Serie A – 8ª Giornata – Il Bologna fa crollare un’altra “big” e la Juventus vince il derby. 

Giroud salva il Milan mettendosi tra i pali, mentre la Lazio prova a prendere il ritmo. Il Napoli cade in casa contro la Fiorentina.

EMPOLI-UDINESE (0-0). Termina a reti bianche l’anticipo di venerdì sera tra Empoli e Udinese, con un pareggio cruciale per i padroni di casa che aggiungono un altro tassello tra loro e il fondo della classifica. Non che le occasioni da tre punti siano mancate: dalla parte ospite, infatti, è dai piedi di Samardzic che partono la maggior parte delle azioni offensive, mentre per i toscani è Baldanzi che più volte riesce a far la voce grossa dalle parti di Silvestri. Poco prima dello scadere della prima frazione, il centrocampista classe 2003 manca di poco il gol del vantaggio grazie a un’ottima parata dell’estremo difensore avversario: i friulani, infatti, devono ringraziare il loro numero 1 che è riuscito più volte nell’impresa di mantenere la propria porta inviolata – subendo unicamente una rete annullata poco dopo dal VAR. I toscani – come i loro avversari – dimostrano tutti i loro limiti in attacco non riuscendo mai davvero a capitalizzare i palloni che passano dai piedi di Cancellieri. Per entrambe le formazioni è quindi già tempo di guardare alla prossima giornata che vedrà l’Empoli impegnato contro i viola e l’Udinese in casa contro i Salentini.

LECCE-SASSUOLO (1-1). Dopo due sconfitte consecutive, il Lecce pian piano torna a macinare punti salendo a quota +2 sui suoi colleghi emiliani: al Via del Mare, i padroni di casa riescono a rimontare lo svantaggio iniziale conquistando un 1-1 che vale 12 lunghezze. Nella prima frazione, Strefezza e Krstovic vanno più volte a impensierire Consigli, il quale però rimane attento a mantenere la parità almeno fino a quando i neroverdi sbloccano il tabellino: dopo un’occasione sprecata da parte di Laurienté, il Sassuolo trova la rete del vantaggio grazie a un rigore di Berardi che spiazza totalmente Falcone. Il 4-3-3 casalingo però, incitato dal proprio pubblico, reagisce a qualche minuto dall’inizio del secondo tempo: sull’ennesimo corner giallorosso, Baschirotto riesce a servire il suo attaccante montenegrino di testa il quale ringrazia e sale a quota 4 gol stagionali. Oltre al +1 conquistato al Fantacalcio, il difensore classe 1996 è ormai un punto fisso per i suoi sia nel reparto difensivo che nel far partire le occasioni da gol. Il risultato finale rimanda per entrambe le squadre il risultato da tre punti e il Sassuolo avrà ancora un’occasione per dimostrare la sua forza contro una “big”.

INTER-BOLOGNA (2-2). Che inizio di campionato per il Bologna! Dopo aver conquistato un pareggio sia contro squadre dal calibro di Juventus e Napoli, gli uomini di Motta vincono anche nella cornice infernale di San Siro. E se già il risultato non è da poco, ai felsinei va riconosciuta la caparbietà nel non essersi arresi a quello 0-2 iniziale ma aver lottato fino alla fine per portare a casa il (settimo) risultato utile. Scricchiola invece il 3-5-2 nerazzurro, probabilmente fiaccato dalla vittoria in Champions contro il Benfica: se la fiammata dei primi minuti ha dimostrato che la squadra di Inzaghi è composta da fuoriclasse, il risultato finale racconta di un andamento “ballerino” soprattutto in fase di difesa. Partita forte, l’Inter conquista il vantaggio già all’11’: dopo le incursioni di Calhanoglu, è Acerbi a sbloccare il tabellino tornando a segnare su un corner intercettato al volo. Di lì a 2’, si fa vedere anche Martinez (già a 10 gol da inizio stagione) con un tiro dalla distanza che spiazza totalmente il portiere polacco. A suonare la carica e, come già diverse volte da inizio campionato, a caricarsi la squadra sulle spalle è Orsolini: reduce da una tripletta nella scorsa giornata, l’attaccante rossoblù supera abilmente Sommer che non riesce a stoppare efficacemente il tiro. In una mezz’ora in cui tutto il Meazza è rimasto col fiato sospeso, Skorupski salva i suoi dal 3-1 spedendo sopra la traversa un colpo insidiosissimo di Dimarco. Nel secondo tempo è Zirzkzee a conquistare il gol che vale gli 11 punti in classifica: smarcatosi dai difensori nerazzurri, il classe 2001 spedisce direttamente nello specchio dal limite dell’area facendo esplodere di gioia i tifosi emiliani. Il Biscione prova a rialzare la testa con il suo reparto offensivo, ma vede il gol del 3-2 annullato per fuorigioco e il primato in classifica conquistato dai “cugini” milanisti. Sorride invece il Bologna, il quale sembra aver trovato il suo equilibrio.

JUVENTUS-TORINO (2-0). Torino è bianconera! Nel derby n° 207 del capoluogo piemontese, il Toro cade all’Allianz contro una Juventus che non sta attraversando un periodo facile tra il caso plusvalenze ancora all’ordine del giorno e la positività di Pogba al doping. Il sipario si alza su un primo tempo giocato a ritmi altissimi: è sempre Zapata il trascinatore dei granata e dai suoi piedi partono tutte le maggiori azioni del 3-4-2-1 ospite; servendo Lazaro e Bellanova, l’attaccante in prestito dall’Atalanta è un grande punto di riferimento per i suoi, ma questo lo rende anche il giocatore più marcato dalle retrovie avversarie. Nella ripresa il risultato si sblocca dopo 2’: con un gol che rischiava di essere annullato per fuorigioco, Gatti va a segno per la prima volta in Serie A insaccando una sfera che la difesa ospite aveva provato in tutti i modi a salvare. E il raddoppio arriva giusto una ventina di minuti più tardi: dopo un’occasione sprecata, Milik cerca la porta di testa e centra lo specchio grazie a un corner battuto da Kostic. Il triplice fischio arbitrale consegna agli uomini di Allegri la 17ª lunghezza in campionato, mentre il Toro deve accontentarsi di rimanere a quota 9.

GENOA-MILAN (0-1). Cosa è successo al Ferraris! Dopo 90’ di gioco non troppo emozionanti, la sfida si accende dando vita a del vero e proprio calcio-spettacolo. All’87’, infatti, dopo una partita abbastanza in sordina, il Milan mette la freccia e segna l’1-0: ancora Pulisic, ancora un mancino micidiale per lo statunitense con origini croate (anche se tra i più rimane qualche dubbio per un possibile tocco di braccio). Ma il meglio deve ancora venire: il sabato sera genovese si macchia di un cartellino rosso per Maignan, colpevole di un’uscita per niente felice su Ekuban nel tentativo di arginare un contropiede avversario che si stava mostrando troppo pericoloso. Rimasto senza cambi, Pioli si vede costretto a schierare Giroud tra i pali: da vero fuoriclasse, il campione del mondo difende il risultato, anticipando addirittura un Puscas arrivato troppo in profondità. Grazie alla forza della squadra, i Diavoli conquistano il primato temporaneo in classifica, scavalcando l’Inter; per il Genoa, la brutta serata si conclude con l’espulsione di Martinez e un bottino fermo a 8.

MONZA-SALERNITANA (3-0). Il pomeriggio di domenica sorride al Monza, a segno per la seconda giornata di fila; per la Salernitana, invece, la partita all’U-Power si trasforma in un altro incubo che ha il sapore di retrocessione, anche se – ovviamente – mancano ancora 30 giornate. Un possesso palla casalingo dell’oltre 57% racconta di una squadra precisa e decisa a conquistare le 12 lunghezze: e infatti la partita sembra già archiviata nei primi 20’. A sbloccare il risultato è Colpani: dopo la doppietta nella prima giornata contro l’Empoli, il classe 1999 torna a esultare con un gol che supera tutta la difesa granata su suggerimento di Vignato. Ed è proprio l’ex-Chievo ad andare a segno nella sua prima sfida da titolare: grazie all’appoggio di Gagliardini (abilissimo nel recuperare palla al difensore avversario), il campione europeo U19 elude un portiere d’esperienza come Ochoa con un mancino imparabile. È ancora l’ottima prestazione da parte dell’estremo difensore dei salernitani a salvare i suoi da un risultato disastroso, ma costui nulla può contro Pessina: la partita perfetta del capitano brianzolo viene incorniciata da un meritatissimo gol su rigore che fa volare il Monza direttamente a -2 dal Napoli.

LAZIO-ATALANTA (3-2). Domenica pomeriggio a tutto fuoco con Lazio e Atalanta che si sono date battaglia fino all’ultimo minuto: all’Olimpico di Roma, il 4-3-3 schierato da Sarri si scontra contro un 3-4-1-2 bergamasco che ha ancora tanta fame. Sì perché, nonostante la sconfitta, l’Atalanta lotta fino alla fine e riesce comunque a mantenere il 6° posto in classifica dopo un’ottima prestazione in Europa. I padroni di casa, dal canto loro, trovano una reazione a un inizio di campionato non del tutto facile: le 4 sconfitte sono risultati che i biancocelesti vogliono lasciarsi alle spalle e già dal 5’, infatti, vanno a insediare i pali di Musso con un corner di Luis Alberto che accidentalmente De Ketelaere trasforma in un autogol; 6’ più tardi anche Castellanos si iscrive alla lista dei marcatori della Serie A proprio grazie al suggerimento del suo compagno spagnolo. Il salvataggio del portiere bergamasco su un tentativo di Casale infonde coraggio agli ospiti che annullano il clean-sheet avversario al 33’: questa volta è Ederson che – sfruttando un cross di Ruggeri – si coordina insaccando alle spalle di Provedel. Dopo un primo tempo di fuoco, la seconda frazione non è da meno: vedendosi nuovamente negata la gioia del gol per l’intervento dell’estremo difensore avversario, la Dea suona la carica e centra il pareggio con Kolašinac. Nonostante il risultato “rimontato” dagli ospiti, i laziali non si deconcentrano e archiviano la partita con Vecino: dopo l’ottimo gol contro il Celtic, il centrocampista uruguaiano si toglie anche lo sfizio del 3-2 smarcandosi da tutta la difesa avversaria. Sorride la Lazio, la quale andrà alla ricerca di punti anche la prossima giornata, mentre l’Atalanta proverà a tornare alla vittoria contro il Genoa.

FROSINONE-VERONA (2-1). Ancora un colpaccio da parte del Frosinone che, ringrazia, e sale a quota 12: trascinata dalle sue “nuove leve”, la squadra di Di Francesco conquista l’8° posto in un campionato che può darle tanto. Ancora problemi, invece, in casa Verona: con appena due vittorie, gli scaligeri faticano a superare le 8 lunghezze e si ritrovano al pari con i colleghi genoani. I padroni di casa scendono in campo con un 4-3-3 che fin da subito cerca il vantaggio: nel primo tempo Soulé ha ben tre occasioni per portare avanti i suoi, ma si scontra sempre con Montipò e un pizzico di sfortuna. Decisi a non farsi scappare il sesto risultato utile della stagione, i padroni di casa accelerano e siglano l’1-0 allo scadere della prima frazione: all’esordio da titolare, Reinier capitalizza in porta un tiro di Cheddira che era rimbalzato sul palo. E il raddoppio arriva dopo 20’ da inizio ripresa: finalmente anche l’argentino classe 2003 ha il suo momento di gloria grazie a un’ottima giocata di Marchizza che gli offre un cioccolatino da spedire in rete. In casa ciociara rimane qualche rammarico per il clean-sheet annullato da Duric, ma questa vittoria è più importante che mai in vista della sfida contro il Bologna.

CAGLIARI-ROMA (1-4). La trasferta in terra sarda è un toccasana per gli uomini di Mourinho ma sale la preoccupazione per l’infortunio accusato da Dybala al 37’: sorride a denti stretti la Roma che in queste ore spera di non perdere uno dei suoi gioielli proprio quando il meccanismo sembra aver iniziato a funzionare. Dopo l’avvio in salita, ora i capitolini si trovano a quota 11 mentre il Cagliari ha conquistato in tutto solo due pareggi. All’Unipol Domus, i numeri parlano di un dominio giallorosso a fronte dei rossoblù mai davvero pericolosi presso i pali di Rui Patricio, eccetto per il clean-sheet annullato dal rigore capitalizzato da Nandez. A 19’ dal fischio arbitrale, Aouar sblocca il tabellino con un sinistro che super agilmente Scuffet e neanche 60” più tardi Lukaku sigla la doppietta con un colpo di petto sul corner di Karsdorp. Nonostante il tentativo della coppia Oristanio-Petagna di rimettere in carreggiata i compagni, la squadra di Ranieri subisce ancora: il 3-0 arriva dai piedi di Belotti che elude tutta la difesa avversaria e scarica direttamente in porta. Il poker è firmato “Big Rom”: l’attaccante della Nazionale belga pare aver trovato il suo ritmo con questi nuovi colori e sfrutta il suggerimento di Paredes per calare il 4-0.

NAPOLI-FIORENTINA (1-3). Una Fiorentina corsara espugna il Maradona e sale a quota 17: tre gol per tre punti che valgono oro nell’ultima partita della giornata danno ancora più fiducia a una squadra che anche in Europa sta facendo bene. Ancora problemi, invece, per il Napoli di Garcia, troppo poco attento nella fase difensiva. Dopo l’occasione sprecata da Di Lorenzo che ha mancato di poco l’1-0 dalle parti di Terracciano a pochi minuti dall’inizio, sembrava comunque una partita come un’altra per la squadra campione d’Italia, ma tutti – anche i tifosi – hanno dovuto ricredersi. Al 7’ è Brekalo, cruciale nel tridente d’attacco con Ikone e Bonaventura, a sbloccarsi: sfruttando un rimbalzo sul legno, l’attaccante ex-Toro insacca un sinistro di prima intenzione. Nonostante un gol annullato per fuorigioco, Osimhen trova la 56ª rete in campionato grazie a un rigore per fallo di Terracciano nel recupero del tempo. Dopo una prima frazione terminata in parità, il numero 5 viola porta i suoi di nuovo avanti: grazie allo spunto di Duncan, per il marchigiano è un gioco da ragazzi scavalcare Meret di destro. Nell’ultimo quarto d’ora, i padroni di casa provano il tutto e per tutto con Kvaratskhelia e Raspadori alla disperata ricerca dei pali avversari, ma alla fine è Gonzalez a segnare: archiviando una serata da sogno, l’argentino cala il tris e condanna il Napoli alla seconda sconfitta stagionale.

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