presente mantenendo il vantaggio per i suoi fino al 44’. Verso la fine della prima frazione, infatti i neroverdi si sbloccano con Boloca che spara un missile da fuori area verso i pali avversari riconquistando la parità. Nella ripresa entrambe le squadre cercano qualcosa di più, in particolare i felsinei mancano di poco il 2-1 con Orsolini (salvato da Toljan) e devono arrendersi a una rete annullata all’olandese per fuorigioco dello stesso numero 7. Per Berardi e compagni la prossima sfida contro i granata potrebbe trasformarsi nella quarta vittoria in campionato, mentre al Dall’Ara arriverà la Lazio.
LECCE-TORINO (0-1). Dopo quattro giornate, gli uomini di Juric tornano a vincere contro un Lecce molto in difficoltà (3 sconfitte nelle ultime 4 partite) nonostante un inizio di campionato a tutto fuoco; forse gli avversari hanno iniziato a conoscere meglio quel 4-3-3 schierato da D’Aversa, forse Krstovic, Almqvist e Banda fanno fatica a ingranare, fatto sta che ora i giallorossi sono fermi a quota 13. Sabato sera, oltre alla gioia per il risultato, i granata hanno potuto riabbracciare in campo il loro bomber Buongiorno che non ha fatto aspettare i suoi tifosi: al primo tiro in porta, il classe 1999 ha trafitto Falcone su suggerimento di Ricci, bravissimo a non tirare di prima intenzione, ma ad aprire il gioco verso il compagno di squadra. Il gol degli ospiti arriva verso una fine di prima frazione in cui sono stati i padroni di casa a fare la voce grossa: i Salentini sono andati molte volte vicini al vantaggio ma Milinkovic-Savic ha sempre ridimensionato le loro speranze. Nel secondo tempo, i giallorossi provano a fare qualcosa in più ma, nonostante i 6 tiri nello specchio, si devono arrendere per 1-0 rimandando la quarta vittoria in campionato alla sfida con la Roma.
JUVENTUS-VERONA (1-0). Si salva in corner la Juventus contro un Verona mai domo e capace di difendere la propria porta con le unghie e con i denti: a solo 8 lunghezze, gli scaligeri hanno lottato fino alla fine per strappare un punto ai bianconeri, ma sono stati beffati al 90’+7’. Nella cornice dell’Allianz, Allegri preferisce la coppia Vlahovic-Kean per far riposare Chiesa: l’attaccante azzurro sblocca il match già verso il quarto d’ora, ma la sua rete viene annullata per fuorigioco. Deciso a non cedere, Kean tenta di nuovo di portare i suoi in vantaggio con un colpo di testa su cui però Montipò si fa trovare pronto; a dare man forte arriva anche il suo compagno serbo che però spreca sul finale di primo tempo. Nella ripresa, i padroni di casa scattano subito alla ricerca del gol ma l’estremo difensore scaligero si frappone e sale la frustrazione da parte del bianconero classe 2000: il signor Feliciani cancella ancora la festa piemontese annullandogli la rete per fallo. Nonostante una situazione piuttosto in stallo, è Cambiaso a tirare fuori il coniglio dal cilindro: sul finire dei tempi, l’ex-Bologna si inventa un tap-in che consegna ai bianconeri tre punti d’oro.
CAGLIARI-FROSINONE (4-3). Finalmente Cagliari, e che cuore! A dieci giornate da inizio campionato, i rossoblù conquistano la prima vittoria stagionale al termine di una sfida combattutissima: sotto di 3 gol, gli uomini di Ranieri alzano la testa gli ultimi 20’ e regalano ai tifosi un finale da favola. Nel pomeriggio di domenica è successo di tutto: pali scheggiati, traverse colpite, rigori sbagliati, penalty revocati, … ma, insomma, i padroni di casa hanno scritto una pagina importante della loro storia. All’Unipol Domus, dopo neanche mezz’ora dal fischio arbitrale, i ciociari si portano in vantaggio grazie al “solito” Soulé: il fuoriclasse 2003 sfrutta un errore della difesa avversaria e trafigge Scuffet di destro; e, di lì a poco, l’argentino torna a fare male con una doppietta beffando nuovamente sia Dossena che l’estremo difensore ex-Udine. Nel primo tempo il Cagliari fatica tantissimo e non riesce a uscire da una situazione complicata neanche quando conquista un rigore: sfortunato dagli 11 metri, Mancosu colpisce una traversa che nessuno dei suoi riesce a capitalizzare in porta. Forte del vantaggio conquistato, il Frosinone punisce ancora con Brescianini: il primo gol in Serie A del centrocampista arriva al 49’ quando spedisce direttamente in rete un rasoterra potentissimo. Nel momento più buio, Oristanio infonde coraggio ai suoi grazie a un fraseggio con Pavoletti che termina direttamente alle spalle di Turati; la sfida, che sembrava ormai archiviata, si riapre definitivamente grazie a Makoumbou che a un quarto d’ora dalla fine riesce a intercettare un pallone mal gestito dai ciociari. Ormai galvanizzati dalla situazione, i rossoblù ribaltano il risultato con Pavoletti che prima riporta la situazione in parità e poi segna il gol del 4-3 incorniciando un finale da favola.
MONZA-UDINESE (1-1). Il quarto risultato utile per i brianzoli arriva contro un Udinese che non ha ancora vinto nessuna sfida di questa stagione: la convocazione di Cioffi al posto di Sottil fa ben sperare in vista di un campionato ancora lungo, ma la famiglia Pozzo spera di presto di incassare il bottino pieno. In una sfida piuttosto bloccata, le due formazioni si studiano senza esporsi più di tanto: solo verso la mezz’ora Colpani riceve palla da Kyriakopoulos e, dal centro dell’area, sigla il suo quinto gol stagionale. Dopo una prima frazione terminata in svantaggio, Ferreira e Lucca entrano per dare man forte ai compagni ed è proprio quest’ultimo a riportare la situazione in parità: al 66’ il talento bianconero intercetta un cross di Kabasele spedendolo nell’angolino e permettendo ai suoi di conquistare almeno un tassello in classifica. Nonostante una prova non troppo convincente, i biancorossi andranno alla ricerca di altre lunghezze contro il Verona, mentre l’Udinese tenterà il miracolo a Milano.
INTER-ROMA (1-0). Finisce 1-0 una delle sfide più attese della giornata: l’Inter batte la Roma grazie a Thuram che sta facendo dimenticare al popolo nerazzurro la partenza di Lukaku. Dopo la vittoria in Champions di martedì scorso, gli uomini di Inzaghi sorridono anche in Serie A, un campionato che conducono al primo posto con 25 lunghezze e una sola sconfitta. Dall’altra parte, gli uomini di Mourinho – ancora orfani di Dybala – non sono riusciti a superare il tridente difensivo Pavard-Acerbi-Bastoni che ha più volte spento sul nascere qualsiasi occasione offensiva. A San Siro, le luci si accedono su un primo tempo che non vede neanche un contropiede da parte degli ospiti, anzi, è Rui Patricio che più volte salva lo 0-0 rendendosi protagonista di parate incredibili. Nella ripresa, i capitolini cercano qualcosa di più con Cristante che va a mettere pressione a Sommer, ma alla fine è l’Inter a spuntarla: all’81’ Dimarco serve un pallone perfetto al suo compagno che deve “solo” appoggiare in porta. Per la Roma ora è tempo di incontrare il Lecce, mentre il Biscione sfiderà i colleghi bergamaschi.
NAPOLI-MILAN (2-2). La serata di domenica si conclude con un 2-2 tra Milan e Napoli che però non accontenta nessuno: i partenopei, ora quinti e ancora orfani di Osimhen, guardano con un po’ di malinconia alla scorsa stagione in cui avevano dominato; d’altra parte, anche i diavoli stanno faticando, ultimi nel loro girone di Champions dopo aver rimediato un sonoro 3-0 contro il PSG di Mbappé. Nella cornice del Maradona, le due squadre si danno battaglia offrendo uno spettacolo non da poco a tutti i tifosi, anche se è il 4-3-3 milanese a sbloccare il tabellino: in barba ai suoi 37 anni, Giroud intercetta di testa il cross di Pulisic spedendolo direttamente alle spalle di Maignan. E la doppietta non tarda ad arrivare: al 30° giro di lancetta, di nuovo il francese replica il primo gol ma questa volta su suggerimento di Calabria. Sotto di 2-0, e con gli avversari che mancano di poco il tris con Reijenders, i padroni di casa mischiano le carte nelle retrovie con l’ingresso di Østigård, Olivera e Simeone: il nuovo assetto conferisce fiducia al Napoli che riapre la partita al 50’. Caricandosi la squadra sulle spalle, Politano supera agilmente Pellegrino ed Hernandez scaricando in rete un mancino imparabile. Decise a strappare i tre punti, entrambe le squadre alzano i ritmi di gioco e i portieri si trovano a dover fare gli straordinari; alla fine, sono gli azzurri a spuntarla grazie a Raspadori: con una punizione poco fuori area, l’attaccante della Nazionale spedisce direttamente nello specchio il gol del pareggio. Nonostante il finale di fuoco, il risultato rimanda alla prossima sfida l’occasione da tre punti: per i campioni d’Italia sarà la volta della Salernitana, mentre il Milan ospiterà l’Udinese.
EMPOLI-ATALANTA (0-3). L’Empoli che la scorsa giornata aveva superato la Fiorentina sembra ormai appartenere al passato: in casa propria, la squadra di Andreazzoli cade per 3-0 contro un’Atalanta immensa ha lasciato giocare ben poco gli avversari. Già al 5’, infatti, Scamacca si fa vedere violando la porta di Berisha: il filtrante di Lookman è un bocconcino prelibato per l’attaccante azzurro che, di tacco, capitalizza in rete. E non solo: per tutto il resto della frazione il numero 18 va a mettere pressione nei pressi dell’area piccola casalinga, mancando di poco il raddoppio. Infatti il 2-0 bergamasco è segnato da Koopmeiners che dialoga coi suoi attaccanti fino ad appoggiare tra i pali un pallone d’oro. Nel frattempo, i toscani provano a mettere avanti la testa, ma la pressione avversaria è asfissiante al punto che 3-0 non tarda ad arrivare: la punta lombarda sigla il suo quarto gol stagionale su assist di De Roon dimostrando a Gasperini di essere lui il suo uomo migliore. La 7ª sconfitta in campionato pesa tantissimo sull’Empoli, ora fermo in zona retrocessione al pari dell’Udinese, mentre l’Atalanta è pronta a tornare a caccia di punti in Europa.
LAZIO-FIORENTINA (1-0). La 10ª giornata di Serie A si conclude nel posticipo di lunedì sera con la Lazio che la spunta contro la Fiorentina all’ultimo minuto. All’Olimpico di Roma i viola scendono in campo con un 4-2-3-1 che va a segno già verso il quarto d’ora, ma il VAR annulla le gioie toscane: l’occhio elettronico individua un tocco di mano dello stesso Beltran che deve rimandare la prima gioia in campionato. Dal lato biancoceleste, Luis Alberto sfiora il vantaggio su suggerimento di Castellanos, ma le squadre tornano negli spogliatoi a reti bianche. Dal 45’ in poi Terracciano si rende protagonista di una prestazione ad altissimo livello: prima il capitano laziale, poi il suo compagno 19 vanno più volte (inutilmente) a insediare i pali avversari, ma – ancora una volta – Immobile risolve la situazione. Entrato al 77’, uno dei migliori rigoristi della Nazionale spedisce in porta il penalty conquistato 90’+4’ permettendo ai suoi di agganciare le 16 lunghezze.